lunedì 12 aprile 2021

VIA VERDE ancora cantiere aperto, Associazioni Ciclo-amatoriali sul piede di guerra, ora basta!


Riceviamo e pubblichiamo:
I Presidenti e i Coordinatori delle sottoelencate Associazioni ciclo-amatoriali e ciclo-turistiche del territorio, certi di rappresentare anche il pensiero, le preoccupazioni ed i desideri dei sempre più numerosi locali appassionati della bicicletta, sia sportiva sia quale utile mezzo per una mobilità sostenibile e salutare, rilevato che:

- a circa tre anni dal più volte annunciato termine di riconsegna, la Via Verde ciclo-pedonale Costa dei Trabocchi appare ancora un perenne "cantiere aperto", ufficialmente interdetto all'utilizzo da parte di pedoni e/o ciclisti;

- per tale situazione alquanto paradossale, spiacevolmente tragicomica, questa importante, tanto attesa, infrastruttura cicloturistica è perfino salita agli onori della cronaca regionale e nazionale, quale esempio di ennesima "opera incompiuta”

- in particolare, il tratto di Via Verde a sud di Torino di Sangro (segmento Casalbordino-Vasto) risulta tuttora, senza motivi razionalmente plausibili, meno "attenzionato" rispetto al tratto a nord di Torino di Sangro;

- del tutto prematura, alquanto lacunosa e potenzialmente pericolosa per la salvaguardia e gli scenari futuri della Via Verde e del territorio ch’essa attraversa, appare perciò la bozza di Regolamento sulla Via Verde proposto dalla Provincia di Chieti, in qualità di Ente proprietario e gestore dei lavori;

chiedono ai Presidenti della Provincia di Chieti e della Regione Abruzzo, che gestiscono e finanziano i lavori della costruenda “Via Verde della Costa dei trabocchi”:

1) Entro quale data (certa!) l’Ente gestore dei lavori ritiene di poter interamente completare, secondo la “regola dell’arte" e senza ulteriori interruzioni, l’importante infrastruttura cicloturistica di cui trattasi, e di consegnarla così, compiuta e sicura, alla disponibilità di ciclisti e pedoni?

2) Come mai risultano iniziati, ad oggi, imponenti e costosi lavori per realizzare il tratto di Via Verde a sud di Torino di Sangro per metterlo in sicurezza dalla frana ben visibile in località Dragoni, mentre, inspiegabilmente per noi, restano ancora chiuse e in stato di abbandono le tante gallerie che impediscono in più punti la libera fruizione della pista?

3) Entro quale data (certa!) dette gallerie saranno rese agibili e utilmente transitabili?

4) Che cosa si ritiene di fare all’altezza di Casalbordino Marina e Porto di Vasto, località ove non appare la minima traccia di cantieri aperti?

5) Sono previste costose, forse inutili e/o pleonastiche, “varianti”?

6) Perché, intanto, non si "riunificano", comunque e senza indugi di sorta, il troncone nord e quello sud della Via Verde, procedendo a creare, all’altezza del lungomare di Casalbordino Marina e parallelamente a Via Osca in localitàPorto di Vasto, semplici, quanto funzionali, "corsie ciclabili", in modo da rendere da subito assolutamente agevole e sicuro il transito dei cicloturisti su tali tratti?

7) Perché l’Ente gestore non completa ed inaugura prioritariamente l’intero tratto della Via Verde, ben prima di preoccuparsi di definire, come sta avvenendo, specifiche regolamentazioni e norme riguardanti concessioni di diritti a soggetti privati sui terreni adiacenti la pista; concessioni destinate verosimilmente, in molti casi, ad incidere in modo negativo sulla qualità di luoghi ed aree di pregevole valore ambientale?

Antonio Spadaccini            Nicola  Jasci                      Pasquale Melito

CICLO CLUB VASTO         VASTESE INN BIKE TEAM  AUDAX VASTO


Rocco Menna                            Rocchino    Bucci                                      Maurizio Giuseppetti

ASD VELO CLUB ORTONA     ASD CICLISTICA VALLE TRIGNO     ASD ABRUZZO IN BIKE


Marco Marra               Tonino Maggitti                                  Fabio Mascio

FIAB VASTO    CittàAttivaVELO CLUB SAN SALVO VASTO CICLABILE

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