martedì 28 settembre 2010

Nella chiesetta di San Michele oltre alla statua del Patrono, ci sono altre sei statue di Arcangeli

 Il 29 settembre la chiesa ricorda gli arcangeli Michele, Raffaele e Gabriele. Questi sono i tre nomi citati nella Bibbia, ma in realtà gli arcangeli sono sette, come si evince in altri passi delle Sacre Scritture: “Io sono Raffaele, uno dei sette santi angeli, che portano lassù le preghiere dei santi e sono ammessi davanti alla gloria del Santo” (Tobia 12,15). Anche nel Nuovo Testamento, nel libro dell’Apocalisse, si parla di sette arcangeli, chiamati angeli, oppure spiriti, o fiaccole.

Verso la fine del 1600 nella Biblioteca Vaticana venne ritrovato un antichissimo codice ebraico in cui oltre agli Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele venivano nominati Uriele, Sealtiele, Geudiele e Barachiele. Questi sono proprio i nomi dei sette arcangeli che si trovano all’interno della nostra chiesa patronale. La costruzione della cappella risale al 1657, quando venne realizzata per scongiurare il contagio della peste bubbonica, che infierì in tutta l’Italia meridionale, provocando circa quattrocentomila decessi. La chiesa venne ultimata nel 1675, come riferisce l’iscrizione l’iscrizione murata sopra la porta della chiesa, dettata da Giovanni Palma, che in quel tempo era segretario del Marchese d’Avalos. Probabilmente la scoperta del codice ebraico, con i nomi dei sette arcangeli, avvenne proprio in quegli anni, visto che i nomi corrispondono esattamente. In realtà la tradizione, ed altri testi, ci hanno lasciato anche altri nomi, tutti terminanti in “el” (di Dio): Raguel, Sariel, Remiel, Peniel ed ancora molti altri.
La nostra chiesa è uno dei pochissimi esempi dove sono presenti le sette statue degli arcangeli: più diffuse sono le rappresentazioni degli arcangeli in quadri o affreschi. Il restauro delle statue in legno policromo, effettuato qualche anno fa, ce le ha restituite nella loro originale bellezza, dopo che per tanti anni erano rimaste dipinte di grigio, tanto da far pensare che fossero realizzate in gesso.
Allora conosciamo meglio i nostri arcangeli:
Michele: il nome significa “Chi è come Dio?”. Viene citato cinque volte nelle Sacre Scritture e viene sempre considerato “capo supremo dell’esercito celeste”.
Gabriele: Fortitudo Dei (Fortezza di Dio). Viene citato quattro volte nelle Sacre Scritture, due nel Vecchio Testamento e due nel Nuovo. L’Arcangelo Gabriele annuncia a Zaccaria la nascita del figlio, Giovanni Battista e a Maria la nascita di Gesù Cristo.
Raffaele: Medicina Dei (Medicina di Dio). Viene raffigurato con accanto il giovane Tobia. Raffaele è la guida ed il difensore del piccolo Tobia, inviato da Dio per aiutarlo nel compito affidatogli dal padre, ormai cieco, di riscuotere un credito che questi aveva lasciato in una città della Media. Nel viaggio Raffaele procura a Tobia un felice matrimonio con la giovane Sara, la guarigione della stessa dai tormenti del demonio e del padre di Tobia dalla cecità.
Uriel: Ignis Dei (Luce e fuoco di Dio). Tiene nella sua mano sinistra la fiaccola ardente e nella destra impugna una spada nuda. Combatte lo spirito dell’ira, dell’odio, e dell’impazienza.
Barachiel: Benedictio Dei (Benedizione di Dio). Ha il compito di portare l’aiuto divino agli uomini. È invocato per la benedizione sacerdotale.
Sealtiel: Petitio Dei (Preghiera di Dio). Ha il compito di portare le preghiere a Dio, per questo viene rappresentato con le mani giunte nell’atto di pregare. La tradizione rabbinica lo identifica come l’angelo che fermò la spada di Abramo, mentre questi sacrificava il figlio Isacco sul monte Moria.
Lehudiel (o Geudiel): Cognitio Dei (Conoscenza di Dio). Ha il compito di correggere e ammaestrare gli uomini.
Lino Spadaccini

1 commento:

Anonimo ha detto...

non ho cpito dove è l chiesa a Vasto?