DAL PRESIDE IN PENSIONE PROF. ROCCO DI SCIPIO RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
I have a dream
Sarò blasfemo ma come Martin Luther King Jr. il 28 agosto 1963 davanti al Lincoln Memorial di Washington anche «I have a dream» («Io ho un sogno») o meglio ho fatto un sogno dopo il discorso di fine anno del nostro Presidente Sergio Mattarella.
Nel sogno ho rivissuto tutti i passaggi più importanti e ineludibili del messaggio, tutte le preoccupazioni ma anche le speranze espresse, tutti i dubbi e le difficoltà paventate, tutti gli ostacoli e gli interessi di parte elencati. Però i passaggi che nel sogno ricorrevano martellanti e con più insistenza erano:
“È il
tempo dei costruttori di pace e della responsabilità”.
“Non
è il tempo di inseguire illusori vantaggi di parte”.
Questi passaggi hanno trasformato il sogno in incubo per il contemporaneo materializzarsi dei soggetti, sempre immaginari, destinatari dei passaggi.
In particolare è apparso Matteo Renzi che ripeteva di non essere lui quello che in ogni circostanza “insegue illusori vantaggi di parte”.
Tutti i protagonisti del sogno erano però concordi nell’individuare proprio in lui il soggetto destinatario.
Oggi da sveglio leggo del consenso unanime e trasversale espresso da tutti i partiti dell’arco costituzionale al discorso del Presidente.
Tra i primi a commentare le parole del capo dello Stato è stato proprio il leader di Italia Viva Matteo Renzi: «Le parole del Presidente rappresentano totalmente lo spirito di un Paese ferito ma pronto a ripartire. Il richiamo di Mattarella alla Scienza e all’Europa mostra con chiarezza i due pilastri che permetteranno di uscire dal tunnel della pandemia: i vaccini e l’aiuto economico comunitario».
Ho notato, però, che Renzi ha trascurato di citare proprio i due passaggi cruciali quando il Presidente ha affermato: “è il tempo dei costruttori di pace e della responsabilità” - “non è il tempo di inseguire illusori vantaggi di parte”.
Ora da
sveglio e come membro effettivo della folta schiera di inguaribili ingenui e
sognatori, che non comprenderanno mai tanta spregiudicatezza e cinismo, mi
piacerebbe immaginare che il 97,5% degli elettori che non voterebbero per
Italia Viva, (secondo gli ultimi e accreditati sondaggi), chiedano e spingano i
propri eletti a coalizzarsi contro Renzi e le sue ... strategie e/o pretese,
indipendentemente dagli eventuali vantaggi che ognuno potrebbe ricavarne.
È successo già tante altre volte che insignificanti minoranze hanno determinato cadute di governi di ogni colore e orientamento politico.
Oggi, dopo 72 anni dall’entrata in vigore della Costituzione della Repubblica Italiana e per la tragicità del momento che stiamo vivendo è giunta l’ora, non più differibile, di unirci per un bene superiore e collettivo. Il 97,5 % di elettori e rappresentanti del popolo eletti, dicano no alle strategie “renziane”, agli egoismi personali, a questo modo di concepire la politica non più sopportabile dalle persone di ogni estrazione sociale, cultura e orientamento politico.
L’anno appena trascorso così duro, insolito e senza precedenti nell’ultimo secolo, deve aiutarci a capire che in certi momenti bisogna essere gregge, accettare le fatiche dell’uguaglianza e avere la consapevolezza di essere legati a un destino comune.
Per
tutto questo è importante che in questo momento storico cruciale per l’umanità
e, in particolare per l’Italia, «I have a dream» diventi «We have a dream» (Noi abbiamo un
sogno).
Dirigente Scolastico in pensione
2 commenti:
Il professore non avrebbe potuto esprimere meglio il concetto. Questi guappi di cartone vendendosi come decisionisti e fautori delle prese di posizione, sono proprio quelli che hanno portato all'impossibilità di decidere, tarlo ormai atavico della nostra Repubblica. Condivido in pieno.
Molto bello e condivisibile il tuo scritto.Sono troppi , purtroppo per il nostro Paese , le persone e i partiti che antepongono i propri interessi a quelli dell'Italia. Comunque mi piace sognare che le cose possano cambiare . Guai a non farlo.
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