martedì 29 ottobre 2013

TANTISSIMA GENTE HA SALUTATO L’URNA DI DON BOSCO IN PARTENZA PER ORTONA

IL VESCOVO MONS. FORTE: DON BOSCO CI LASCIA I DONI DELLA FEDE E DELL’IMPEGNO DI ACCENDERE NEI CUORI IL DESIDERIO DI DIO


Una marea di popolo ha salutato ieri sera, 28 ottobre, l'Urna di Don Bosco, in partenza su un pulmino per Ortona, al termine della S. Messa concelebrata dall’Arcivescovo Forte e da vari sacerdoti, mentre i giovani
dell’oratorio gridavano in coro: “Si vede, si sente, don Bosco è qui presente!”.
Momenti di intensa commozione, di applausi calorosi, di fede spontanea per un
Santo che in città è amato da tutti, ma soprattutto dalle nuove generazioni,
che fanno capo all’impegno educativo dei Salesiani.
All’inizio della celebrazione eucaristica il parroco Don Francesco Pampinella
ha ringraziato il Vescovo per la sua presenza in questa occasione storica per
la Comunità salesiana e per Vasto, ricordando, poi, tre punti di forza nel
cammino di fede, che don Bosco ha lasciato come insegnamento: l’unione con Dio,
l’amore alla Chiesa e la dedizione ai giovani.
Il Vescovo ha subito risposto con il suo grazie alla Comunità salesiana,
sottolineando che la venuta delle reliquie di S. Giovanni Bosco in città è
fonte di grazia, perché i santi sono la meravigliosa realizzazione della frase
di S. Paolo “Voi siete tempio dello Spirito”.
Durante l’Omelia Padre Bruno ha preso spunto dal brano evangelico per
richiamare innanzitutto tre idee teologiche: Gesù è pietra d’angolo; attorno
alla pietra d’angolo si costruisce l’edificio, che è la Chiesa; la Chiesa non è
solo l’edificio esteriore, ma è una rete di volti concreti), per poi
approfondire tre elementi della spiritualità di Don Bosco: la fede e l’amore in
Gesù; la fedeltà totale alla Chiesa senza alcuna contrapposizione tra carisma e
istituzione; la realizzazione di una comunità di uomini dai volti concreti,
impegnati in particolare per la formazione umana e spirituale dei giovani.
“Come è bella – ha esclamato a questo punto il Vescovo – questa fede dal volto
umano! Sì, la fede e la grazia ci raggiungono attraverso un incontro vivo.
Questa è stata la grande pedagogia di don Bosco, attuata attraverso due
direttrici: l’intuizione meravigliosa della chiamata (“Non c’è invito più
grande all’amore, che prevenire nell’amore, amando per prima”) e l’impegno di
accendere nei cuori il desiderio di incontrare Dio e la sua Bellezza, che
cambia la vita”.
La tappa del pellegrinaggio dell’Urna di don Bosco è cominciata la sera di
Domenica 27 ottobre. C’è stata innanzitutto l'accoglienza all'Oratorio, dove
l'Urna è giunta seguita da giovani festanti in moto. E’ seguita la processione
verso la zona della chiesa di San Giovanni Bosco e la celebrazione eucaristica
all'aperto del parroco Don Francesco Pampinella e degli altri confratelli
salesiani. Si è svolta, poi, una veglia di preghiera.
Oggi Lunedì il  programma è stato intenso e coinvolgente: Messe mattutine alle
7 e alle 9; poi 9.30-10.30 visita degli studenti delle superiori, 10.30-11.30
degli studenti delle medie e 11.30-12.30 dei bambini delle elementari. Dalle 13
alle 15 la parrocchia è rimasta aperta per quanti si sono recati a pregare
davanti l’Urna.
Più che sulle foto – ne sono state scattate tantissime dai giornalisti, dai
fotografi ufficiali e dalla gente -  l’evento resterà indelebile nel cuore di
tutti per la grande carica di fede che ha lasciato, con l’urgenza di comunicare
agli altri il desiderio di Dio.
LUIGI MEDEA













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