martedì 22 marzo 2011

Della Porta (Pdl): “Vasto Centro di accoglienza profughi? No grazie!”

riceviamo e pubblichiamo questa nota del candidatro sindaco del centrodestra:

“Mi auguro davvero che Vasto non figuri tra le località individuate come centri di accoglienza dei profughi sbarcati a Lampedusa”. Lo ha detto stamani il candidato sindaco del Pdl-Udc, l’ex magistrato Mario Della Porta in relazione a nuove notizie di stampa secondo cui una parte dei 5400 migranti sbarcati a Lampedusa potrebbero essere trasferiti anche in Abruzzo. “So – ha aggiunto Della Porta – che nei giorni scorsi gli albergatori della costa vastese hanno ricevuto richieste di disponibilità  dalla Prefettura di Chieti e questo mi impensierisce alquanto. Certo, c’è un problema di solidarietà di fronte al quale non ci si può mostrare indifferenti, ma scegliere Vasto come sede di accoglienza dei profughi libici e tunisini proprio alla vigilia dell’estate mi sembra una vera e propria assurdità".

2 commenti:

Alessandro ha detto...

populismo elettorale.

maria ha detto...

Onestamente, lo trovo orribile!
Così come trovo orribile tutto il sistema di accoglienza in generale...
Se dici di aiutarli, c'è sempre qualcuno che poi ti risponde: portali a casa tua, oppure qualcuno che si diverte a fotografare qualche povero "disgraziato" che dorme su una panchina, sottolineando come deturpa l'ambiente...
D'altro canto, se dici che sarebbe meglio che vadano tutti al diavolo e che ognuno se la veda per se, che tornino nel loro paese, se lo esprimi con forza, vieni preso per intollerante o peggio... Ecco a cosa porta questo bel sistema generale di accoglienza.
Si, c'è un problema di accoglienza di fronte al quale non si può restare indifferenti: basta che il tutto resti solo nei nostri cuori e guai se arrivano davanti ai nostri occhi!
Speriamo e preghiamo il Dio che non avvengano catastrofi, poichè in prossimità dell'estate a Vasto, sarebbe un guaio, visto che gia 2 anni fa, ha dovuto sopportare quei poveri terremotati "approfittatori" Chiedo scusa del termine... Non di certo mi riferisco a loro.