Nella tradizione culinaria non c'era solo la preparazione della salsa da conservare, ma anche l'imbottigliamento dei pomodori a pezzetti.
Quest'ultima era più laboriosa e lunga poiché si adoperavano le bottiglie a collo stretto, specie le bottiglie della birra, quelle scure.
Oltre il lavoro di sfilettare i pomodori, dopo averli puliti dei semi, si dovevano infilare i pezzetti uno alla volta nel collo della bottiglia; c'era anche una piccola cannuccia con la quale si costipavano i pezzetti già nella bottiglia. Con i filetti di pomodoro infilavano anche foglie di basilico.
Il problema del dopo era far uscire quei pezzetti dalle bottiglie; ci volevano energici scuotimenti delle bottiglie messe a testa in giù sulle pentole e quando si bloccava l'uscita, si usava un ferro da calza.
Ora i più fanno bottiglie di salsa e raramente vedo immagini di pomodori a pezzetti. Vedo di più barattoli a bocca larga dove di conservano pomodori tagliati grossolanamente e spicchi. Quelli nella foto, mi ricordano proprio i pomodori a pezzetti, abilmente approntati e nella pezzatura tipica per le bottiglie a collo stretto.
ndr
Siccome si aveva bisogno di pomodori duri e lunghi si usavano i "peroni" (san Marzano) con l'intera buccia.
In un altro commento Michele Cianci ricorda la difficile operazione di chiusura delle bottiglie:
"Le bottiglie venivano poi chiuse con tappo di sughero
e legate con spago in modo particolare, per non perdere il contenuto in
fase di bollitura, operazione che solo la nonna sapeva fare.
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