DALL'EX PRESIDENTE DEL PD VASTESE NICOLANGELO D'ADAMO RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
SE IL PARTITO DEMOCRATICO BLOCCA IL PARLAMENTO
Nessuno si scandalizza della
reazione violentissima del PDL all’annuncio della calendarizzazione del
processo Mediaset in Cassazione per il
prossimo 30 luglio. Secondo la Suprema Corte il processo va discusso entro
quella data per evitare la prescrizione di alcuni reati collegati.
Dal punto di vista del cittadino
medio il ragionamento non fa una grinza: meglio la sentenza che la prescrizione.
Non così per il PDL che paventando una condanna del proprio presidente non ci
sta a quella scelta e sale sulle
barricate: in mattinata sul “Giornale” i magistrati vengono definiti “Banditi
di Stato” e poi la violenta reazione in
Aula e richiesta di moratoria, per protesta, dei lavori parlamentari per tre giorni.
Ovviamente tutti gli altri
partiti rispondono picche, compreso il PD: ma siete pazzi? Cosa c’entrano i
guai giudiziari di Berlusconi con i lavori del Parlamento, già in programma?
Poi i pasdaran del PDL scendono a più miti consigli e decidono di offrire uno
sconto: non più tre giorni, ma un giorno di moratoria per poter continuare le
loro assemblee. A questo punto il PD (ma non si capisce da chi sia partito
l’ordine) si commuove e decide di votare sì alla richiesta del PDL, o almeno la
gran parte del partito decide di assecondare la richiesta dei berlusconiani.
Inevitabile rivolta nel Partito
Democratico, sbeffeggiato in Parlamento dai grillini per il suo incomprensibile
(o, purtroppo, comprensibilissimo) comportamento, e disorientamento nel Paese
alle prime notizie.
Questa la fredda cronaca
dell’ennesimo impazzimento del PD: evidentemente quattro mesi e tantissimi
errori non sono stati sufficienti per smaltire la sconfitta elettorale e
capirne le ragioni.
Il rischio, a questo punto, è che quando il PD capirà perché ha perso non ci
sia più nessuno che lo possa raccontare!
NICOLANGELO D’ADAMO
3 commenti:
Mi unisco alla riflessione di Nicolangelo, per comunicare anche il mio senso di straniamento. A lungo abbiamo ragionato io e te per definire un ruolo “necessario” del Pd nella politica italiana. Un ruolo necessario per via del fatto che le alternative al Pd erano un Pdl di cui sappiamo tutto quello che c'è da sapere, e adesso un m5s di cui abbiamo capito immediatamente che non c'è niente da sapere. Allora la questione che io pongo sul tavolo è: ma se nel momento del bisogno più estremo, che fra pochi mesi sarà durato un biennio, quello che l'Italia può mettere in campo è quello che abbiamo già visto, Pd compreso, c'è veramente di che preoccuparsi.
Non ho capito cosa si aspetta a cambiare la legge elettorale E TORNARE ALLE URNE!!!SIAMO STUFI!
Nicola, amico mio, del nostro essere stufi possiamo tranquillamente dire che se ne fregano. Ugualmente possiamo dire che siamo stati (rectius quelli che ci hanno creduto, perché io personalmente non ci ho creduto mai e l'ho scritto dappertutto) presi in giro. Perché su una cosa puoi contare, e cioé che chi detiene il potere di decidere, tutto vuol fare tranne che cambiare una legge elettorale che gli permette di scegliere gli eletti. Ma allora tu mi dirai: ma per quale motivo allora lo hanno fatto il governo? Io un'ideina ce l'avrei...
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