Il Coro Polifonico Histonium con i suoi canti ha reso ancor più solenne il rito funebre celebrato dal gesuita padre Vincenzo D'Adamo.
Il maestro del Coro Luigi di Tullio ieri sera ha pubblicato su fb un lungo ed accorato ricordo che pubblichiamo qui di seguito.
Questa mattina ti abbiamo salutato, ma è stata dura… Difficile cantare anche quando pensi di farlo pregando, e per questo tutto dovrebbe essere più facile, più lineare, quasi che il servizio liturgico che in quel momento stai assolvendo ti semplifichi il compito… Invece no, la parte più fisica di noi voleva solo piangere, e il groppo in gola che tutti avevamo ha reso tutto molto, molto difficile.
Questa mattina ti abbiamo salutato, ma è stata dura… Difficile cantare anche quando pensi di farlo pregando, e per questo tutto dovrebbe essere più facile, più lineare, quasi che il servizio liturgico che in quel momento stai assolvendo ti semplifichi il compito… Invece no, la parte più fisica di noi voleva solo piangere, e il groppo in gola che tutti avevamo ha reso tutto molto, molto difficile.
Spero tu riesca a perdonarci, e spero tu riesca in qualche modo a starci accanto anche da lassù.
Non eri un cantore stretto, nel senso che non prestavi la tua voce in una sezione del coro, ma per passione e partecipazione in presenza ed emotiva di fatto eri dei nostri.
Hai vissuto con Annamaria praticamente tutta la nostra vita associativa, diventando per molti di noi un vero amico, che riusciva a dare consigli con delicatezza, rispetto e signorilità. Tua figlia Roberta ti ha descritto in maniera sublime, e le altre testimonianze hanno confermato quello che per noi sei sempre stato, e cioè una persona gentile, con un sorriso che ti avvolgeva e che ti rassicurava.
Ma andavi oltre, riuscivi a conquistare tutti, anche le nostre famiglie, riuscendo ad arrivare anche nel cuore dei ragazzi, un’empatia unica, da vero educatore, che annullava la differenza di età tra te e loro.
Questo aspetto mi rimarrà personalmente nel cuore, della capacità di trovare le parole giuste per ogni occasione, una iniezione di fiducia che riuscivi a trasmettere a chi ti stava davanti, anche i più giovani: oggi, devo dire, una qualità molto rara.
La tua figura per me è stata e sarà sempre sinonimo di vera nobiltà, quella vera dell’anima e del cuore.
Padre Vincenzo D’Adamo ha chiuso la liturgia delle tue esequie con parole splendide, ne riporto l’ultima parte.
“Che la benedizione della terra, la buona ricca terra, sia con te.
Che la terra sia soffice sotto di te quanto tu vi riposi stanco alla fine del giorno.
Che la terra riposi agevole su di te quando alla fine tu vi sarai sepolto.
Che essa sia così leggera su di te che il tuo spirito possa sortirne fuori rapido e slanciarsi libero, su, su, nella sua corsa verso Dio.”
(anonimo irlandese)
Un abbraccio forte alla tua splendida famiglia, ad Annamaria, Roberta con Pier Antonio e Sofia, Francesca con Giacomo.
“Dio del cielo… un nostro amico hai chiesto… ma ti preghiamo, su nel Paradiso lascialo andare”
(Bepi De Marzi, Signore delle Cime)
A Dio caro Roberto, ci mancherai, e salutami tanto papà. LUIGI DI TULLIO
A FINE RITO I CORISTI SI SONO RADUNATI ATTORNO ALLA BARA DI ROBERTO LALLI ED HANNO INTONATO UNA STRUGGENTE VERSIONE DI "SIGNORE DELLE CIME", TRA LA GRANDE COMMOZIONE DI TUTTI I PRESENTI. qui una versione registrata dal Coro qualche anno fa.
uF
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