mercoledì 9 febbraio 2022

Donne e carriere: "Quel soffitto di cristallo"

riceviamo e pubblichiamo

Quel soffitto di cristallo
di Lucia Desiati

Questa metafora è ancora oggi usata per descrivere la barriera invisibile che impedisce alle donne di avanzare in posti decisionali nel mondo del lavoro. George Sand (pseudonimo maschile di Amantine Aurore Lucille Dupin) scrittrice e femminista usò questa frase nel 1840 in un libro per descrivere il sogno di una donna di volare alto. Fu invece coniata nel 1978 da Marilyn Loden,evidenziando in un incontro presso la Women’s Exposition di New York l’impossibilità per le donne di raggiungere posizioni di punta.

Nonostanteche per decenni le competenze e le attitudini concrete per le donne siano state sminuite in ogni campo lavorativo in particolare per motivi culturali, fortunatamente oggi si è notato un’inversione di tendenza. In Italia, nel 2019 Marta Cartabia è stata nominata prima presidentessa della Corte Costituzionale ed è importante ricordare la sua esclamazione ”Ho rotto un soffitto di cristallo”,essendo conscia delle barriere sociali e culturali psicologiche che impediscono alle donne di salire ai vertici nel mercato del lavoro.

Ricordando inoltre Hillary Clinton candidata alla presidenza degli Stati Uniti un po’delusa esclamò ”Anche se non abbiamo sfondato il più alto soffitto di cristallo qualcuna presto lo farà”.Molte altre donne sono meritevoli di essere evidenziate per le loro indiscusse capacità: Elisabetta Casellati, Elisabetta Belloni, Gabriella Palmieri Sandulli.

Anche in Europa ci si può vantare di avere donne valorose e pronte a mettersi in discussione fra tutte, mi entusiasmo a ricordare Ursula Von derLeyen madre di sette figli che nel suo intervento al G20 ha parlato chiaramente delle difficoltà che incontrano le donne nel gestire le responsabilità familiari, la maternitàe la carriera ed ha sottolineato la necessità del giusto sostegno ed accesso paritario. 

L’OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro) ha dimostrato con studi minuziosi che la diversità di genere migliora il risultato di un’ impresa, ma in Italia solo un manager su tre è donna. E’ evidente che gran parte dei ruoli apicali oggi sono ancora ad appannaggio maschile. Augurandoci che la lotta alle disuguaglianze e alla disparità a livello salariale e per la progressione di carriera diventino sempre più argomenti fondanti in una società aperta ai cambiamenti, poiche’ la leadership femminile è ancora una questione aperta .

Lucia Desiati


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