martedì 30 maggio 2023

APRE L' UNIVERSITA' A LANCIANO: DA DOMANI OPEN DAYS PER SCOPRIRE IL NUOVO CORSO IN DIRITTO DELL'AMBIENTE

L'Università di Teramo apre un nuovo ed innovativo corso di laurea a Lanciano. A Termoli da anni è attivo Scienze Turistiche. E Vasto è nel mezzo senza nulla!

di NICOLA D’ADAMO

Lanciano dal prossimo anno accademico (2023-2024) sarà attivato il Corso di Laurea Triennale in “Diritto dell’Ambiente e dell’Energia” dell’Università degli Studi di Teramo.

Il lancio ufficiale avverrà il 31 maggio e il 1° giugno con gli Open Days presso il Palazzo degli Studi della città frentana. Nella due giorni, chi ha intenzione di iscriversi ha la possibilità di scoprire “il primo Corso di Laurea in Italia che unisce diritto, ambiente ed energia”. Per partecipare ai vari incontri degli open days bisogna prenotarsi sul sito https://opendae.it/ .

La procedura per l’attivazione di questo corso a Lanciano era partita da tempo. La prima notizia era giunta a gennaio con la sigla dell’accordo a Pescara tra Regione, Università di Teramo e Comune di Lanciano, i cui  termini erano questi: l’Università di Teramo si assume la responsabilità didattica, scientifica e organizzativa del Corso di laurea;  il Comune di Lanciano garantisce strutture idonee allo svolgimento di tutte le attività didattiche e strumentali, complete di  arredi e attrezzature;  la Regione  assicura un contributo economico annuale valutato in 1,5 milioni di euro in sei anni.

Lanciano. firma della Convenzione:
gli assessori Quaresimale e Campitelli
il sindaco Paolini e il rettore Mastrocola

Il 13 aprile scorso a Lanciano tra i tre enti è stata firmata la “convenzione” vera e propria,  definendo tutti i dettagli e assicurandosi anche l’appoggio di grandi aziende come Acea, Edison, Walter Tosto, Honda, Sevel, Maio, Imm hydraulics, Arap. Durante la presentazione è stato più volte rimarcato che al momento, tale corso rappresenta l'unica offerta formativa di taglio giuridico di livello nazionale. Ed è stato promesso che si parte con la triennale e se funziona verrà attivata la magistrale.

 A noi vastesi non resta che fare i complimenti ai cugini frentani che, come spesso avviene,   sono più bravi di noi nel cogliere le occasioni.

Ma questa non è la sola incursione dell’Università di Teramo nella provincia di Chieti: il 4 aprile 2023 a Casoli è stato avviato il corso in Biotecnologie Agroalimentari dell'ateneo teramano in collaborazione con il Comune di Casoli e la Fondazione Tercas,  con venti borse di studio per gli iscritti a  copertura del costo d'iscrizione.

Tali “sconfinamenti” non sono piaciuti ai sindaci di Chieti e Pescara, Ferrara e Masci, che a gennaio scorso dopo l’annuncio di Lanciano, sono intervenuti per dire, in una nota congiunta, che era stata presa la decisione “senza sentire i territori interessati” e “forse senza valutare appieno le conseguenze che la scelta di istituire tale indirizzo di studi, a soli 30 chilometri di distanza dal nostro ateneo, avrebbe potuto arrecare al comprensorio di Chieti e Pescara”.

Ma bisogna dire che il “nostro ateneo”, l’Università G. D’Annunzio, non ha scelto la filosofia del decentramento, come L’Università di Teramo. 

 Tanto che a Vasto, chiuso il corso per il diploma universitario “Traduttori e Interpreti”, non l’ha rimpiazzato con un altro corso di laurea.

Per la cronaca ricordiamo che Vasto ha vissuto, sul finire degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000, la splendida esperienza di ospitare tale il corso dell’Università “G. D’Annunzio” presso l’ex Asilo Carlo della Penna. In molti ricordano che in quegli anni Vasto, anche per la presenza degli studenti fuori sede, ha goduto di tutti i vantaggi propri di una città Universitaria dal punto di vista economico, culturale e ricreativo. Il corso Traduttori e Interpreti  fu chiuso per la riforma universitaria e purtroppo non  fu più sostituito con altra iniziativa.

Il dialogo con la D’Annunzio sull’argomento cessò con il centrodestra e non fu più riaperto  neanche dal centrosinistra dal 2006 in poi.

Fortunatamente l’Università D’Annunzio ha lasciato attivo a Vasto uno dei Corsi di Studi in Infermieristica, triennale con 30 allievi ogni anno, avviato nel 1996 con tre sedi (Vasto, Chieti e Pescara). Questa è l’unica presenza universitaria che abbiamo in città.

Nel 2014 c’è stato l’annuncio di una “sede” dell’Università telematica Pegaso. Sede intesa come punto di riferimento, luogo fisico nel quale esperti del centro di formazione Matrix potevano assistere e orientare gli allievi. Ma non sappiamo se la risposta locale sia stata apprezzabile.

Nel 2017 qualche passaggio in consiglio comunale con la solita risposta: “C’è una interlocuzione con l’Università G. D’Annunzio” . Poi più nulla.

Da ricordare che più a sud, Termoli da anni ha la facoltà di Scienze Turistiche perché l’Università del Molise ha avuto la bontà di delocalizzare alcuni corsi.

In sostanza noi siamo rimasti in mezzo senza nulla.

Il decentramento è una tendenza di molte università,   specialmente quelle delle grandi città  che hanno bisogno di decongestionare le aree centrali,  evitando il pendolarismo e gli affitti alti per gli alloggi a carico degli studenti, favorendo il diritto allo studio con più iscritti in loco e soprattutto valorizzando i centri minori.  E’ chiaro che in una qualsiasi città di provincia la presenza dell’Università, con le continue interazioni con il territorio, può rappresentare un potenziale “motore di sviluppo” sociale culturale ed economico.

Questo semplice concetto dovrebbe spingere la nostra città e le comunità vicine a chiedere una facoltà di rango a Vasto. A meno che l’Università “G. D’Annunzio” non voglia decidere autonomamente di cominciare a decentrare qualche corso nel basso chietino. SPERIAMO BENE

NICOLA D'ADAMO

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