lunedì 21 marzo 2011

PRIMARIE PD: I COMMENTI


LE PRIMARIE, LAPENNA E FORTE
DI  NICOLANGELO D'ADAMO 
Domenica 20 marzo si sono svolte a Vasto le Primarie del PD  per la scelta del candidato sindaco che guiderà anche la coalizione di centrosinistra nelle elezioni amministrative del 15 e 16 maggio prossimi. All’appuntamento delle Primarie si è arrivati dopo lunghe discussioni e colpi di scena che sembravano riproporre l’ennesimo “teatrino” di divisioni e polemiche così frequenti nei partiti italiani, specie di centrosinistra. Tanti avevano visto in quelle polemiche il peggior viatico per una campagna elettorale che si annuncia difficile e combattutissima  con ben cinque candidati a sindaco, almeno fino ad oggi, e temi amministrativi assai complessi che impegneranno a lungo tutti i protagonisti. Perciò  la sorpresa dell’elettore, che domenica 20 marzo si è recato al PALABCC (anche su questa scelta del PD ci sono state sterili polemiche) per votare, è stata grande. Aveva di fronte: tantissima gente, allegra e paziente, in fila davanti ai 6 seggi allestiti sull’ampio parquet (opportunamente coperto)  del palasport, ogni seggio suddiviso in due postazioni informatiche (separate da bouquet di fiori): per l’accredito dell’elettore il primo e per l’esercizio del voto il secondo, gli scrutatori disponevano di un software antibrogli  opportunamente studiato da due tecnici vastesi , ed ogni ora, sul tabellone dove di solito compaiono i risultati delle partite di basket, appariva il totale dei votanti. Una organizzazione perfetta ed una efficienza quasi sconosciute nelle note elefantiache organizzazioni elettorali italiane. Si è votato per tutta la giornata, fino alle ore 20.00, sempre con tanta gente davanti ai seggi, tanta da arrivare alla fine ad un incredibile 4861 voti, ovvero il 15% dell’elettorato vastese (a Torino le primarie sono state salutate come un grande successo ed ha votato il 5% del corpo elettorale)! Alla chiusura dei seggi tanti sono rimasti sugli spalti del Palazzetto per assistere allo spoglio e conoscere il nome del vincitore. Alle 20.30 è iniziato il conteggio dei voti  e ad intervalli di 500 voti scrutinati apparivano sul tabellone i risultati parziali di ogni seggio e i rispettivi totali provvisori. Già al primo parziale il vantaggio di Lapenna su Forte appariva netto: Lapenna era in vantaggio  in cinque seggi su sei. Poco più di un’ora e finalmente sono apparsi  i risultati definitivi: Lapenna voti 2689 pari al 55,85%, Forte  voti 2126 pari al 44,15%, voti nulli 46. Vittoria netta di Lapenna, ma ottima affermazione per Forte (il risultato che molti si auguravano). Dopo qualche minuto è apparso sugli spalti del Palazzetto il sindaco Lapenna, visibilmente soddisfatto, e, appena sceso sul parquet, gli è andato incontro Peppino Forte che, in perfetto stile americano, lo ha abbracciato e si è complimentato per la vittoria: gesto sottolineato da scroscianti applausi di condivisione. Finiva così la grande tenzone e senza soluzione di continuità si faceva un passo avanti. Chi aveva pronosticato fuochi e fiamme, morti e feriti era servito.
Resta una bella lezione di democrazia per il PD, ma anche per l’intera città. Il popolo sovrano vuole esprimersi ed è sempre più convinto che un sindaco non si impone, si sceglie! Il Partito Democratico l’ha capito.
NICOLANGELO D’ADAMO

Il romeno rossonero
di Davide D’Alessandro
Chapeau, dicono i francesi. Ma al (Pala)Bcc, nella tana di Luciano, non c’erano i francesi. C’erano i romeni, tanti romeni, i rossi e i neri, tanti rossi e tanti neri, coalizzati per attirare e sconfiggere Giuseppe Forte, il vastese che aveva osato tentare l’assalto finale all’uomo venuto da Gissi, il romeno rossonero. Quando ho visto in una foto emblematica la sua dolce metà tutta vestita di rosso, ho capito. La sfida non ammetteva prigionieri. Quando ho visto in un’altra foto, ancor più emblematica, i nipotini del ventennio, ho capito. La destra, con i ben noti centri del potere, ci prova col nonno ma, se non va, si sente tutelata e protetta soltanto da Luciano. Il nemico era ed è uno solo, Giuseppe Forte. L’accordo rossoneroextracomunitario non poteva fallire. A fallire, ancora una volta, è stato il Pd. Il Pd di quanti pensavano, con la vittoria di Forte, di riequilibrarlo al centro, a dargli il senso della moderazione, a liberarlo dalla catene opprimenti della sinistra. Ma il romeno rossonero, senza la sinistra, non esiste. Non è una sua costola. È una sua proprietà. Luciano non vota Pd, vota Sel. Non vota Bersani, vota Vendola. Sel e Rifondazione, da domenica sera, sono il Pd. Che sarà tolto di mano a Forte con il sorriso, come con il sorriso sono stati cacciati tutti gli assessori non graditi negli ultimi cinque anni. Il romeno rossonero fino al 30 maggio sarà aperto e disponibile con tutti. Dal primo giugno, se ce la farà, le sentenze di morte nei confronti di coloro che hanno tentato di rovesciarlo, saranno eseguite senza pietà. C’è solo un modo per non cadere sotto la mannaia di Luciano. Andare via. Combatterlo dall’interno, dalla tana del (Pala)Bcc, è impossibile. C’è un solo modo per non cadere sotto la mannaia di Luciano. Votare “Alleanza per Vasto”, votare Nicola Del Prete Sindaco.

