"L'Abruzzo Chietino ha
salutato con vive manifestazioni di consenso, la nomina di Mons. Loris
Francesco Capovilla, Cameriere Segreto Particolare di S. S. Giovanni XXIII, per
tutti gli anni del suo porporato, nuovo Arcivescovo di Chieti e Vasto". Con queste parole il mensile Vasto Domani annunciava alla comunità vastese la nomina di Mons. Capovilla come arcivescovo metropolita di Chieti e amministratore perpetuo della diocesi di Vasto.
Sono passati cinquant'anni dalla nomina ricevuta il 26 giugno 1967 da Papa
Paolo VI e non potevamo non ricordare questo evento e, soprattutto, questo
grande uomo di Chiesa che ci ha lasciato nel maggio dello scorso anno all'età
di cento anni.
Mons. Capovilla è rimasto per breve tempo nella nostra arcidiocesi,
soltanto quattro anni, ma sono stati sufficienti a lasciare un'impronta
indelebile e farsi ben volere dalla popolazione.
Il 18 maggio del 1967, mentre era a Gissi, Mons. Giovanni Battista Bosio
(1892-1967), per ben 19 anni alla guida della diocesi teatina e amministratore
di Vasto, venne colto da un malore. Solo una settimana più tardi, il 25 maggio,
il predecessore di Capovilla rese l'anima al Signore.
A ricordare quei momenti sarà proprio il futuro arcivescovo nella
sua "Prima lettera pastorale", datata 5 settembre 1967. Mons.Giovanni Battista Bosio, bresciano, "era stato maestro di papa Paolo, ed aveva lasciato in papa Giovanni il felice ricordo di un corso di esercizi dettato all'episcopato triveneto nel 1956. Non potevo allora immaginare", proseguirà Capovilla, "che avrei dovuto personalmente prendere la successione di mgr Bosio. Alla proposta presentatami pochi giorni dopo, e subito accolta in filiale spirito di obbedienza, seguirono – com'è umanamente comprensibile – anche momenti di ansiosa incertezza, presto superati tuttavia mediante la preghiera fiduciosa e l'attenta riconsiderazione dell'atteggiamento di totale abbandono alla volontà del Signore, assunto da papa Giovanni di fronte a tutte le variazioni del suo ministero a servizio della Chiesa e delle anime".
A ricordare quei momenti sarà proprio il futuro arcivescovo nella
sua "Prima lettera pastorale", datata 5 settembre 1967. Mons.Giovanni Battista Bosio, bresciano, "era stato maestro di papa Paolo, ed aveva lasciato in papa Giovanni il felice ricordo di un corso di esercizi dettato all'episcopato triveneto nel 1956. Non potevo allora immaginare", proseguirà Capovilla, "che avrei dovuto personalmente prendere la successione di mgr Bosio. Alla proposta presentatami pochi giorni dopo, e subito accolta in filiale spirito di obbedienza, seguirono – com'è umanamente comprensibile – anche momenti di ansiosa incertezza, presto superati tuttavia mediante la preghiera fiduciosa e l'attenta riconsiderazione dell'atteggiamento di totale abbandono alla volontà del Signore, assunto da papa Giovanni di fronte a tutte le variazioni del suo ministero a servizio della Chiesa e delle anime".
Loris Capovilla, nato a Pontelongo (Padova) fu ordinato
sacerdote il 23 maggio 1940 e incardinato nel clero del Patriarcato di Venezia:
prestò poi servizio pastorale come cappellano militare dell'Aeronautica durante
la seconda guerra mondiale e dopo l'8 settembre 1943 collaborò con la Resistenza partigiana.
Dal 1945 al 1951 tenne una serie ininterrotta di conversazioni radiofoniche sul
Vangelo, e fu direttore del settimanale diocesano "La voce di San
Marco". Iniziò a lavorare alla curia patriarcale ed Angelo Giuseppe
Roncalli, il futuro papa Giovanni XXIII, eletto alla sede di Venezia nel 1953,
lo scelse come suo segretario personale. Dopo l'ascesa al soglio pontificio di
Roncalli, Capovilla mantenne il suo incarico e lo seguì a Roma: rimase il suo
più stretto collaboratore per tutto il suo pontificato, fino al 3 giugno 1963,
partecipando anche ai lavori del Concilio Vaticano II.
Il successore di Giovanni XXIII, papa Paolo VI, lo elesse
arcivescovo di Chieti e amministratore di Vasto il 26 giugno 1967. Questo il testo
della bolla tradotta dal latino, a firma del Card. Cicognani:
Paolo Vescovo servo
dei servi di Dio - ai diletti figli del collegio dei canonici, del clero e del
popolo dell'arcidiocesi di Chieti e della diocesi di Vasto salute e apostolica
benedizione.
A voi, che sarete il
gregge amantissimo del sacro Presule da noi prescelto a succedere a Giovanni
Battista Bosio di v. m., rendiamo noto di aver provveduto oggi con nostra bolla
alle necessità delle anime vostre.
