domenica 23 maggio 2021
A SCUOLA NON CI SI VESTE COME IN SPIAGGIA
A SCUOLA NON CI SI VESTE COME IN SPIAGGIA
di Michele Molino
Il modo di vestire sbarazzino degli alunni delle medie e delle scuole secondarie, dopo tanti anni, comincia a creare qualche difficoltà. La moda vuole rigorosamente l’ombelico scoperto, pantaloncini corti ed i jeans strappati. Va bene che i jeans strappati, più strappati sono e più vanno di moda, ma come in tutte le cose, un limite ci deve essere. Non è certamente consono all’ambiente scolastico. A scuola si va per studiare ed imparare e non per fare una sfilata di moda. Gli studenti devono capire che l’abbigliamento giusto e il buon comportamento non sono astrattismi, ma “elementi” che arricchiscono la valenza educativa. L’uniforme scolastica evita il confronto tra gli alunni con gli abiti griffati e alunni che non se li possono permettere. Evita le distinzioni sociali. Evita gli episodi di bullismo. L'uniforme agisce come livellatore sociale. Permette ai ragazzi di risparmiare tempo la mattina, non dovendo rimanere impalati davanti all’armadio per scegliere i vestiti del giorno. In molte scuole del mondo è previsto l'utilizzo delle divise scolastiche, in particolare negli Stati Uniti e nei paesi orientali. Nei college più prestigiosi, in tutto in mondo, è un orgoglio indossare la divisa. Non sarebbe giusto a questo punto rendere obbligatorie le divise scolastiche fino alla terza media?
Michele Molino
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