di Angelo Del Moro
II rancore è un'emozione negativa causata da una situazione psicologica avversa che si è verificata, dalla quale ci si sente feriti: una condizione che non si è affrontata apertamente e che non si è risolta.
Occorrerebbe ristabilire l'equilibrio psicologico, perché il ricordo del'ingiustizia subita o del danno provocato spingono a restituire il dolore, a progettare atti di vendetta, favorendo atteggiamenti di ostilità e di aggressività verso la persona responsabile della sofferenza e del danno inflitto.
In realtà l'unica persona che soffre è la stessa che porta rancore, che prolunga ta sua insoddisfazione senza risolvere il problema, ed anche se il tempo la allontana da quella situazione sgradevole vissuta e da colui o colei che l'ha provocata, chi custodisce il rancore si infligge sofferenza e conflitti interiori dai quali non tende a liberarsi.
Questo sentimento di profonda avversione nasce solitamente a seguito di un torto subito o di un'offesa ricevuta. E si traduce spesso in un desiderio represso di rivalsa che però non viene manifestata immediatamente nel momento del danno subito, bensì tenuta nascosta e covata nell'animo, in modo silenzioso e logorante, al punto che tale subdola emozione non fa che essere dannosa per chi la nutre.
Il rancore è definito in psichiatria un'esperienza emotivamente disturbante e destabilizzante, provata, rivissuta e rielaborata di continuo nella mente, che presenta varie gradazioni di intensità, ma che provoca quasi sempre la dissonanza cognitiva, ovvero la mancata consapevolezza della grettezza associata al proprio atteggiamento o ai propri sentimenti negativi ed ostili.
Dietro il rancore spesso si nasconde un profondo disagio che non si riesce a disciplinare, che può sfociare in una fobia in grado di minare anche i rapporti apparentemente più solidi, che in realtà solidi non sono mai stati, ed in definitiva il risentimento si basa sulla necessità di dire qualcosa che non si è mai stati in grado dì esprimere. Per cui la persona è in un certo senso delusa in quanto, nella sua mente, si genera una serie dì idee negative verso l'altra persona oggetto del suo odio. Quindi è molto meglio un atto spontaneo di rabbia espressa su! momento, piuttosto che un sentimento talmente negativo da irrancidire e logorare la serenità della mente e dell'anima.
Vasto, !8 dicembre
Vasto, !8 dicembre
Nessun commento:
Posta un commento