Istituzioni culturali della città e del territorio. Dal 2003 l'autore sollecita la valorizzazione del patrimonio "nascosto" nei magazzini di palazzo d'Avalos e altrove.
di GIUSEPPE CATANIA
"Musei, pinacoteche,
archivi, biblioteche, altre
istituzioni", tema interessante,
ma
anche un intervento
critico quasi punto
dolens della situazione
in cui versano le istituzioni
culturali della città e oltre, in un percorso speculativo
dello storico prof. Luigi
Murolo.
Il suo volume "Dalle
stanze del tempo" (ed. Il
Torcoliere 2003 per conto di Vastophil-
Ass. Culturale San
Michele; copertina con foto
"II volto del tempo" di
Giordano Gallo), vuole essere, soprattutto, un dovuto
atto di tributo a considerare,
con più attenzione
e responsabilità, le istituzioni
pubbliche di Vasto,
le "donazioni" in particolare, molte delle quali ancora
da "valutare" e questo
perché è necessario andare
alla ricerca ed al recupero
dell'identità culturale
della città.
Ma il lavoro di ricerca
compiuto dal prof. Murolo suona anche (fino a tutt’oggi) come un
campanello d'allarme che
i responsabili dovrebbero
"udire" affinchè venga
salvato ed opportunamente esaltato l'ingente patrimonio
artistico e culturale,
le antiche tradizioni, di cui
si ha un giacimento ancora
non del tutto esplorato.
Luigi Murolo ricorda,
altresì, come, talvolta,
il disinteresse, la trascuratezza,
ha contribuito
a "perdere" talune "risorse"
culturali per essere dirottate altrove, come è avvenuto
per la istituzione
a Vasto (1.8.1960) di una
sottosezione di archivio di
Stato "per la conservazione
degli atti dell'Archivio
Storico Comunale e degli
atti notarili anteriore al
Centenario che - sottolinea
Murolo - "per disinteresse
dell'amministrazione
comunale dell'epoca"
con decreto ministeriale
del 22 marzo 1965 veniva
soppresso, determinando
- come logica conseguenza
- il trasferimento
di quei materiali presso
l'analoga struttura di Lanciano".
E quel che ancora fa
discutere è che "l'incomprensione
culturale risulterà
decisiva per capire le
ragioni della successiva
destinazione a Chieti del-
l'archivio privato dell'antica
famiglia vastese degli
Spataro".
Quella di Murolo è, oltre
all'analitica esposizione
della materia, un richiamo
ad una più attenta opera di
tutela e di promozione del
patrimonio culturale della
città cresciuto nel tempo,
ma che necessita una più
ampia e necessaria condivisione.
Per questo sarebbe opportuno
un coinvolgimento generale delle componenti
culturali ed istituzionali
per procedere alla salvaguardia
ed alla sopravvivenza
di quanto esiste da
trasmettere ai posteri.
Nessun commento:
Posta un commento