Completamento Autoporto San Salvo, adeguamento Porto di Punta Penna e relativo raccordo ferroviario, ridefinizione mission del Civeta
Da Camillo D’AMICO - consigliere provinciale e capogruppo P.D.- riceviamo e pubblichiamo
Nei giorni scorso ho inviato una nota ufficiale al presidente della
provincia, Enrico Di Giuseppantonio, ove gli ho chiesto di riferire in
consiglio sulle ragioni della sottoscrizione di un documento programmatico con
i soli Sindaci della
Val di Sangro, unitamente alle organizzazioni sindacali e
confindustria circa la disamina della crisi industriale e sulle possibili
iniziative da attuare per tendere ad invertire la tendenza, non coinvolgendo
anche il Vastese ed il Chietino – Ortonese contravvenendo ad una precedente
delibera consiliare adottata all’unanimità.
In particolare, per il vastese, noi proponiamo: il completamento dell’autoporto di San Salvo
che potrebbe essere complementare al centro ricerche dell’automotive in Val di
Sangro portando qui le prove su pista mantenendo lì attività tecnico -
scientifiche, il completamento del raccordo ferroviario tra l’area industriale
ed il porto di Vasto, l’avvio veloce dei programmati lavori di adeguamento
dello stesso porto per dare risposte adeguate ed immediate alle esigenze più
volte manifestate dalle aziende sangrine e vastesi.
Una seria riflessione va attuata con solerzia nel campo dei rifiuti
ove i tre consorzi esistenti (CIVETA di Cupello, Lanciano e del Chietino) non
possono più agire in maniera singola e concorrenziale ma piuttosto sinergica e
collaborativa perché il “rifiuto” diventi una risorsa ed non un costo per il
cittadino utente. Si unisce direttamente al discorso rifiuti quello delle
energie alternative che anche da questi possono pervenire.
In particolare, per il CIVETA, è utile rinsavire e rilanciare la “mission”
iniziale quale centro di stoccaggio e riciclaggio lavorando anche
nell’obiettivo di ottimizzare a breve la chiusra del ciclo integrato di
raccolta dei rifiuti potendo anche favorire investimenti privati che potrebbero
godere dei medesimi benefici s’avranno a breve nell’attigua area industriale
della Valsinello di Gissi con il prossimo riconoscimento di “area di crisi” da
parte del Ministero dello Sviluppo Economico.
Una riflessione va concretamente messa in pratica nel campo delle
energie alternative, senza esprimere negativi giudizi preconcetti, ma assumendo decisioni chiare, trasparenti e
partecipate avendo chiaramente a mente
anche l’unica esperienza oggi presente nel nostro territorio, la turbogas di
Gissi, che non ha prodotto grande valore aggiunto in termini di posti di lavoro
e minori costi per l’energia nelle attività produttive. La provincia DEVE
recuperare il ruolo autorevole di ente intermedio, che copianifica lo sviluppo
e l’infrastrutturazione di area vasta, così come anche riconfermato dalla
recente legge di riordino contenuta nella spendig review. Non è più possibile e
tollerabile assistere a frequenti uscite pubbliche e mediatiche di chi
considera il territorio e l’istituzione come “cosa propria” e non come
strumento di governo al servizio della collettività. Alla tanto dibattuta
vicenda sull’utilizzo dei fondi FAS (Fondi Aree
Sottosviluppate), con tempi e risorse
certe, su questi temi noi proponiamo delle priorità d’intervento.”
Camillo D’AMICO
consigliere provinciale e capogruppo P.D.
Nessun commento:
Posta un commento