San Salvatore degli Scalzi è stato sepolto nella chiesa della Madonna delle Grazie di San Salvo. La scoperta é dello storiografo Gabriele Tardio
Dopo estenuanti ricerche, siamo riusciti a trovare una interessantissima monografia dello storiografo pugliese Gabriele Tardio, per le edizioni SMil di San Marco in Lamis. Non avremmo mai immaginato di trovare notizie di grande valore storico sulla chiesa della Madonna delle Grazie di San Salvo e sul frate fondatore Francesco degli Scalzi ( Salvator discalceatus Minoribus ad ictus).
“Nel meridione d’ Italia, agli inizi del XVI secolo, mons. Francisco Jiménez de Cinseros, francescano, arcivescovo e poi cardinale, “convinse” i re spagnoli ad inviare anche un drappello di frati francescani. La sua attenzione fu rivolta a fra Salvatore, che insieme ad un bel gruppo di frati sbarcò in Italia. Fra Salvatore nato a Toledo, terra della provincia di Castiglia, per creare una rete di presenza francescana costruì, insieme ai suoi frati, sei piccoli conventi dedicati alla Madonna delle Grazie e dislocati lungo le vie della transumanza, le “autostrade” importanti dell’epoca; su quelle strade viaggiavano milioni di pecore e migliaia di persone addette, commercianti, pellegrini, briganti e la cultura. Il frate, oltre che religioso, fu anche un grande organizzatore, perché i sei conventi da lui fondati, a circa due giorni di cammino l’uno dall’altro, sono vicini ai tratturi che dall’ Abruzzo arrivavano alla Capitanata delle Puglia”.
I sei conventi dedicati alla Madonna furono costruiti tra il 1510 e il 1515 nei seguenti territori: San Salvo degli Abruzzi, Forlì nel Molise, Lacedonia, Vitulano nel Sannio, Celenza Fortore e Stignano di Lucera. Lo stile di vita di questo frate fu molto austero ed ispirato alla stretta osservanza della regola francescana. Fra Salvatore scalzo, anche se non sacerdote, era un grande contemplativo del sacrificio eucaristico ed austero nella vita e con gli “esercizi” della penitenza. Morì a San Salvo, a 78 anni, il 25 febbraio 1517. Lasciò come eredità un alto esempio di vita francescana e due opuscoli “ L’oratione della dottrina Christiana” e “La regola e la via della felicità”. Il suo corpo fu sepolto nella chiesa della Madonna delle Grazie di San Salvo.
Si legge in un documento su pergamena: “Il sacro corpo di lui fu sepolto nella chiesa della Madonna delle Gratie di San Salvo, il quale fu da’ frati tenuto occulto. Alla di lui morte li fratelli per obbedienza a fra Salvatore si unirono alli altri frati minori osservanti della provincia dell’Angelo, ma non abbandonarono la loro povertà di vita e lo spirito della santa oratione, solo alcuni si fecero eremiti per poter continuare a vivere la povertà come specchi di fra Salvatore”. E’ da ipotizzare, che per un certo periodo, nella chiesa della Madonna delle Grazie vi abbiano vissuto i seguaci di fra Salvatore scalcinato, che diventarono eremiti. Dove hanno potuto nascondere, i frati, l’urna contenente le spoglie del frate spagnolo, che per la perfezione della vita e per i suoi meriti verso la Chiesa è stato elevato agli onori degli Altari?
Michele Molino
1 commento:
potrete trovare il libro in formato pdf su
http://www.sanmarcoinlamis.eu/download/cat_view/49-pubblicazioni-e-guide/50-gabriele-tardio-/66-madonna-di-stignano-
nella publicazione su stignano sempre nella stessa pagina ci sono due indicazioni su san salvo e vasto (ia i pellegrini che a piedi vanno a Bari e passanta da Stignano che cjhhiamano diversamente , che alcuni miracoli avvenuti
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