Arnaldo Mariottti già Sindaco e Deputato: “Si rafforzi il muro culturale e sociale a difesa della sicurezza dei cittadini”.
SINDACO MAGNACCA
“San Salvo non è spari per strada e spaccio di droga agli angoli delle strade. San Salvo è soprattutto composta da un tessuto sociale sano e coeso, fatta da laboriosi e onesti cittadini, che aspirano ogni giorno a fare il bene per sé stessi, per la propria famiglia e per la propria comunità”. E’ il commento del sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, che con forza avverte il dovere di difendere la città da quello che potrebbe essere un quadro dipinto da troppe tinte fosche, che non racconta la realtà. E’ una città formata da una comunità viva e con forti anticorpi, pur nella consapevolezza di essere una realtà non distante dalla criminalità organizzata.
“San Salvo va difesa. Da tutto e da tutti. L’operazione della Direzione distrettuale antimafia ha portato a questi arresti. E’ la dimostrazione che lo Stato c’è e che questa è stata una attività investigativa significativa per la nostra serenità, per la lotta allo spaccio di droga e all’attività delinquenziale che investiva l’economia. San Salvo è soprattutto un luogo di fiorenti attività economiche più che lecite, di scuole e di presidi di legalità, è un luogo di cultura e istituzioni pubbliche con uno spirito di fattiva collaborazione nell’interesse generale” prosegue ancora il sindaco Magnacca.
“Non nascondiamo la consapevolezza che alcuni soggetti, peraltro estranei o restati sempre ai margini sociali ed economici della città, non contribuiscono a far descrivere San Salvo e non possono farle acquisire etichette che nulla hanno a che vedere con i sansalvesi” dice il sindaco.
“Non si può ridurre San Salvo alla città degli spari contro i cartelli stradali – conclude – per la sua storia, seppur recente, fatta di donne e uomini che da decenni si sono impegnati per dare una precisa identità alla città del lavoro e dell’accoglienza per l’emancipazione sociale, culturale ed economica dei suoi cittadini”.
San Salvo, 26 gennaio 2022
“San Salvo non è spari per strada e spaccio di droga agli angoli delle strade. San Salvo è soprattutto composta da un tessuto sociale sano e coeso, fatta da laboriosi e onesti cittadini, che aspirano ogni giorno a fare il bene per sé stessi, per la propria famiglia e per la propria comunità”. E’ il commento del sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, che con forza avverte il dovere di difendere la città da quello che potrebbe essere un quadro dipinto da troppe tinte fosche, che non racconta la realtà. E’ una città formata da una comunità viva e con forti anticorpi, pur nella consapevolezza di essere una realtà non distante dalla criminalità organizzata.
“San Salvo va difesa. Da tutto e da tutti. L’operazione della Direzione distrettuale antimafia ha portato a questi arresti. E’ la dimostrazione che lo Stato c’è e che questa è stata una attività investigativa significativa per la nostra serenità, per la lotta allo spaccio di droga e all’attività delinquenziale che investiva l’economia. San Salvo è soprattutto un luogo di fiorenti attività economiche più che lecite, di scuole e di presidi di legalità, è un luogo di cultura e istituzioni pubbliche con uno spirito di fattiva collaborazione nell’interesse generale” prosegue ancora il sindaco Magnacca.
“Non nascondiamo la consapevolezza che alcuni soggetti, peraltro estranei o restati sempre ai margini sociali ed economici della città, non contribuiscono a far descrivere San Salvo e non possono farle acquisire etichette che nulla hanno a che vedere con i sansalvesi” dice il sindaco.
“Non si può ridurre San Salvo alla città degli spari contro i cartelli stradali – conclude – per la sua storia, seppur recente, fatta di donne e uomini che da decenni si sono impegnati per dare una precisa identità alla città del lavoro e dell’accoglienza per l’emancipazione sociale, culturale ed economica dei suoi cittadini”.
San Salvo, 26 gennaio 2022
LE RIFLESSIONI DI ARNALDO MARIOTTI GIA' SINDACO E DEPUTATO
“Si rafforzi il muro culturale e sociale a difesa della sicurezza dei cittadini”
L’operazione anticrimine condotta il 24 gennaio scorso dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza nell’ambito di una inchiesta della Direzione Distrettuale antimafia de L’Aquila, ha sgominato una organizzazione criminale volta a “rafforzare le cellule mafiose presenti in Abruzzo". Un "progetto" che fa rabbrividire e dà la misura del livello di penetrazione della criminalità organizzata nel nostro territorio.
Già nel novembre del 2018 furono arrestate venti persone tra San Salvo e Vasto nell’operazione "Evelin” dal nome del bar entro il quale si fronteggiarono, a colpi di armi da fuoco, due organizzazioni criminali albanesi. Da quanto si apprende sembra che, con logica mafiosa e affiliazione alla 'ndrangheta calabrese, l’organizzazione sgominata lunedì all’alba, aveva soppiantato e sostituito quella sgominata con gli arresti nel 2018.
Oggi, come allora, la “base sociale” delle organizzazioni mafiose è a San Salvo.
Onore e plauso alla Magistratura inquirente, ai Carabinieri, alla Guardia di Finanza e a tutte le Forze dell'Ordine, ma mi chiedo, e chiedo a chi ha responsabilità politiche, amministrative e di organizzazioni sociali, se è possibile affidare la “sicurezza”, il “bene-essere” delle nostre comunità, la serenità, la vivibilità territoriale, la libertà e la certezza operativa alle attività economiche, SOLTANTO ALL’AZIONE DELLA MAGISTRATURA E DELLE FORZE DELL’ORDINE!
