lunedì 19 aprile 2010

Servizio Urbano


Tagli delle corse dei bus verso le contrade, la denuncia di Sigismondi (Pdl)
“Penalizzate le contrade che diventano sempre più terra di nessuno”
Denuncia tagli alle corse dei trasporti pubblici urbani da Vasto verso le contrade e viceversa, Etelwardo Sigismondi, Consigliere comunale de Il Popolo della Libertà. “I ‘tagli dei bus’ – ha commentato Sigismondi – sono entrati in vigore dal primo marzo con il nuovo orario e subito i cittadini hanno evidenziato all’Amministrazione una diminuzione delle corse per raggiungere le zone più periferiche della città. Sull’argomento ho protocollato una interrogazione al fine di comprendere i motivi della riduzione delle corse verso queste zone della città ed in particolare ho richiesto all’Amministrazione di rivedere le linee e i percorsi degli autobus in quanto mentre alcune tratte sono servite da più di una linea, altre, in alcune fasce orarie, risultano scoperte.”

6 commenti:

Alessandro ha detto...

Bisognerebbe chiedere a Sigismondi con quali soldi il Comune può permettersi il finanziamento delle linee periferiche dopo il taglio dell'ICI. I comuni sono "in mano a Cristo".

giusfra ha detto...

Io la pago, l'ICI, a Vasto, pure doppia e tripla. E tu?

Ciccosan ha detto...

L'ICI è stata abolita per le abitazioni principali eccetto certe categorie (case signorili, villini e castelli palazzi ecc).
Principale significa dove abiti normalmente e dove hai la effettiva residenza.
Sulle seconde e terze case paghi regolarmente l'ICI, a meno che hai fatto il furbo e l'hai fatta risultare prima casa del figlio di 2 anni.
Controllare le residenze spetta al Comune e a Vasto di seconde e terze case, suppongo ce ne sia qualcuna.
In più spetta al Comune stabilire l'aliquota ICI, anno per anno. Così come verificare che "casa rurale" (cat.A/6) sia effettivamente tale e non un casale o una masseria rimessa a nuovo con patio e tripli servizi con il valore catastale rimasto all'epoca dei D'Avalos.
Molti Comuni sono in mano a sprovveduti, non a Cristo.

Alessandro ha detto...

Questo è il problema. L'ICI è stata abolita a tutte le case principali. Prodi invece aveva abolito l'ICI a quelle case più modeste. Adesso con l'abolizione generalizzata i comuni hanno dovuto tagliare alcuni servizi a svantaggio proprio delle classi più deboli. Forse era meglio pensare ad una manovra meno elettorale e più razionale.
L'altro problema è poi il catasto. Vanno aggiornati gli estimi catastali, perché se una villa non risulta come tale, ma come una modesta abitazione è esente da ICI e come al solito si favoriscono i furbi. Peccato che il catasto sia appannaggio della Agenzia del territorio e non dei comuni.

Ciccosan ha detto...

Alessà, sì toste.
Allora vai a leggerti l'art. 34 quinques della legge 80/2006.
I Comuni possono accedere alla banca dati dell'Agenzia, possono verificare se i dati in possesso del comune corrispondono a quelli dell'Agenzia e se non quadrano, segnalare incongruenze con tutte le conseguenze per il padrone di casa.

Questo vuol dire che se vedi un bel villone in campagna, prima vai a controllare in comune cosa dicono le tue carte, poi controlli al catasto dell'Agenzia, e se c'è qualcosa che non quadra intervieni o fai intervenire.
Mò si ni li vù capì, ni li capì.

Quello sulla prima casa è un altro modo di considerare il valore sociale della proprietà che differenzia due grandi filoni di pensiero.
Se la prima casa di Gino è il doppio di quella di Pino, qualcuno dice che Gino ha rubato per cui va punito e tassato, altri dicono che Pino si è fatto un mazzo più grande di Pino e non c'è alcuna ragione di tassarlo di più.
Stu fatte sicuramende ni li vù capì!

Alessandro ha detto...

Veramente andrebbe spiegato non a me, ma agli amministratori comunali della Lombardia, la maggior parte del centro destra, che circa un mese fa hanno riconsegnato le fasce tricolori perché senza un soldo.