di Lino Spadaccini
Tra
i canti di questua, oltra a quelli più noti, come il Capo d'Anno, laPaquetta e
luSand'Andunie, c'è ne uno meno
conosciuto che veniva portato in giro durante la Settimana Santa.
"La tradizione locale", si legge in
un articolo del 1991 pubblicato sul periodico Vasto Notizie, "vuole
solennizzare, anche se in una atmosfera di attonito e silente atteggiamento di
attesa tipica del venerdì e sabato di Pasqua, mediante un canto popolare, la
Passione e Morte di Nostro Signore Gesù Cristo". Si tratta di un canto a strofe, portato in
giro da un gruppo ristretto di cantori, circa 6 persone, che al suono di una
fisarmonica, si spostavano nelle case degli amici per augurare la Buona Pasqua.
"La comitiva", si legge
ancora nell'articolo, "era
accompagnata da un giovane che recava un cesto nel quale venivano raccolti i
donativi che si ricevevano dopo l'esecuzione dei canti. Per la maggior parte si
trattava di uova e dolci tipici della Pasqua che poi venivano ripartiti tra i
componenti della comitiva".
Sullo
stesso periodico vastese è riportato anche il testo integrale del canto,
trascritto sulla tradizione orale da Ezio Pepe (Zi' Culucce).
Nel
1992, dopo trent'anni di silenzio, è stato Filippo Marino a riproporre al pubblico
il canto della Passione, in collaborazione con la Società Operaia del Mutuo
Soccorso ed il Coro Aniello Polsi.
Lo stesso Marino inoltre ha fornito una registrazione al Fondo Leydi che si trova in Svizzera, ripreso poi dal sito Archivio Sonoro. Cliccando sul link è possibile ascoltare qualche strofa del canto, proprio come si cantava una volta.
http://www.archiviosonoro.org/archivio-sonoro/archivio-sonoro-abruzzo/fondo-leydi-abruzzo/f-marino-vasto/12-e-preparate-l-ore-vasto-12.html
"La Passione è un canto di questua di grande
valore popolar religioso", afferma Filippo Marino, "che veniva cantato durante la Settimana Santa
dal lunedì al giovedì. Il testo propone l' 'orologio' e
le ore della Passione. Durante le ricerche per la mia tesi di laurea, ho
trovato per gli stessi testi più motivi musicali. Questo accade spesso nella
musica popolare di tradizione orale, anche se uno è predominante sugli altri.
Nel 1992 proposi al Coro Aniello Polsi, che all'epoca dirigevo, e agli amici
della Società Operaia, di riproporre il canto. Il testo, che registrai nel
1990, lo raccolsi da anziani dicitori. La versione che riporta Ezio Pepe è
uguale a quella cantata da mia nonna Anna Salvatorelli e dal cognato Nicola Di
Guilmi, che avevo trascritta e data ai componenti del coro per la rievocazione
del canto e della sacra rappresentazione".
Il
canto ripercorre le ultime ventiquattr'ore di Gesù Cristo: l'ultima cena l'orto
del Getsemani, il tradimento di Giuda, la flagellazione, la crocifissione e la
resurrezione.
Questo
il testo integrale secondo la trascrizione di Ezio Pepe, Zi Culucce:
Passione del
nostro Signore Gesù Cristo
Se preparato
l'ora e dover le do maggior,
E tu faccia
sereno e lu buon Gesù parlò
Le due redentore
e le piaghe si lavò,
già destra delle
rose-Dio ci perdonerà
Le tre in
sacramenti andava vestito in al dolor,
Gesù col cuor
contento la sua colpa dispensò
A le quatt'ore è
morto con una grande passione,
Gesù pensa lu
mondo e Giuda pensò alla morte
A le cinque ore
nell'orto e lu buon Gesù malor,
Voi siete il
Padreterno nel regno dei cieli andò
Appunto alle sei
ore Gesù mi si accostò,
quel Giuda
traditore ci contò trenta denari
A le sett'ore di
sera la terra s'illuminò,
tu salvaci
maestro nel re del cielo andò
Alle otto una
lanciata alle nove schiaffeggiato,
lu sangue che
gli usciva a lu calice le metteva
Uno due modeste
una lettera le leggeva,
le dieci
carcerato una tavola ha preparato
Quando fu
suonato fu suonato le undici ore,
le dodici ore
parate allora Dio s'è presentato
A le tredici ore
da banco vestito il Salvator,
scannatelo con
una canna per dargli più dolor
Legato ad una
colonna e che fu le quattordici ore,
battuto e
flagellato muore Dio con dolor
Il grande
Crocifisso e che fu le quindic'ore,
Pilato era
afflitto e non si troverà
La corona è di
spine e che fu le sedici ore,
lu tempo assai
divino e lu sangue li versò
A le diciassette
ore e una penna la noprò,
per leggere la
sentenza e lu buon Gesù parlò
Li chiodi e le
martelle per Gesù s'è preparato,
la croce
redentore a le diciotto andò
A le diccianove
ore testamento si faceva,
Gesù piangeva
d'amore S. Giovanni li chiamò
A li vent'ore da
bere cercò il Redentor,
prepara aceto e
felo per i nostri peccator
Appunto a li
vintun'ore il suo capo s'incoronò,
quell'anima
santa e pura al Padreterno andò
A le ventidu'ore
e una lancia gli tirò,
lu ferro
puntaiolo a lu petto le passò
A li ventitre
ore e da la croce le calò,
la mamma con
dolor s'abbraccia il suo figliol
A le
ventiquattr'ore e Gesù in sepolcro andò,
salvate il
vostro amore che Dio ci salverà
A le venticinque
ore sta è ultim'ora,
sia lodato e
ringraziato questa santa passione
Di giovedì santo
è morto e sabato santo è resuscitato,
di feste suono e
canto e con l'organo si suoniam
La settimana
santa e non si ride e non si canta,
e noi per
devozione andiam cantando la passione.
1 commento:
Una vera chicca religiosa e popolare. Grazie.
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