Una volta la villa comunale - come si vede in questo bel dipinto di Luigi Martella - sul lato via Tre Segni aveva non aveva la siepe, ma solo una protezione con caratteristica palizzata di legno ad X. (Ve la ricordate? All'epoca pensarono giustamente di piazzare una bella fila di sedili per ammirare il panorama.
Con gli anni però hanno piantato, oltre la palizzata in legno, una siepe che con il tempo è stata fatta crescere oltre due metri.
Oggi chi si siede sui sedili quindi non vede più il panorama del golfo o del centro storico, ma esclusivamente la barriera dell'altissima siepe.
Ai competenti uffici comunali la soluzione.
6 commenti:
Leopardi ne sarebbe entusiasta, perché rimuoverla? ^____^
Alessandro, c'è poco da illuminarsi di immenso. Ma domandarsi: cosa c'è dietro la siepe? Il buio, in cui brancola la gestione cittadina anche della villa. Certo quelle panchine son molto funzionali, direi indispensabili, vedi solo una siepe che grida vendetta per come è tenuta, in estate non sei riparato nemmeno dal sole delle piante e puoi solo immaginare che dietro ci sia un bel panorama. Purtroppo non è l’unica nota stonata ma la conferma di come opera o meglio non opera in città. C’è sempre meno gente che “la vulessa arividaje” per non rovinare i bei ricordi. Speriamo solo di non rimpiangere lo stato attuale della nostra Vasto, i presupposti ci sono tutti per rimpiangere anche l’attuale status.
Il buio non riguarda solo l'amministrazione cittadina. Mi rendo sempre più conto che a Vasto mancano proprio i presupposti culturali per un progresso, il che è peggio. Quando torno avverto proprio un'incuria generale e sedimentata. Ci sono qua e là sprazzi di vitalità di innovazione, ma complessivamente manca un cultura del territorio, dell'accoglienza del turista, della legalità. Sì perfino della legalità. Basta farsi un giro lungo la scogliera per rendersi conto di quanta cartellonistica abusiva c'è e di come la mancanza di controlli porta privati cittadini a regolamentare a loro piacimento il suolo. Addirittura ho visto cartelli scritti su compensato! Strisce gialle fai da te!! Per non parlare poi delle tante recinzioni che limitano l'accesso al mare. Questo è solo un esempio che denota l'andazzo generale.
Alessandro, il fatto è che prima tutto questo che hai descritto, era in uso nella norma generale e nelle amministrazioni, creando i vari "c'è chi può e chi non può" con a seguito tutti i "ed io può"...
Ora, per questo che vanno a spulciare ogni minima magagna nella amministrazione attuale che comunque, è sempre lenta e soprattutto un poco sorda nel togliere determinate abitudini e stili di vita...
Ora, quello che hai visto è solo più facile notarlo perchè non c'è più nessuno che appoggia come normale e dovuto lo stile ai cittadini, e purtroppo, nemmeno si è capaci di cambiare, di avere la voglia di cambiare.
Se prima qualcuno sporcava, c'era sempre il "devoto" disposto a pulire, perchè sapeva che ne avrebbe avuto giovamento: oggi, non ci sono più devoti, perchè quello che si poteva spartire con loro è già bello che finito ed i vari "devoti", l'hanno capito.
(opinione personale)
Anche tu con la tendenza ad idealizzare il passato? Io ho smesso ;)
Io, invece, ho appena cominciato... :)
Se non parti dal passato, è inutile tentare di portare ordine o serenità al presente.
Sarebbe il caso di scoprire che il comportamentismo fine a se stesso con stimoli-risposte, è fallimentare tanto quanto una analisi completa senza appunto un determinato stimolo-risposta.
In parole complesse: è inutile attribuire le colpe o all'amministrazione incompetente o all'inciviltà della gente, se prima non si comprende da dove entrambi i comportamenti partono... e sarebbe altrettanto inutile scoprire da dove partono e poi, non fare nulla per modificarlo...
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