lunedì 17 luglio 2023

Turismo: Sì al brodetto e alla ventricina, No allo street food

Sì al brodetto e alla ventricina, no allo street food 
Le prelibatezze locali promuovono il territorio e aiutano a creare la “identità locale”, indispensabile leva per il turismo. 

Due notizie locali ci spingono a ritornare sul tema del legame tra Turismo ed Enogastronomia.
L’altro ieri a Fossacesia sono stati presentati i risultati finali del progetto “Le stagioni del mare. Dalla rete al piatto”, ideato dal
Flag Costa dei Trabocchi cinque anni fa per valorizzare il pesce locale di stagione e recuperare le tradizioni culinarie marinare. Iniziativa ben articolata realizzata in sinergia con Slow Food Lanciano, Confcommercio, Confesercenti, con il coinvolgimento degli operatori della pesca e della ristorazione.

L’altra notizia - non buona - è la cancellazione dal programma degli eventi a Vasto di “Food Identity - terre, colori e sapori” del 27-28 luglio che nella edizione di settembre scorso si presentava come una “iniziativa che ha il preciso scopo di accrescere il valore delle tipicità territoriali, non solo della Costa dei Trabocchi, ma di tutto l’Abruzzo, con attività di promozione delle produzioni locali”. 

Lo stesso 28 luglio comunque è confermata per la terza volta in questa stagione la presenza della carovana dello “Street Food” alla Marina. 

Noi non vogliamo condurre una crociata contro gli hamburger, che onestamente parlando incontrano i favori di un grande pubblico. Vogliamo solo sottolineare che oltre allo Street Food vanno organizzati eventi tesi a valorizzare gli ottimi piatti e prodotti locali, su cui si gioca il nostro futuro. 

Spostando il discorso a livello nazionale si può aggiungere che l’agroalimentare made in Italy sta assumendo sempre più importanza per lo sviluppo dell’economia del Paese, al punto che ha spinto il nuovo governo a istituire il ministero della “sovranità alimentare”.

Insistiamo sull’argomento perché è opinione diffusa che l’enogastronomia ha ormai assunto una nuova centralità nel turismo, trasformandosi da componente accessoria delle vacanze ad elemento di grande interesse per il turista. Il cibo, il vino, gli altri prodotti locali, sono espressioni del territorio, elementi essenziali della “identità locale”. Conoscerne le origini, i processi e le modalità di produzione significa scoprire il territorio le vicende storiche, artistiche e sociali, la vita delle persone del luogo. Quindi il valore del patrimonio alimentare sta nel fatto che serve ad accrescere la nostra “identità territoriale”. 

Sulla necessità di esaltare l’identità locale vogliano riferire di un episodio di quasi vent’anni fa per far capire come sono lenti i processi di cambiamento. Dal 2004 al 2006 il compianto Luciano Lapenna fu assessore al Turismo della Provincia di Chieti. In quel periodo invitò un professore dell’Università di Bologna a parlare di turismo in un convegno all’Hotel Palace. Il docente si soffermò a lungo nulla necessità di promuovere azioni per esaltare la “identità locale” perchè oramai “il turista è stufo di andare in vacanza con le grandi catene che hanno villaggi o residence nel mondo con le stesse stanze, gli stessi menu, gli stessi intrattenimenti e servizi, perché quando torna in città non si ricorda bene se è stato a Sharm El Sheikh, Honululu o nei Caraibi! Il turista di oggi invece vuole scoprire cose nuove ed autentiche dal punto di vista storico, culturale e enogastronomico; e portare a casa il ricordo di una bella vacanza con esperienze mai fatte prima”. 

Qualche anno dopo quel convegno Lapenna divenne sindaco e Nicola Del Prete vicesindaco e assessore al Turismo: vararono la prima edizione del Mese del Brodetto di Pesce alla Vastese che andò avanti per una decina d’anni e poi non si seppe più nulla. 

 L’unica promozione del pesce a Vasto - strano a dirsi - la fanno le Parrocchie con due eventi di grande popolarità! San Paolo con la Sagra dei cavatelli alla pescatrice e frittura di paranza ; San Marco con la Sagra dei cavatelli con ceci e frutti di mare. 

 Nel territorio del Vastese comunque ci sono iniziative sparse ad opera di volenterosi per la valorizzazione dei prodotti locali in chiave turistica. Vale la pena di ricordare il Festival itinerante del Prodotto Topico ideato dal collega Orazio Di Stefano; la Sagra del Carciofo di Cupello, il Festival della Ventricina che quest’anno si tiene a Fresagrandinaria, cantine aperte e frantoi aperti, le piccole fiere sui prodotti locali ed altri eventi vari sul tema. 

Tutte iniziative lodevoli a cui manca però il piglio del “progetto strategico”, unico e completo, al fine di ottenere la necessaria visibilità a livello nazionale. Mancano i collegamenti tra i vari interventi, la loro armonizzazione, la definizione di chiari obiettivi e soprattutto la cooperazione fra i soggetti attuatori. 
Il futuro del nostro turismo si gioca sulla leva di una forte “identità locale”, assieme ovviamente ad un adeguato livello dei servizi. Il messaggio è chiaro. 

 NICOLA D’ADAMO

1 commento:

Giuseppe Franco Pollutri ha detto...

Ciò che annoti e fai osservare al riguardo è sacrosanto! Condivido pienamente ...