"PARTITI PRIVI DI CULTURA DI GOVERNO",
"Con i No non si amministra, con i No Vasto non cambia".
A tutti coloro che dicono, ora, di voler costruire un’alternativa credibile all’Amministrazione Lapenna (dopo averla favorita durante il ballottaggio), immaginando magari una grande ammucchiata, una sorta di “tutti contro Lapenna”, tanto da far impallidire il “tutti contro Berlusconi”, diciamo che non è il momento, in un contesto storico molto complicato, del “contro” ma del “per”. Non “per Lapenna”, ma “per Vasto”.
Lapenna, investito dagli elettori della responsabilità di amministrare la nostra amata città fino al 2016, non va disarcionato, bensì aiutato. Aiutato, per l’appunto, ad amministrare. Perché (e lui è il primo a saperlo) la compagine che dovrebbe sostenerlo non solo non è compatta, ma presenta partiti privi di cultura di governo, partiti sensibili alla demagogia e al populismo, con le consolidate note di settarismo che ben conosciamo.
La vicenda della Centrale a biomasse si è incaricata di separare il senso di responsabilità del Pd e di Giustizia Sociale dall’arrampicamento sugli specchi di Sel, Rc e Idv, partiti che vorrebbero ma non possono, partiti che predicano bene e razzolano male, partiti chiamati ad amministrare ma richiamati all’ordine dai propri elettori, dalle associazioni ambientaliste, partiti che hanno detto Sì dentro le camere delle autorizzazioni e dicono No sui giornali e nei cinema, partiti che ritirano ordini del giorno per ricorrere al Tar (sostituendoli miseramente con i convegni, pur interessanti, sul tema), partiti che non ce la fanno né ad amministrare né ad andare via.
Ci vuole libertà per andare via. Libertà dai posti, dalle poltrone, dai privilegi. Da qui il rischio dell’immobilismo, delle tante incertezze, dei tanti ritardi, delle catene ai piedi, per un centrosinistra che rischia di inabissarsi se continua a caratterizzarsi come sinistra-centro. Va rinforzata la componente moderata, va riconfigurato il progetto, i No strumentali vanno sostituiti con i Sì decisi, convinti, liberi e responsabili. I Sì per Vasto rispettando davvero, non a chiacchiere, la salute e l’ambiente. Non c’è sviluppo e non c’è crescita con i No. Con i No (che poi sono falsi No di chi, in altre sedi, ha detto Sì), c’è il ristagno, il vuoto, la crisi, l’impotenza. È stato il Sindaco, durante l’ultimo Consiglio Comunale a dire: “Quest’Aula non può certo diventare l’Aula dei No”. Con i No non si amministra, con i No Vasto non cambia.
Davide D’Alessandro
(Capogruppo Apv)
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