Se si vuole progredire in campo turistico enti pubblici e imprese private di tutto il Comprensorio devono sedersi attorno ad un tavolo e tracciare le linee guida entro cui muoversi. E poi ognuno fa la sua parte.
La prossima domenica apre a Milano la BIT Borsa Internazionale del Turismo. In programma oltre 40 convegni sui filoni di Innovazione, sostenibilità, qualità e inclusione, ma anche turismo enogastronomico e Metaverso. L’Abruzzo come in passato sarà presente con una sua area espositiva.
L’evento ci ha fatto ricordare l’espressione desueta “Fare Sistema” che
la Treccani così definisce: “Agire con metodo, seguendo regole e schemi predisposti, e con il concorso coordinato di tutte le energie e le risorse disponibili”.Bene. Se l’Abruzzo (il Chietino in particolare) vuole progredire in campo turistico deve “Fare Sistema”, vale a dire che enti pubblici e imprese private del comparto devono sedersi attorno ad un tavolo e tracciare le linee guida entro cui muoversi. E poi ognuno fa la sua parte.
Ma è tanto difficile “Fare sistema”?
Restringiamo il campo e prendiamo in esame il comprensorio di Vasto.
Il primo aspetto è che tutti si devono convincere che la voce Turismo è la più importante della nostra economia e va trattata come priorità assoluta rispetto al resto.
Il secondo inghippo è perché da noi non esiste lo spirito cooperativo e, ancora più grave, non si capisce il valore di mettersi assieme e fare “massa”.
Il terzo problema è che non ci sono nemmeno le competenze giuste per fare un innovativo piano di sviluppo territoriale che colga le nuove opportunità. Volendo però ci si può sempre rivolgere ad uno studio nazionale o internazionale che con rigore scientifico può elaborare un piano di sviluppo degno di tale nome indicando anche le nuove tendenze .
Le carte da giocare sono molte: storia millenaria, tratti di mare ancora incontaminato, turismo sostenibile e “lento” fatto di ritmi rilassati, passeggiate in bici lungo la Via Verde e i borghi, nuove esperienze, colline e centri storici tutti da scoprire, buona gastronomia che passa tramite il brodetto di pesce, la ventricina e i latticini della montagna, vino e olio, i carciofi, le pesche e tant’altro ancora.
La prima tappa del Giro d’Italia 2023 che parte da Fossacesia darà un piccolo sprint al comparto del Turismo ma da solo non basta. Anche perché chi viene da fuori si accorge che l’altra metà della Via Verde da Torino di Sangro a Vasto Vignola è ancora da realizzare.
Se si vuole veramente dare un’accelerata al settore del Turismo bisogna “fare sistema”, partendo da una “vision” chiara del Comprensorio del Vastese e varando un robusto piano di sviluppo, a 360° con una serie azioni mirate e precise, condivise da tutti. Non si può più improvvisare.
I territori più organizzati di noi così fanno.
Nicola D’Adamo
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