IL
VESCOVO MONS. FORTE: DON BOSCO CI LASCIA I DONI DELLA FEDE E DELL’IMPEGNO DI
ACCENDERE NEI CUORI IL DESIDERIO DI DIO
Una marea di popolo ha salutato ieri sera, 28 ottobre, l'Urna di Don Bosco, in partenza su un pulmino per
Ortona, al termine della S. Messa concelebrata dall’Arcivescovo Forte e da
vari sacerdoti, mentre i giovani
dell’oratorio gridavano in coro: “Si vede,
si sente, don Bosco è qui presente!”.
Momenti di intensa commozione, di
applausi calorosi, di fede spontanea per un
Santo che in città è amato da
tutti, ma soprattutto dalle nuove generazioni,
che fanno capo all’impegno
educativo dei Salesiani.
All’inizio della celebrazione eucaristica il parroco
Don Francesco Pampinella
ha ringraziato il Vescovo per la sua presenza in
questa occasione storica per
la Comunità salesiana e per Vasto, ricordando,
poi, tre punti di forza nel
cammino di fede, che don Bosco ha lasciato come
insegnamento: l’unione con Dio,
l’amore alla Chiesa e la dedizione ai
giovani.
Il Vescovo ha subito risposto con il suo grazie alla Comunità
salesiana,
sottolineando che la venuta delle reliquie di S. Giovanni Bosco
in città è
fonte di grazia, perché i santi sono la meravigliosa
realizzazione della frase
di S. Paolo “Voi siete tempio dello
Spirito”.
Durante l’Omelia Padre Bruno ha preso spunto dal brano evangelico
per
richiamare innanzitutto tre idee teologiche: Gesù è pietra d’angolo;
attorno
alla pietra d’angolo si costruisce l’edificio, che è la Chiesa; la
Chiesa non è
solo l’edificio esteriore, ma è una rete di volti concreti),
per poi
approfondire tre elementi della spiritualità di Don Bosco: la fede e
l’amore in
Gesù; la fedeltà totale alla Chiesa senza alcuna contrapposizione
tra carisma e
istituzione; la realizzazione di una comunità di uomini dai
volti concreti,
impegnati in particolare per la formazione umana e
spirituale dei giovani.
“Come è bella – ha esclamato a questo punto il
Vescovo – questa fede dal volto
umano! Sì, la fede e la grazia ci
raggiungono attraverso un incontro vivo.
Questa è stata la grande pedagogia
di don Bosco, attuata attraverso due
direttrici: l’intuizione meravigliosa
della chiamata (“Non c’è invito più
grande all’amore, che prevenire
nell’amore, amando per prima”) e l’impegno di
accendere nei cuori il
desiderio di incontrare Dio e la sua Bellezza, che
cambia la vita”.
La
tappa del pellegrinaggio dell’Urna di don Bosco è cominciata la sera di
Domenica 27 ottobre. C’è stata innanzitutto l'accoglienza all'Oratorio, dove
l'Urna è giunta seguita da giovani festanti in moto. E’ seguita la
processione
verso la zona della chiesa di San Giovanni Bosco e la
celebrazione eucaristica
all'aperto del parroco Don Francesco Pampinella e
degli altri confratelli
salesiani. Si è svolta, poi, una veglia di
preghiera.
Oggi Lunedì il programma è stato intenso e coinvolgente: Messe
mattutine alle
7 e alle 9; poi 9.30-10.30 visita degli studenti delle
superiori, 10.30-11.30
degli studenti delle medie e 11.30-12.30 dei bambini
delle elementari. Dalle 13
alle 15 la parrocchia è rimasta aperta per quanti
si sono recati a pregare
davanti l’Urna.
Più che sulle foto – ne sono
state scattate tantissime dai giornalisti, dai
fotografi ufficiali e dalla
gente - l’evento resterà indelebile nel cuore di
tutti per la grande carica
di fede che ha lasciato, con l’urgenza di comunicare
agli altri il desiderio
di Dio.
LUIGI MEDEA
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