giovedì 31 marzo 2011

"Lapenna ci deve spiegare per quali motivo vuole vietare le attività commerciali e pubblici esercizi nei seminterrati e al primo piano"

Piano di recupero del Centro Storico: Alleanza per l'Italia presenta emendamenti:  il NO secco agli articoli che dicono che tutte le attività vanno messe al "pianoterra".
"Ci devono spiegare perchè una parrucchiera al primo piano è incompatibile con il centro storico", dice il capogruppo Alesandro La Verghetta. 

Alessandro La Verghetta
Alleanza per l'Italia API

Lunedì il Consiglio Comunale si riunirà nuovamente per discutere e approvare il Piano di Recupero del Centro Storico.
Il Gruppo Consiliare di Alleanza per l’Italia presenterà una serie di emendamenti per rendere più aderente alla realtà vastese un piano che rappresenta un po’ lo stesso clichè adottato dall’architetto Pier Luigi Cervellati in città simili alla nostra.
“Il Piano del prof. Cervellati punta in special modo ad agevolare  il ritorno dei residenti al Centro Storico, ma penalizza pesantemente le altre attività”, afferma il capogruppo di API Alessandro La Verghetta.  “Le penalizza a tal punto che vieta le attività commerciali, pubblici esercizi, artigianali, studi professionali ecc. sia nel primo piano che nei piani superiori degli edifici. Non solo: non si possono usare nemmeno i locali seminterrati che danno tanto calore ad un centro storico. Tutti gli esercizi secondo Cervellati vanno al piano terra”.
“Tanto per fare qualche esempio - aggiunge La Verghetta - un negozio o un bar, non possono usare né il piano interrato né il primo piano. Il parrucchiere non può stare al primo piano. Un  medico o un avvocato non possono avere lo studio nei piani superiori”.
“Noi di Alleanza per l’Italia abbiamo preparato  - con il valido ausilio dell’arch. Francescopaolo D’Adamo  un esperto del Centro Storico - una serie di emendamenti per cambiare alcuni articoli della norme tecniche di attuazione su questi specifici aspetti. La nostra posizione è che il nuovo Piano di Recupero deve dare la possibilità a cittadini e imprese di aprire qualsiasi tipo di attività compatibile. Lapenna, che in giunta ha già accettato l’idea di Cervellati,  ci deve spiegare per quale motivo una parrucchiera al primo piano o un bar/pizzeria nel seminterrato sono “incompatibili” con il Centro Storico”.

4 commenti:

Davide Delle Donne ha detto...

Evidentemente nella ex-Unione Sovietica funzionava cosi'...

maria ha detto...

Davide, e avasta co sta Unione Sovietica...
Detto da uno che si appresta a candidarsi in politica, è una cosa un poco ridicola!
Ma non hai una idea tua sulle cose? (E' una domanda non una affermazione)
Per ogni tua simpatia ed apparteneza politica, da quando ti leggo, noto solo un rinforzo di ciò che si sente dall'"alto" ...
Ma anche Rutelli, molto alto anche lui, parla così dei comunisti?
Lui radicale, lui verde con e poi senza arcobaleno, lui margherita... e poi API.
Sembra la favola del concepimento che si raccontava ai bambini un tempo...

nicolangelo ha detto...

Grazie Maria! A me viene da ridere a commentare l'anticomunismo di un seguace di Rutelli (10 anni sindaco con l'appoggio degli amici dei sovietici).

Davide Delle Donne ha detto...

Caro Prof.il fatto e' che di Comunismo non si vede piu' ombra,ora pensate agli affari .Alla povera gente chi ci pensa? Niente Carnevale,niente negozi o quasi e allora io rivedo quei negozi grigi,vuoti e polverosi dell'Unione Sovietica.Pensa Maria che in Italia il Partito Comunista raggiunse il 30 per cento con Enrico Berlinguer,ma all'invasione dei Carri Sovietici a Praga,lui ebbe il coraggio di Strappare con i Russi.Ora la soluzione potrebbe essere una riforma del welfare ,ma questa e' un'altra storia.P.S. Meno burro e piu' cannoni,questo mi dicevano a Scuola...sara' vera questa leggenda sull'Unione Sovietica?