VASTOVIVA
Le primarie: che grande strumento di democrazia!
I numeri ci hanno dato ragione.
 Una moltitudine (circa 5000) quanto mai varia, sorridente e disciplinata, la gente del centrosinistra che con la sua partecipazione alle primarie per la candidatura del sindaco di Vasto ha testimoniato la voglia di democrazia.
Non solo iscritti, non solo quelli contattati dai candidati e dai loro sostenitori, ma tante persone che hanno visto la occasione per esprimere la propria opinione: contrariamente a quanto si dice sul distacco e il disinteresse dalla politica ieri abbiamo avuto la prove che per le scelte importanti la gente non vuole stare alla finestra.
Lapenna forte del risultato di una consultazione popolare vera è con ogni diritto il candidato del centrosinistra a Vasto e sarà sostenuto da quanti ieri si sono spesi per il successo delle Primarie.
Un successo che dubitiamo sarebbe stato tale se a candidarsi con lui non fosse stato Peppino Forte che ha raccolto un altissimo consenso.
Noi le Primarie le abbiamo fortemente volute, abbiamo pubblicamente sostenuto Peppino Forte, che ha dato slancio e attuazione alla nostra convinzione che l’unico antidoto al populismo, alla manipolazione, ai comitati è la democrazia partecipativa, fatta di ascolto attivo di coloro che spesso non hanno né voce né spazio pubblico.
Abbiamo spinto il partito alle Primarie e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Speriamo che con onestà intellettuale quelli che hanno usato ogni mezzo per contrastare il passaggio democratico oggi riescano a dirci “Grazie”. 
vastoviva

3 commenti:

maria ha detto...

Non volevo commentarlo questo post, ma la lettura a nome D'Alessandro mi ha incuriosita ed anche un po' irritata... Chiedo scusa.
Onestamente, non ho compreso, ancora una volta il perchè se si ritiene il padre di una nuova storia Civica, continua col massacro dell'avversario pur di apparire migliore: questa è storia vecchia non nuova!
Non sono andata alle primarie, ma quello che mi chiedo maggiormente, è perchè non abbia fatto scegliere ai cittadini vastesi, attraverso le primarie, visto che non sono una prerogativa del PD ma una possibilità, una scelta di cui ogni partito o schieramento potrebbe utilizzare, per decidere se il candidato Sindaco da lui proposto andava bene a "tutti" oppure no...
Questa delle primarie, è stata una opportunità e chi ha accettato di giocare, ha accettato i rischi e pericoli di tale votazione; uno doveva vincere ed uno ha vinto...
Ci sarà una altra partita da giocare e sarà quella più dura, quella vera!
La cosa comunque certa, o quasi se vogliamo, è che criticare così una votazione, vuol dire, ancora una volta, pensare che l'elettorato sia composto da gentaglia, stupidi e corrotti...
Di certo questi quasi 5000 elettori, non ripotranno tutti esprimere il proprio voto durante le votazioni ufficiali, anche solo a voler contare i minorenni e/o quelli residenti fuori Vasto, ma i giochi delle primarie, di quelle primarie erano questi!

Ell ha detto...

D'Alessandro innamorato come é della proprio penna ha perduto una buona occasione per farla meritoriamente riposare. Da grafomane impenitente quale é decide per l'ennesima volta di salire in cattedra e propinarci, non curandosi affatto del tedio che provoca, la sua solita tirata monomaniacale.
In questo caso però ha raggiunto il sublime: complice un video di 2 minuti di Vastoweb dove veniva intervistato un ragazzo rumeno, desume che di quei 500 voti (o persone per usare un lessico umano) di scarto, il marchio rumeno é evidente e indelebile. Se si fosse fermato qui, la si sarebbe potuta bollare come una sciocchezza, ma no ci tira dentro il complotto ordito dal compagno Lapenna che facendo leva sulle nostalgie bolsceviche degli est-europei li induce al voto per rovesciare il buon e democr(istiano)atico Forte. Il colpo si consuma sovvertendo all'ordine democratico, e non manca un riferimento alla destra (o alla massoneria o al Priorato di Sion) che fa tanto romanzo d'appendice.
Di fronte a questo clima torbido che mischia la spy story da guerra fredda al feuilleton ottocentesco, la chosa é mirabile e la mutua parzialmente dal fu Ernestro Calindri, e mi permetto di sintetizzarla come segue : "contro il logorio della vita moderna vastese votate Nicola Del Prete Sindaco". Ora qualunque riferimento al carciofo é assolutamente involontario, ma l'ordine delle parole e la maiuscolatura "Nicola Del Prete Sindaco" é geniale, un vero feticcio anni 50.

Alessandro ha detto...

Da quando in qua i rumeni sono tornati ad essere extracomunitari? Se tali fossero a Vasto ce ne sarebbero di meno. L'argomento "rumeni" per giustificare una sconfitta è lo stesso dei "comunisti" usato da Berlusconi.