La grande responsabilità di Giuseppe Forte
di Davide D’Alessandro
La politica, come sapete, nulla ha a che vedere con i baci e gli abbracci. Due politici, anche quando si abbracciano, conservano nelle proprie tasche il coltello a serramanico. È stato così anche per Lapenna e Forte? Non importa. Ciò che importa è che Lapenna ha vinto e Forte ha perso. Punto. Adesso, chi ha perso dovrebbe pensare alla politica, al progetto politico di un Pd (così lo chiamano) che non può restare prigioniero della sinistra di Vendola e Ferrero (e di Lapenna), colorandosi pericolosamente sempre più di rosso. Non a caso, da sinistra, avevano tenuto a precisare che, se avesse vinto Forte, il moderato e cattolico Forte, loro non ne avrebbero mai appoggiato la candidatura a sindaco, dopo averne anche impedito l’elezione al Consiglio Regionale dove, come se non bastasse, chi lo ha preceduto di trenta voti, è appena passato con Sel. Di grazia, perché Forte, che comunque ha un peso determinante dentro il Pd, dovrebbe continuare a sedere al tavolo con la sinistra? Non sarebbe meglio un Pd a vocazione maggioritaria, un Pd più attento alla sua radice moderata, ai suoi tanti elettori cattolici che mal sopportano la presenza ingombrante di Sel e Rc? Forte ha accettato la sconfitta come doveva fare, con signorilità. Avrebbe potuto legittimamente indugiare sugli aiutini ricevuti da Lapenna, ma ha sorvolato. Ora, però, dopo i romeni e i rosso-neri, è il tempo della politica. Vasto, nei prossimi cinque anni, non può essere governata da sinistra, com’è accaduto negli ultimi cinque. Persino il richiamo di Della Porta, ai moderati delusi dalla vittoria di Lapenna, coglie nel segno. Ma se la destra avesse avuto rispetto per i moderati, non avrebbe mandato iscritti e militanti a votare contro il candidato moderato. I moderati delusi, prima di andare a Destra, incontreranno lungo la strada i veri moderati, che stanno con “Alleanza per Vasto”. Forte ha una grande responsabilità. Tocca a lui decidere se farli viaggiare ancora a sinistra. Se rompesse perché ha perso, sarebbe una ripicca e meriterebbe di essere giustamente punito dall’elettorato. Se rompesse perché non accetta un Pd al traino di Sel e Rc, meriterebbe un premio. Tutti i cittadini vastesi e moderati sarebbero lieti di darglielo.
3 commenti:
Niente da fare quanto il lessico berlusconiano ti contagia il processo é irreversibile. Purtroppo notiamo che la strada al maccartismo vastese é ormai ampiamente spianata, i nemici sono ovunque, e se fino a ieri erano i rumeni ad aver votato La Penna oggi sono gli uomini di Della Porta, domani sarà il Big Foot o l'Uomo delle Nevi (La Disney non ha concesso i diritti per Eta Beta e Gastone).
In più qualcuno spieghi a D'Alessadro che l'appello ai moderati affinché non vadano a Destra é assolutamente assurda considerando che il suo candidato sindaco é appoggiato da Futuro e Libertà di Fini. Non é più al centro e non se ne rende conto...(Tra l'altro perché non chiede a Fini cosa ne pensa del testamento biologico? Oppure crede ancora di essere il crociato dei cattolici vastesi?).
In ogni caso aspettando con trepidazione la prossima produzione, gustiamoci qualcosa dello stesso livello, un bel generatore casuale di storie e pensieri:
http://www.the-elite.net/---/story/
Mi sembra di capire che D'Alessandro stia suggerendo a Peppino Forte di tradire il partito di cui è stato segretario incontrastato fino a qualche mese addietro. di tradire lo statuto del partito in forza del quale ha ottenuto giustamente le primarie, di tradire anche i suoi elettori che hanno votato per lui candidato del PD e non candidato con la valigia pronta alla Scilipoti, di tradire tutta la dirigenza provinciale e regionale del partito che gli è stato vicino, di tradire cinque anni di amministrazione con Lapenna senza screzi e rimostranze di natura politica. Mi sembra che gli stia chiedendo di diventare un quacquaracquà alla Rutelli che dopo aver cofondato un partito del 25/30% si accontenta di un cespuglio dello 0.8% pur di fare il Segretario, ovvero il n.1.
Insomma pare che gli stia suggerendo il suicidio politico!
è che questo Forte - alta ambizione mista a presunzione a parte - di politico ha ben poco...
quanto al passare di quà e poi di là, interesse peloso dello scrivano di Del Prete beninteso, cosa ci sarebbe di strano nell'uomo ...Forte di se stesso?
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