lunedì 25 marzo 2024

Si sono concluse all’insegna dell’entusiasmo le Giornate Umanistiche del Polo Liceale Pàntini Pudente

 Si sono concluse all’insegna dell’entusiasmole Giornate Umanistiche del Polo Liceale Pàntini Pudente

“ἰοίην - Che io possa andare oltre”                               Sabato 23 Marzo

 In un Auditorium gremitissimo, il 23 Marzo 2024, si sono concluse le Giornate Umanistiche XI edizione “ἰοίην - Che io possa andare oltre”del Polo Liceale Pàntini Pudente, con un carnet di ospiti che

hanno completato gli obiettivi precedentemente raggiunti, quelli del superamento e del rinnovo di una speranza soprattutto per i giovani.

In una Giornata con un esordio esilarante, dovuto alla presenza dell’Abruzzese Fuori Sede, Gino Bucci, giornalista, padre della pagina Facebook omonima, che ci ha accompagnati con l’aiuto del Prof. Andrea Travaglini in un viaggio attraverso l’Abruzzo, tra gastronomia, tradizioni e rime, le sue, quelle “Rime Toscibili” pubblicate con Ricerche&Redazioni. Con oltre 200000 followers su Fb, Gino Bucci, studente fuorisede e poi “fuori corso”, come ha riferito lui,  chesi è poi laureato in Lettere, ha divertito il pubblico con la lettura e il commento delle sue rime, la cui prefazione è di Remo Rapino, è stato definito da Donatella Di Pietrantonio, “l’ambasciatore più spassoso d’Abruzzo”.

Timido e quasi schivo, narra di sé, “La mia attività post prandiale dopo cena era quella di mettermi ad ascoltare i racconti degli adulti, di mia nonna in particolare, di Martinsicuro–quando lei è venuta a mancare, ho quindi cominciato a postare sulla Pagina Fb, i proverbi, i motti, le tradizioni ed ho visitato tutti i paesi d’Abruzzo”, ( gliene mancano 8), “facendomi pagare in natura” con i prodotti gastronomici. Una continua conversazione ironica e intelligente, a tratti amara, volutamente dismessa, con Andrea Travaglini che gli ha fatto “da spalla” in una lettura spassosa delle sue rime. La competizione da lui indetta “sulle Pupe e Cavalli più brutti d’Abruzzo” su Fb è finita su diverse trasmissioni nazionali. La Preside, la Prof.ssa Anna Orsatti, lo ha omaggiato con una “pupa” che lui ha ritenuto però fuori concorso, perché “troppo bella”.

Nel secondo appuntamento, l’ingegnere informatico,Vincenzo Di Nicola, abruzzese, ha spinto i ragazzi a volare alto “con intelligenza” così come ha fatto lui, nipote di un carbonaio, di cui porta il nome. “Il mio percorso è iniziato 100 anni fa” riferisce alla platea e al moderatore dell’incontro il Prof. Nicola Panicciari. “Mio nonno minatore è emigrato in Pennsylvania a 21 anni. Il sogno di mia madre quando mi laureai, era il posto fisso: usciere alla Banca d’Italia; ma io ambivo a cose più elevate, senza nulla togliere a qualsiasi lavoro, da ragazzo sognavo di vincere addirittura il premio Nobel per la Fisica”. Vincenzo di Nicola non si è mai fermato: ha studiato a Stanford,in Silicon Valley,l’Università più prestigiosa e selettiva al mondo, da cui sono partiti colossi come Google. Con un Master in Computer Science, ha lavorato a Yahoo quando era la Compagnia più grande al mondo, poi alla Microsoft, pioniere del settoredella pubblicità comportamentale,  poi in Cina, poi ha fondato GoPago, una Start Up “e anche lì, mia madre mi criticò poiché per lei Bill Gates era diventato il posto fisso”. I momenti di “fervore innovativo, vanno colti”haribadito ai ragazzi, “sono l’unico che oltra ad acquistare da Amazon gli ha venduto pure qualcosa”. Dopo tanti anni in cui ha viaggiato e lavorato in tutto il mondo, è tornato a Teramo per restituire alla sua terra quanto appreso, e, rivolgendosi ai ragazzi ha suggerito loro di non dare per scontati “eventi come questo”, sono eventi che fanno crescere, “le sfide dell’Istruzione moderna si vincono così”. Di Nicola, un vero umanista dell’informatica, ha fondato un’associazione no profit, ./cogita,  mettendosi al servizio dei giovani e, successivamente rivelazione, della Giornata, gli è stata conferita il 15 Marzo l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

