Sabato 22 aprile scorso, nella Pinacoteca d’Avalos, è stato presentato il volume “Don Silvio” di Maurizio Ciccarone; a venti anni dalla morte dell’indimenticabile sindaco di Vasto Silvio Ciccarone, per tutti semplicemente “don Silvio” (Roma 23/3/1906-Vasto 25/1/2003).
A parlarne un gruppo di amici di Maurizio, a vario titolo testimoni dell’ultimo impegno politico-amministrativo del padre (Luigi Murolo, Fausta Di Risio, Mauro Ferrara, Nino D’Annunzio e Nicolangelo D’Adamo), assente il prefetto Giuliano Lalli per motivi di famiglia).
Il figlio Maurizio, in un’agile biografia, ha ricostruito quasi un secolo di storia della sua famiglia , e segnatamente del padre presentato con
dovizia di particolari nella veste di un attento conoscitore della sua terra, con i suoi enormi ritardi strutturali, la costante ricerca di progetti innovativi ed il suo amore per la città di Vasto . E così lo troviamo segretario locale del PNF a 24 anni e poi, via via, Podestà nel 1942 e Commissario prefettizio nel 1943.Anche in quei tragici frangenti, Silvio Ciccarone “cercò di vedere se era possibile realizzare qualcuno di quei progetti che già ai tempi del nonno appartenevano ai sogni dei Vastesi, la ricostruzione del porto del tutto abbandonato” e poi la costruzione di alcuni tratti stradali estremamente necessari. Solo dopo la guerra, con l’aiuto dell’on. Giuseppe Spataro , fu ritrovata una copia dei progetti di sistemazione del porto ed avviati i lavoro dopo il cambio di qualifica del porto classificato, “Porto rifugio”.
E fu da
podestà che dopo l’armistizio si affrettò a scoprire enormi depositi
clandestini di viveri per provvedere ai bisogni delle famiglie, in quella veste
dovette sollecitare l’ingresso in città delle forze angloamericane ferme a S.
Antonio Abate. E poi la carica di Commissario, sollecitata dagli stessi
angloamericani, per il mantenimento dell’ordine pubblico..
Dopo la
guerra, si consolidò la collaborazione di Silvio Ciccarone con Giuseppe Spataro
e fu possibile portare a termine due progetti: L’istituzione del Tribunale
(27.febbraio.1945) e la nascita del Consorzio di Bonifica. Pur sollecitato ad
iscriversi alla Democrazia Cristiana non accettò e lo stesso atteggiamento
refrattario per le tessere di partito mantenne anche negli anni successivi.
Nel 1948 ci
fu a Bojano un importante Convegno per presentare il progetto di una linea
ferroviaria che doveva collegare Vasto a
Napoli (Vasto-Bojano-Napoli). Per questo progetto si rivolse a Spataro per i
necessari finanziamenti. Ma Spataro lo scoraggiò sostenendo che i trasporti su
gomma ormai erano più convenienti.
Del
Consorzio di Bonifica facevano parte anche alcuni sindaci del territorio, fu
così che conobbe Remo Gaspari, allora sindaco di Gissi che nel 1953 entrò in
Parlamento . La collaborazione tra i due si ampliò a diversi progetti di estrema
importanza strategica come la Fondovalle Sinello e poi il Consorzio Industriale.
Il Consorzio di Bonifica finanziò anche alcune strade oggi al centro di Vasto
come via Madonna dell’Asilo e via del
Giglio. Fu negli anni sessanta che Silvio Ciccarone diede il meglio di
sé come amministratore con le sindacature 1962/66 e !967/72.
Intanto la
collaborazione con il parroco della cattedrale, l’indimenticabile don Felice Piccirilli, che era iniziata nell’immediato dopoguerra con la nascita della
Casa del Fanciullo per andare incontro alle necessità soprattutto alimentari di
tanti ragazzi del tempo, si consolidò con la nascita della Domus Pacis che fu
la fucina dell’associazionismo cattolico di Vasto.
Molte pagine
del testo di Maurizio Ciccarone sono dedicate anche alla nascita della Lista
Civica “Il Faro” alla vigilia delle elezioni amministrative del 1966 in contrapposizione
alla Democrazia Cristiana. L’arrivo del Commissario prefettizio alla fine di
quell’anno per la mancanza di una maggioranza Consiliare, la ripetizione delle
votazioni nell’autunno del 1967 e la nascita di una inedita collaborazione
Faro/PCI con a sindaco Silvio Ciccarone, anche per volontà del segretario
cittadino del partito comunista, Mimì Laporese, una anticipazione di provincia
del futuro“Compromesso storico”.
L’ottimo lavoro di Maurizio Ciccarone servirà,
a chi vorrà, più approfonditi studi degli anni del
Fascismo a Vasto e soprattutto del dopoguerra e della lenta ricostruzione della
città di Vasto.
Nicolangelo
D’Adamo
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