Sulle
pareti laterali della stessa chiesa, sopra dei banchi, sono adagiati i simboli
della passione, che vengono portati a spalla in processione dai confratelli “coronati” di
spine: l’Angelo alato che sorregge tra le mani il calice della passione; la
corona di spine posta sul capo di Gesù; la tunica con i dadi, la brocca e il catino usati da Pilato per
lavarsi le mani; scala, chiodi, martello e tenaglie, usate per mettere Gesù in
croce; la lancia usata dal soldato romano per trafiggere il costato di Gesù e
la canna con la spugna imbevuta d’aceto; le lance incrociate e la scritta SPQR
impressa su uno stendardo; la Croce di legno con la scritta “Gesù Nazareno Re
dei Giudei”, nelle tre lingue, latino, greco e aramaico, con ai piedi un
teschio ed un serpente con in bocca la mela del peccato;
la colonna dove venne flagellato Gesù, il gallo, in ricordo del rinnegamento di
Pietro, la mano di Giuda ed il sacchetto con i trenta denari, ricevuti per aver
tradito Gesù; ed ancora la Veronica che sorregge il telo con impresso il volto
di Cristo.
TUTTE LE FOTO, ALL'INTERNO
Padre
Donatangelo Lupinetti, in un volume pubblicato negli anni ’60, ricordava che le
statue portate in processione “sono
complessivamente 14, portate a spalla da quattro Confratelli coronati che
incedono a passo cadenzato, militaresco, a distanza di dieci metri l’una
dall’altra; anche i Lampioni sono 4 per ogni statua o simbolo, coi portatori
pure coronati di spine; un compatto gruppo di 500 e più persone, tutte
nerovestite e coronate, formano il corteo funebre evidentemente grandioso e
toccante”.
Lino
Spadaccini
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