A concludere le Giornate, la corrispondente del Financial Timesdi Milano, Silvia Sciorilli Borrelli, autrice de “L’età del cambiamento- Come ridiventare un paese per giovani” (Solferino editore), ha continuato a parlare dei giovani e del suo interesse nei confronti degli stessi. “Il mondo del lavoro si è fatto sempre più difficile, e questo paese non deve partire da chi come me, ha avuto più possibilità degli altri ma da chi di possibilità non ne ha avute. Sono queste le situazioni che dividono il paese. Ecco perché ho colto al volo questo invito, non me lo sarei persa per nessun impegno professionale al mondo”.Giornalistacompetente e appassionata, la sua serietà e professionalità l’ha dimostrata anche raggiungendo Vasto e il Polo Liceale Pàntini Pudente, con puntualità, pur avendo partecipato in diretta, la sera precedente, ad Otto e Mezzo su La7. Introdotta dalla Preside Anna Orsatti e dalla Prof.ssa Paola Garofalo, la giornalista Silvia Sciorilli Borrelli,davvero felice di parlare ad una platea di giovani, ha fornito loro diversi spunti di riflessione, niente affatto banali né retorici. Il suo interesse nei loro confronti lo ha ribadito costantemente, “spesso i giovani, in questo paese rimangono esclusi dal dibattito pubblico”. I giovani lasciano l’Abruzzo, come accade nelle altre regioni d’Italia, per raggiungere il Nord magari, ma con delle condizioni lavorative davvero pessime e, facendo esempi pratici, la giornalista parla di “un meccanismo che si è inceppato” e che crea un effetto a catena, che talvolta parte dalla scuola. “La vostra scuola è attenta e crea continuamente possibilità di collegamenti con il mondo del lavoro, ma non è sempre così”. La giornalista ha coinvolto i ragazzi, ragguagliandoli sul mondo che li attende al di fuori e, dati alla mano, sulla necessità di creare dei ponti tra la formazione e il mondo del lavoro. La partecipazione sociale e l’apertura ai giovani al dibattito politico, è una necessità, “voi vi dovete fare sentire, dove iniziare a pretendere di avere una voce, questo paese è pieno di ragazzi dotati, capaci e volenterosi che devono esigere uno spazio in cui collocarsi”. Tutti argomenti che hanno affascinato e reso partecipi i ragazzi, i quali come al termine di ogni incontro, hanno continuato ad interrogare l’ospite e a confrontarsi. “Voi avete una grande responsabilità” ha ribadito loro la giornalista, alimentando la loro speranza ad essere parte attiva del futuro che li attende.

L’undicesima edizione delle Giornate si èdunque conclusa, con un bilancio nettamente positivo in termini di presenze, ricchezza e pregio degli spunti offerti dagli interventi degli ospiti che si sono mostrati disponibili, entusiasti e non hanno lesinato energie, e in termini di risposta da parte degli alunni e del pubblico presente.  L’invito del frammento 182 di Saffo,ἰοίην - Che io possa andare oltre, è stato raccolto da tutti come un momento di approfondimento certo, delle tematiche più attuali, come un momento di raccordo tra passato e presente, ma anche e, soprattutto, come una sfida per affrontare il futuro. Il Dirigente Scolastico Prof.ssa Anna Orsatti, la referente e ideatrice del Progetto Prof.ssa Rosita Paganelli, lo staff con i proff.  Davide De Camillis, Paola Garofalo, Maria Guida, Pietro Lalla, Nicola Panicciari e Andrea Travaglini si sono mostrati completamente soddisfatti del lavoro svolto. La Pàntini Pudente Band composta dai docenti: Pietro Lalla, Angelo Luca Ottaviano, Antonio Zinni, Alberto Arpa e Aldo Sabatini, ha provveduto ad allietare gli intervalli con brani musicali rendendo il clima ancora più festoso e piacevole.

 

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