La mia risposta è forte e chiara: NO!
Il Vastese e San Salvo, quale porta d’ingresso da sud, sud-ovest dell’Abruzzo, da molti anni sono sotto l’attacco delle organizzazioni criminali ed il metodo è sempre stato lo stesso: inserirsi subdolamente mimetizzandosi nei settori economici e commerciali per riciclare proventi da attività illeciti; approvvigionare e diffondere la droga attraverso una rete di tossico-spacciatori locali, vittime e carnefici nello stesso tempo; promuovere e sfruttare la prostituzione e la tratta delle donne; governare la rete del gioco d’azzardo, dei ritrovi-divertimenti notturni, anche attraverso nuovi modelli (bar aperti 24 ore su 24).
Questi sono sempre stati i terreni in cui la criminalità impera e si insedia quando il territorio abbassa la guardia.
Non sono questi i soli momenti aggressivi avvenuti a San Salvo e nel Vastese. È vero! Ce ne sono stati altri, ma allora, a differenza di oggi, vi furono risposte dure e decise a difesa della nostra reputazione comunitaria.
Ricordo quando, nella seconda metà degli anni ’80, l’intero Consiglio Comunale con una postura inflessibile e inequivocabile modificò la zonizzazione del Piano Commerciale Comunale per dare la possibilità al Sindaco di imporre la chiusura di un night che si era insediato, con prepotenza mafiosa, sotto un palazzo nei pressi di San Nicola.
Oppure quando la Polizia Locale attraverso la vigilanza, la lotta all’abusivismo commerciale ed il certosino controllo sulle compravendite di manufatti industriali, acquisirono notizie utili per la Procura e perché le Forze di Polizia svolgessero una efficace azione di prevenzione ed una forte dissuasione ad operazioni di ripulitura di denaro sporco.
Certo che l’aver decapitato ed impoverito il Corpo della Polizia Locale, l’avvicendamento frequente ed ingiustificato del suo comando, ha portato ad un pericoloso disarmo verso la criminalità.
Non è questo certo un bel messaggio!
Occorre allora alzare e rafforzare un muro culturale e sociale a difesa della sicurezza dei cittadini. Occorre far capire, in modo forte e chiaro, che il nostro territorio non è disposto alla sottomissione dei poteri mafiosi.
La nostra reputazione territoriale va difesa e rafforzata stimolando e promuovendo ogni giorno l’orgoglio comunitario, frutto della stratificazione del lavoro e dei sacrifici di intere generazioni.
Occorre fare della cultura civica, democratica e sociale, il tratto distintivo della nostra Città che da piccolo borgo è riuscita, con capacità e caparbietà, a diventare una Città moderna ed economicamente forte.
La lotta al disagio giovanile, alla tossicodipendenza, alla prostituzione, alla microcriminalità, sono le premesse basilari per la lotta alla criminalità organizzata. Premesse basilari venute meno con lo scorrere del tempo.
Oggi è come se ci fossimo abituati tutti a considerare i vicoli del centro storico della nostra città, zone destinate, dopo il tramonto, allo sballo, al bullismo e quindi alla violenza. La violenza tra e dei minori, il frequente danneggiamento del patrimonio pubblico.
Quante volte capita di assistere all’ostruzione della viabilità per parcheggi selvaggi oppure trovarsi in situazioni di blocco del traffico, perché, con atteggiamento sfottente e provocatorio due macchine si fermano appaiate tra loro ed i rispettivi guidatori si intrattengono a chiacchierare! Questi sono segnali di mancanza di rispetto civico, di mancanza di educazione non solo stradale, di disprezzo dei diritti altrui che se continuamente tollerati abitua i cittadini all’illegalità.
È necessario dunque riscoprire il civismo, occorre ridare valore al rispetto dell’altro, rivalutare l’educazione alzando un muro verso la prepotenza e le violenze, anche quelle che appaiono veniali.
La criminalità mafiosa opera in ambito di scala, in territori vasti. Per questo non è più plausibile che le Polizie Locali continuano ad operare sole e in solitario con dispendio di risorse per operazioni che hanno poco a vedere con la promozione ed il controllo della sicurezza.
È da tempo che sostengo che un UNICO CORPO DI POLIZIA TERRITORIALE costituito per aggregazione delle varie Polizie Locali Comunali potrebbe dare una svolta in termini di efficienza ed efficacia nell’assicurare la sicurezza ai cittadini e alle attività economiche.
Occorre visione e cultura territoriale.
La permanenza della Procura e del Tribunale a Vasto è molto importante, e quando è stato il mio tempo, mi sono impegnato, così come ho fatto per salvaguardare il presidio del Corpo della Polizia Ferroviaria presso la stazione Vasto-San Salvo e per sostenere e valorizzare sempre il lavoro prezioso delle forze dell’ordine.
Tutto ciò, ancor oggi, è importante; ma fare ripetutamente dichiarazioni a difesa del Tribunale di Vasto senza impegnarsi ogni giorno per la promozione e la costruzione della sicurezza attraverso il governo urbano e territoriale potrebbe sembrare una foglia di fico per coprire le proprie inefficienze.
Promozione della cultura civica, del bene-essere dei giovani e coesione sociale territoriale sono le premesse per tutelare un territorio e preservarne la forza economica e sociale.
Civismo, lotta ad ogni forma di egoismo e sopraffazione e coesione, tornino ad essere nella scala più alta dei valori. Per ridare Orgoglio, Dignità e Reputazione alla nostra Città.
Arnaldo Mariotti
già sindaco di San Salvo e Deputato della Repubblica
Nessun commento:
Posta un commento