Sappiate, dunque, che
con il consiglio dei nostri venerabili fratelli, presenti all'odierno sacro
Concistoro, abbiamo designato a reggervi e governarvi il diletto Figlio Loris
Francesco Capovilla. Egli è stato finora nostra Cameriere Segreto Partecipante,
si è distinto per la sua grande virtù, per la sincera pietà e per la vasta
esperienza, ed è a tutti noto per essere vissuto a lungo accanto al nostro
beatissimo predecessore Giovanni XXIII.
Vi esortiamo, perciò,
non solo ad accoglierlo benevolmente, ma anche a mettere in pratica le sue
direttive, perché si sa bene che nessuna Chiesa può reggersi stabilmente, se
allo zelo industrioso del pastore non corrisponda la diligente obbedienza del
gregge…
Mons. Capovilla ricevette la consacrazione episcopale il
successivo 16 luglio nella basilica di San Pietro in Vaticano, dallo stesso
pontefice, Augusto Gianfranceschi,
vescovo di Cesena (già ausiliare
del cardinale Roncalli quando questi era patriarca di Venezia) e Jacques-Paul Martin, vescovo
titolare di Neapoli di Palestina,
canonico vaticano e officiale della Segreteria di Stato.
Il 17 settembre, secondo il programma ufficialmente diramato
dai Vicari Capitolari di Chieti e di Vasto, Mons. Capovilla fece il suo ingresso
solenne a Chieti, prendendo possesso delle due diocesi.
La domenica successiva, il 24 settembre, Capovilla compì la
sua prima visita a Vasto.
Il Commissario Straordinario di Vasto, Onofrio Galletti (nominato
dopo lo scioglimento del Consiglio comunale avvenuto il 3 maggio 1967), a nome
della cittadinanza, scrisse il seguente messaggio:
Cittadini,
altamente onorato,
annuncio alla Popolazione che domenica - 24 settembre - alle ore 16, sarà fra
noi il novello Arcivescovo Mons. Loris Francesco Capovilla per iniziare e
continuare in questa generosa e nobile terra d'Abruzzo la Sua sensibile paterna
missione di pace, di fede, di amore.
Giubilanti e
riverenti, accogliamo il devoto Segretario di Papa Giovanni, Pontefice della
umiltà e della bontà, e fedele Cameriere di Sua Santità Paolo VI, Papa della
fraternità e della pace fra i popoli, che a noi giunge con il motto:
«Oboedientia et Pax» per innalzare a nuovo splendore di fede e di dedizione la
nostra Città e la nostra Diocesi.
Nel dare all'Illustre
Presule il benvenuto della Città, il popolo di Vasto, fidente ed obbediente,
porge i suoi omaggi di filiale devozione, lieto di essere illuminato e guidato
nei sentieri dei valori eterni del Cristianesimo.
Dopo un breve momento di preghiera al Santuario della
Madonna dei Miracoli, alle ore 16 Mons. Capovilla arrivò a piazza Rossetti e,
preceduto dal corteo del clero, tra due ali di folla, attraversò corso De Parma
fino alla Cattedrale di S. Giuseppe, dove era stato sistemato il palco. Dopo i
saluti di benvenuto rivolto dal Commissario Prefettizio e da Mons. Vincenzo
Russi, venne ripetuta da parte dei capitolari, del clero, dei religiosi e dei
fedeli la cerimonia dell'obbedienza. A seguire la solenne concelebrazione
eucaristica con Mons. Vincenzo Russi, Mons. Francesco De Marinis, Mons.
Napoleone Pellicciotta, parroco e vicario foraneo di Bomba, don Italino Tosti,
parroco di Torino di Sangro, don Domenicangelo Scotti e padre Giuliano da
Collecorvino, guardiano del convento dell'Incoronata di Vasto.
Mons. Capovilla tornò a Vasto alcuni giorni dopo, per la
celebrazione della S. Messa in occasione della festa patronale di S. Michele
Arcangelo. Il giorno successivo visitò l'Orfanotrofio Genova-Rulli a Punta
Penna, l'Istituto delle Figlie della Croce, Stella Maris e gli uffici della
Curia. Dopo la celebrazione della S. Messa delle ore 11 a S. Maria Maggiore,
proseguì con le visite ai Gabrielini, al convento dell'Incoronata e incontrò i
giovani di Azione Cattolica e della gioventù femminile.
Nei suoi quattro anni di mandato, Capovilla introdusse nella
diocesi le riforme del Concilio, ma fece sempre prevalere la componente
meditativa e profetica e l'attenzione ai problemi sociali sulla dimensione
strettamente ecclesiale ed operativa.
