lunedì 20 giugno 2016

Libri - "Dalle stanze del Tempo" di Luigi Murolo, ampia riflessione sui nostri tesori d'arte

Istituzioni culturali della città e del territorio. Dal 2003 l'autore sollecita la valorizzazione del patrimonio "nascosto" nei magazzini di palazzo d'Avalos e altrove.

di GIUSEPPE CATANIA   

"Musei, pinacoteche, archivi, biblioteche, altre istituzioni", tema interessante, ma
anche un intervento critico quasi punto dolens della situazione in cui versano le istituzioni culturali della città e oltre, in un percorso speculativo dello storico prof. Luigi Murolo.
Il suo volume "Dalle stanze del tempo" (ed. Il Torcoliere 2003 per conto di Vastophil- Ass. Culturale San Michele; copertina con foto "II volto del tempo" di Giordano Gallo), vuole essere, soprattutto, un dovuto atto di tributo a considerare, con più attenzione e responsabilità, le istituzioni pubbliche di Vasto, le "donazioni" in particolare, molte delle quali ancora da "valutare" e questo perché è necessario andare alla ricerca ed al recupero dell'identità culturale della città.

Ma il lavoro di ricerca compiuto dal prof. Murolo suona anche (fino a tutt’oggi) come un campanello d'allarme che i responsabili dovrebbero "udire" affinchè venga salvato ed opportunamente esaltato l'ingente patrimonio artistico e culturale, le antiche tradizioni, di cui si ha un giacimento ancora non del tutto esplorato.

Luigi Murolo ricorda, altresì, come, talvolta, il disinteresse, la trascuratezza, ha contribuito a "perdere" talune "risorse" culturali per essere dirottate altrove, come è avvenuto per la istituzione a Vasto (1.8.1960) di una sottosezione di archivio di Stato "per la conservazione degli atti dell'Archivio Storico Comunale e degli atti notarili anteriore al Centenario che - sottolinea Murolo - "per disinteresse dell'amministrazione comunale dell'epoca" con decreto ministeriale del 22 marzo 1965 veniva soppresso, determinando - come logica conseguenza - il trasferimento di quei materiali presso l'analoga struttura di Lanciano". E quel che ancora fa discutere è che "l'incomprensione culturale risulterà decisiva per capire le ragioni della successiva destinazione a Chieti del- l'archivio privato dell'antica famiglia vastese degli Spataro".

Quella di Murolo è, oltre all'analitica esposizione della materia, un richiamo ad una più attenta opera di tutela e di promozione del patrimonio culturale della città cresciuto nel tempo, ma che necessita una più ampia e necessaria condivisione. Per questo sarebbe opportuno un coinvolgimento generale delle componenti culturali ed istituzionali per procedere alla salvaguardia ed alla sopravvivenza di quanto esiste da trasmettere ai posteri.

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