venerdì 22 maggio 2015

Le "Canzune d'Amore" del poeta Camillo Coccione

Raccolta di testi per canzoni del folclore di Poggiofiorito "CANZUNE D'AMORE" DEL POETA CAMILLO COCCIONE 
 La fama e la notorietà di Poggiofiorito (già Villarielli fino al 1911), assurta a risonanza ìnternazionale, si deve ai "Coccione", una stirpe di musicisti e poeti, a cominciare da Tommaso, un virtuoso della fisarmonica, noto e celebrato in America, e così brava nella esecuzione di musiche da essere soprannominato "mille dita"; Vincenzo, raffinato e ispirato musicista e compositore (ricordiamo le pubblicazioni "La fonta nostre" "Paese
bbelle mè - vulesse canta", su testi dei più noti poeti e letterati d'Abruzzo. Camillo Coccione (di lui ricordiamo il volume "Tommaso Coccione- una vita per la fisarmonica-2014) ora ci sorprende con il volume "Canzune d'amore"(2015), con prefazione di Nicola Fiorentino. Disegni di Gabriele Orlandi. Grafica di Raffaella Coccione. Una "raccolta di testi per canzoni scritti nell'arco di tutta la mia attività folcloristica - scrive l'autore - Non sono poesie liriche,ma qualcosa di buono forse c'è". Ed è vero, per che nelle composizioni di Camillo Coccione scorgiamo la passione e la fedeltà interpretativa della tradizione lirica abruzzese; il significato intenso che sgorga dal profondo del cuore, propri o di chi è innamorato della terra natìa, dei suoi arcani tesori, le bellezze del creato che ci circonda, lo slancio virtuoso della gente, soprattutto l'empito entusiastico di cantare la vita, i suoi aspetti che sono notazioni dell'umanità.

Talvolta il poeta cerca di scrutare nel proprio intimo per riflettere, con nostalgico rimpianto gli attimi che sfuggono.
Staggione passate:
lu cante ha finite,
appress'a la vite
cchiù vvote sunnate
e ll'arie ci porte
missagge che vive,
tra scenne che scrive:
l'amore addò sta?

Ma è sempre la speranza che ci fa sognare e, dimenticate tutte le ambasce, ci proietta oltre i confini dell'infinito per trovare la sperante serenità.
Ma na prighiera sole
vulesse manna 'n ciele
soltanto na parole
che mmò n'si sente cchiù.
Orfa sintì ssa voce
Gesù, che dice pace,
ma t'armittenne 'n Croce
e Tu nen pense a nnu.

Versi sublimi ,ricchi di sentimenti d'amore verso il Creato che solo un animo sensibile, che si commuove al cospetto della vita, può scrivere. E Camillo Coccione ha questo innato talento che ci offre la con ineffabile dolcezza lirica.

GIUSEPPE CATANIA 

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