Per quanto riguarda Vasto, in particolare in riferimento alla costruzione
della nuova chiesa, dopo la demolizione di quella di S. Pietro, in seguito ai movimenti
franosi del 1956, Mons. Capovilla ebbe un ruolo decisivo. Con la demolizione dell'antico tempio, era stato
promesso al parroco Don Romeo Rucci prima e don Stellerino D’Anniballe poi, la
costruzione della nuova chiesa. Più volte il Mons. Bosio venne a Vasto per
verificare la sede adatta, successivamente individuata a Belvedere Romani, tra
il carcere e la caserma dei carabinieri. Gli anni passarono. Per interessamento
dell’on. Remo Gaspari, si riuscirono ad ottenere altri 150 milioni di
finanziamento, che si aggiunsero a quelli precedentemente stanziati, ma dopo la
morte del pastore diocesano, avvenuta il 25 maggio 1967, con la venuta del
nuovo vescovo, Mons. Capovilla, si decise per la non ricostruzione della chiesa
di S. Pietro, in quanto quella di Sant’Antonio poteva sopperire a tale
mancanza.
Dopo quattro anni dall'inizio della missione pastorale nella
nostra diocesi, il 25 settembre 1971
Capovilla venne nominato prelato nullius di Loreto, delegato
pontificio per il santuario lauretano e arcivescovo
titolare di Mesembria, sede che era stata titolo
arcivescovile di Angelo Giuseppe Roncalli dal 1934 al 1953.
Abbandonata la
Prelatura il 10 dicembre 1988, si ritirò a Sotto il Monte
Giovanni XXIII, il paese natale del "Papa Buono", di cui monsignor
Capovilla rimase, fino alla morte, un fedele custode sia della memoria storica
che spirituale.
Il 22 febbraio 2014 venne creato cardinale da Papa
Francesco. Per l'occasione Mons. Bruno Forte scrisse il seguente messaggio:
La Chiesa di
Chieti-Vasto, di cui l'Arcivescovo Loris Francesco Capovilla è stato Pastore
amatissimo dal 1967 al 1971, esulta per la decisione di Papa Francesco di
crearlo Cardinale di Santa Romana Chiesa. In questo gesto cogliamo non solo
l'attenzione del Vescovo di Roma verso un Pastore amabile, generoso e fedele,
ma anche un riconoscimento del servizio da Lui svolto a fianco del Beato
Giovanni XXIII quale Segretario Particolare, e quindi del ruolo prezioso da Lui
assolto nella stagione di grazia del Concilio Vaticano II, che anche così il
Santo Padre Francesco riconosce come meravigliosa primavera nella storia della
Chiesa, dei cui frutti dobbiamo fare ancora tutti pienamente tesoro. Preghiamo
nella gioia e nella gratitudine a Dio e al Papa per il nuovo Cardinale Loris
Francesco Capovilla, nostro Padre nella fede e dono vero di Dio per tutta la
Santa Chiesa. E chiediamo a Lui di continuare a pregare per tutti noi quale
nostro fedele e amato "Mosè in preghiera sul monte" per il popolo del
Signore.
Capovilla si spense
il 26 maggio 2016 nella clinica Palazzolo di Bergamo. Mons. Forte, in occasione
dei funerali, così lo ricordò: "La
Sua figura esile è ombra
fedelissima del grande Papa del Concilio, da lui servito con generosità
e fedeltà assolute, non di meno
tessendo rapporti e procurando occasioni che potessero aiutare la recezione
dello spirito, della parola e
dell’opera di Roncalli". Ed ancora: "L’Arcivescovo venuto ad aprire le porte al Concilio in Abruzzo svolse
il suo compito con tenacia, intelligenza e discrezione, riuscendo a scalfire
parecchi pregiudizi e a conquistare non pochi cuori alla causa del rinnovamento
della Chiesa. Lo dimostrano tra l’altro gli innumerevoli rapporti da lui
mantenuti nella fedeltà degli anni con sacerdoti e laici della Chiesa teatina,
oltre che il legame profondissimo che io stesso ho avuto con lui, nominato alla
stessa sede in una stesso giorno (il 26 Giugno) di trentasette anni dopo.
L’esperienza episcopale teatina può sintetizzarsi nella vita di Capovilla con
la parola riforma: ispirato dalla profezia del Concilio Vaticano II, da lui
totalmente sposata, il giovane Vescovo si spese senza risparmio per tradurla
nella vita di una Chiesa antica e fedele, segnata tuttavia dal peso del tempo e
dalla fatica di aprirsi docilmente alle novità dello Spirito".
Lino Spadaccini















1 commento:
Hi. Thank you for this beautiful collection. My mother was from Mestre and at the end of the war their home was bombed by the Americans. The family was rehoused in the home of Loris Capovilla. My mother told me they were proud he became private secretary to Pope John xxiii. We lived in Uk but on one visit in about 1974 we passed the house and his mother was sweeping the front. I’m so thrilled to find this small collection to this wonderful man. Thankyou again. Sally s.wilton@live.com
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