mercoledì 24 settembre 2014

San Michele (7): nella chiesa del Santo patrono le statue di 7 arcangeli, Michele, Raffaele e Gabriele; Uriele, Sealtiele, Geudiele e Barachiele

La  statua di San Raffaele (festeggiato sempre il 29 settembre)
 nella chiesetta di S. Michele a Vasto.
SETTIMA PUNTATA 

di LINO SPADACCINI

Il 29 settembre la chiesa ricorda gli arcangeli Michele, Raffaele e Gabriele. Questi sono i tre nomi citati nella Bibbia, ma in realtà gli arcangeli sono sette, come si evince in altri passi delle Sacre Scritture: “Io sono Raffaele, uno dei sette santi angeli, che portano lassù le preghiere dei santi e sono ammessi davanti alla gloria del Santo” (Tobia 12,15). Anche nel Nuovo Testamento, nel libro dell’Apocalisse, si parla di sette arcangeli, chiamati angeli, oppure spiriti, o fiaccole.
Verso la fine del 1600 nella Biblioteca Vaticana venne ritrovato un antichissimo codice ebraico in cui oltre agli Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele venivano nominati Uriele, Sealtiele, Geudiele e Barachiele. Questi sono proprio i nomi dei sette arcangeli che si trovano all’interno della nostra chiesa patronale.
La costruzione della cappella risale al 1657, quando
venne realizzata per scongiurare il contagio della peste bubbonica, che infierì in tutta l’Italia meridionale, provocando circa quattrocentomila decessi. La chiesa venne ultimata nel 1675, come riferisce l’iscrizione murata sopra la porta della chiesa, dettata da Giovanni Palma, che in quel tempo era segretario del Marchese d’Avalos. Probabilmente la scoperta del codice ebraico, con i nomi dei sette arcangeli, avvenne proprio in quegli anni, visto che i nomi corrispondono esattamente. In realtà la tradizione, ed altri testi, ci hanno lasciato anche altri nomi, tutti terminanti in “el” (di Dio): Raguel, Sariel, Remiel, Peniel ed ancora molti altri.
La nostra chiesa è uno dei pochissimi esempi al mondo dove sono presenti sette statue: più diffuse sono le rappresentazioni degli arcangeli in quadri o affreschi.
Il restauro delle statue in legno policromo, effettuato qualche anno fa, ce le ha restituite nella loro originale bellezza, dopo che per tanti anni erano rimaste dipinte di grigio, tanto da far pensare che fossero realizzate in gesso.
Da una delibera del Consiglio dei Decurioni di Vasto, datato 4 agosto 1826, in seguito alla discussione sui lavori di manutenzione per la chiesa di San Michele Arcangelo, emerse la volontà di contattare il famoso pittore vastese Gabriele Smargiassi per ridipingere le statue lignee raffiguranti gli arcangeli, presenti all’interno della cappella. Per questo vennero nominati due deputati “…i quali contatteranno il civismo di D. Gabriele Smargiassi come pittore, che potrebbe occuparsi di ritoccare nel miglior modo le indicate statue”. Quasi certamente la missione non andò a buon fine e, durante successivi lavori di restauro, le statue vennero dipinte di grigio a tono con il resto della chiesa. 
A questo punto conosciamo meglio i nostri arcangeli:
Michele: il nome significa “Chi è come Dio?”. Viene citato cinque volte nelle Sacre Scritture e viene sempre considerato “capo supremo dell’esercito celeste”.
Gabriele: Fortitudo Dei (Fortezza di Dio). Viene citato quattro volte nelle Sacre Scritture, due nel Vecchio Testamento e due nel Nuovo. L’Arcangelo Gabriele annuncia a Zaccaria la nascita del figlio, Giovanni Battista e a Maria la nascita di Gesù Cristo.
Raffaele: Medicina Dei (Medicina di Dio).  Viene raffigurato con accanto il giovane Tobia. Raffaele è la guida ed il difensore del piccolo Tobia, inviato da Dio per aiutarlo nel compito affidatogli dal padre, ormai cieco, di riscuotere un credito che questi aveva lasciato in una città della Media. Nel viaggio Raffaele procura a Tobia un felice matrimonio con la giovane Sara, la guarigione della stessa dai tormenti del demonio e del padre di Tobia dalla cecità.
Uriel: Ignis Dei (Luce e fuoco di Dio). Tiene nella sua mano sinistra la fiaccola ardente e nella destra impugna una spada nuda. Combatte lo spirito dell’ira, dell’odio, e dell’impazienza.
Barachiel: Benedictio Dei (Benedizione di Dio). Ha il compito di portare l’aiuto divino agli uomini. È invocato per la benedizione sacerdotale.
Sealtiel: Petitio Dei (Preghiera di Dio). Ha il compito di portare le preghiere a Dio, per questo viene rappresentato con le mani giunte nell’atto di pregare. La tradizione rabbinica lo identifica come l’angelo che fermò la spada di Abramo, mentre questi sacrificava il figlio Isacco sul monte Moria. Una curiosità: sulla statua conservata all'interno della chiesa di S. Michele, prima del restauro si leggeva il nome Sahaliel.
Lehudiel (o Geudiel): Cognitio Dei (Conoscenza di Dio). Ha il compito di correggere e ammaestrare gli uomini.
Un'ultima curiosità. L'ultimo restauro sugli Arcangeli ha riportato alla luce i veri nomi di due statue, quelle di Barachiel e di Leudiel. Come si può notare dalle foto scattate prima e dopo il restauro, i nomi dipinti sulle basi delle statue risultano invertiti.
 Lino Spadaccini














































































3 commenti:

Unknown ha detto...

Grazie dell'ottimo lavoro che continua a fare, pubblicando queste cose on line sulla storia della nostra città.

grivaviso ha detto...

Bellissimo. Grazie per l'informazione, non sapevo.

Paola ha detto...

¿Por qué le cambiaron el nombre al arcángel SAHALIEL?