di Angelo Del Moro
Nel 1300 governavano meglio. Avevano molto chiaro cosa significava il buon governo e il cattivo governo. E sapevano quali ne sono le ragioni. Nella grande mostra dedicata al pittore trecentesco Ambrogio Lorenzetti, che si apre in questi giorni a Siena, e che ha avuto in anteprima d'eccezione con la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, si trova ad avere questo grandioso capolavoro per il quale Ambrogio Lorenzetti è diventato celebre. Si tratta di una vera e propria lezione sul Buon Governo che, nell'affresco di Siena, illustra una società ben diversa da quella in cui viviamo. Il Buon Governo di Ambrogio Lorenzetti, ricorda ai governanti che le loro decisioni determinano la prosperità o la rovina della città e li ammoniscono perché loro dovranno rispondere dei loro atti di governo agli uomini e a Dio. Questa è la filosofia politica di questo stupendo capolavoro. La stessa che Dante Alighieri celebra nella Divina Commedia. Infatti, nei cieli del Paradiso dantesco si trova scritta la stessa frase che Lorenzetti pone al centro del suo affresco ed è il primo versetto del biblico libro della Sapienza: "Diligite iustitiam, qui iudicatis terram" (Amate la giustizia, voi che governate la terra"): si riferisce alla funzioni di governo, al fare le leggi. L'affresco, che celebra virtù civiche e naturali legate strettamente alle virtù teologali della fede cristiana, fa capire bene che questo dialogo del popolo in cammino è ordinato, non è un caos distruttivo. Induce a cercare nella Politica di Aristotele il senso di quel dialogo concorde dei cittadini e di quel loro camminare ordinato che oggi chiameremmo democrazia e sovranità popolare. Ecco, la filosofia politica (aristotelica) del Buon Governo: riconoscere l'oggettività del Bene e del Male che sono inscritti nella coscienza, nella legge naturale, e non possono essere manipolati o ribaltati dai governi e dalle leggi degli uomini che altrimenti diventano tirannia, ingiustizia e cattivo governo. Oggi, nel teatro del potere, non è stato cancellata solo la radice cristiana della nostra civiltà, ma anche la legge naturale e la cultura classica da cui proviene la grandezza dell'Occidente.
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