lunedì 16 maggio 2022

VARIANTE SS16: l'ing. Laudazi fa il riassunto delle puntate precedenti

 LA S.S.N. 16 : POSIZIONI ASSURDE SU UNA STRADA CHIARA !

Alcune riflessioni “ a freddo” sulla Variante vastese alla S.S. n. 16 , dopo aver fatto sbollire le strumentalizzazioni della politica . Si è notato che sono in molti quelli che hanno voluto dissertare – spesso a sproposito - sul problema viario e sul suo relativo tracciato. Ricordiamo che , nel territorio di Vasto, la strada statale presenta un tasso di elevata insicurezza ed una incidentalità altissima e che occorre svincolare il litorale vastese sia dal traffico, di attraversamento di lunga percorrenza Nord –Sud e ritorno , sia dal collegamento tra le Zone industriali di Porto di Vasto e San Salvo.

Esiste già un progetto ed è stata già deliberata, in Consiglio Comunale, la assoluta necessità di arretrare l’attuale viabilità della S.S. n. 16 e di scavalcare la città, collegando le zone adiacenti ai Caselli autostradali Vasto Nord e Vasto Sud con una bretella realizzata lungo il Sinello , per passare sotto Sant’Antonio Abate e ridiscendere verso la loc. Selvotta, per servire anche l’area del nuovo Ospedale e la stazione FF.SS e per poi ricollegarsi al tratto di Strada Statale che arriva dal vicino Molise .

Niente di più chiaramente definito. Ma Anas - nonostante tutti i dinieghi ricevuti – insiste a voler restare sulla viabilità esistente, per la maggior parte dei circa 19 chilometri del suo attuale tracciato sul nostro territorio, ed opera ottusamente , nel tentativo di trasformare la Variante di Vasto nella Minivariante di Vasto Marina , addirittura da realizzare per stralci - non a valere sul nuovo tracciato necessario -, ma restando sul tracciato esistente, che lascia immutati i problemi, proprio nel tratto più conflittuale alla Marina .

Una assurdità progettuale e comportamentale che risulta molto penalizzante per la economia, il turismo e l’ambiente vastese e per la credibilità amministrativa.

Invece, a fronte di una soluzione che non ha alternative ragionevoli , si sono divise Vasto e San Salvo , si è disarticolato il Consiglio Comunale di Vasto e si continuano ad osservare gli interventi, scomposti e immotivati , di numerosi rappresentanti della politica locale e regionale , rispetto a decisioni consolidate negli anni e che riflettono il volere della intera popolazione . Una lotta tra poveri, senza risultati pratici e sulla pelle della gente.

Sul tracciato, però, decidono i vastesi ; Anas dovrà recedere da un percorso che non soddisfa le esigenze della collettività vastese e dovrà ripensare il progetto definitivo, per ottenere una soluzione stradale che unisca il territorio e ne risolva tutti i problemi .

La nostra costa ha , infatti , bisogno sia degli aggiustamenti viari proposti alla attuale strada costiera tra Loc. Zimarino e Porto di Vasto e tra Vasto Marina e San Salvo, sia – soprattutto – di una Variante alla S.S. 16 che funga da Circonvallazione esterna territoriale , come Anas ha già fatto in tutto il litorale adriatico e come deve fare anche a Vasto . Punto .

Insista il Sindaco di Vasto -Presidente della Provincia di Chieti a difendere le ragioni della popolazione e a tutelare il nostro futuro, con chi ci sta e contro chiunque ci ostacola.

Il Nuovo Faro - Dott. Ing. Edmondo Laudazi

1 commento:

Vasto in moto ha detto...

Completamente d'accordo con l'Ing. Laudazi: Vasto ha necessità di una struttura che passi alle sue spalle per scaricare dai problemi di viabilità il versante costiero, ma anche, in modo consequenziale, per far sì che la attuale SS16 possa diventare importante arteria al servizio dello sviluppo di iniziative volte a servire la costa e a valorizzarne la vocazione turistica. L'ANAS è un ente che deve essere di servizio alle comunità e ai territori: può fornire soluzioni tecniche, ma la prospettazione delle direttrici dello sviluppo socio/economico delle aree e la pianificazione del territorio spetta agli organismi che rappresentano le popolazioni. Qui si assiste ad un ribaltamento delle gerarchie e dei processi: ANAS decide e i territori accettano o si adeguano. ANAS va portata ad assumere una posizione meno arrogante: se non vuol sentirci dall'orecchio dell'organizzazione dei processi istituzionali, deve essere forzata a più miti consigli dalla consistenza, dall'autorevolezza e dall'unità delle istanze delle comunità che da questo progetto vengono interessate. Le beghe da cortile alle quali si sta assistendo sulla questione della Variante della SS16 - estremamente stucchevoli nei loro distinguo - minano alla base l'autorevolezza della posizione negoziale dei territori e delle comunità rappresentate, rendendo più difficile perorare la realizzazione dell'opera in modo che sia ritagliata sulle REALI esigenze del territorio. Ai miopi politici del vastese, impegnati a cercare visibilità in vista di questa o di quella tornata elettorale, deve entrare in testa che non si tratta solo di un discorso viario: un'opera di questo genere impatterà per forse 100 anni sulla viabilità, ma anche sulle prospettive di sviluppo economico, sociale e antropologico di Vasto e del suo entroterra. Se si accetta (ed anzi addirittura si cerca di caldeggiare!) la realizzazione di una qualsivoglia "minivariante" (il viadotto sul costone orientale non è neppure da considerare un'opzione!) solo per non perdere fondi (che poi anche questa è tutta da vedere...) si finisce col perdere un'occasione irripetibile per pianificare il rilancio di un territorio popoloso e dalle potenzialità incredibili sia dal punto di vista dell'economia turistica sostenibile, sia dal punto di vista dell'economia "tradizionale". I politicanti di casa nostra finiscano di comportarsi come i capponi di Renzo di Manzoniana memoria come da oltre 30 anni stanno facendo e si dimostrino per una volta all'altezza, portando avanti coesi sui tavoli che contano una visione che sia funzionale allo sviluppo dei territori di cui sono rappresentanti, supportata da progetti di spessore, ben documentati, incontrovertibili. Qui si parrà la vostra nobilitate.. oppure a finire in pentola non saranno loro (che continueranno a scaldare poltrone..), ma certamente tutti i cittadini dei territori interessati. Ci vuole visione.. visione di medio/lungo termine nel pianificare il territorio: non stiamo parlando di cambiare dei sensi unici. Abbiano lorsignori la compiacenza, per una volta, di capirlo.