Il gruppo era formato da Enzo Ventrella, Michele Spadaccini, Nicola Galante, Luigi Smargiassi, Maurizio Ciarlini, Antonio Cirulli.
Nel 1966 The Dandies furono invitati dalla RCA per un’audizione a Roma.
THE DANDIES: nel 1966 l’audizione alla RCA, “un’esperienza indimenticabile”!
Avevamo 17 anni. E da due anni avevamo formato il "complesso" The Dandies. Dopo un anno di prove in "cantina" ed un anno di esibizioni in varie feste, nel 1966 arrivò il primo vero contratto. Il Dancing Da Mimì di Vasto Marina ci scritturò per tutta l’estate, con un contratto lungo di 60 serate, dal 1° luglio al 31 agosto. Ripetemmo lo stesso contratto nei due anni seguenti, il 1967 e il 1968. Furono estati targate Mimi/Dandies con pienone ogni sera.
Nel 1966, in autunno, avemmo il coraggio di partecipare ad una selezione e poi ad un concorso musicale per "singoli" e "complessi" con il patrocinio nientemeno che della RCA. I vincitori avrebbero avuto garantito, una audizione e una registrazione negli studi RCA a Roma. L'imponderabile e l'inimmaginabile a volte....diventa realtà!!!
Vincemmo noi per la sezione "complessi" ed Alessandra Casaccia per quella dei "singoli" (Alessandra negli anni a seguire partecipò anche a Sanremo) . Fu così che....meritammo e ricevemmo l'invito di RCA per una audizione ed una registrazione nella sede romana di via Tiburtina.
PRIMO VIAGGIO ALLA RCA. Contavamo i giorni ed il giorno arrivò. Eravamo pronti per partire dopo tanti dubbi e soprattutto tantissimi timori. Una macchina l'avevamo, ma non bastava, avevamo bisogno di un'altra. La seconda la trovammo grazie alla disponibilità del nostro caro amico Mario Moscato (la Chigname), proprietario di una Mini Minor, che si offrì di accompagnarci. Ricordo ancora Mario con grande affetto. Lascio immaginare i sentimenti che ci accompagnarono durante tutto il viaggio. Tutto era nuovo e passavamo dalla felicità, alla paura; dal timore, di non ricordare gli accordi, alla certezza, forti della nostra capacità vocale soprattutto di Enzo, Lino, Remo. Viaggio Vasto-Roma di un gruppo di ragazzi autodidatti, senza studio musicale. Viaggio verso il colosso mondiale delle etichette musicali, la RCA, l'etichetta dei grandissimi artisti.
Ricordo che furono gentilissimi e ci fissarono un'altra data raccomandandoci di tornare. Ci dissero di stare tranquilli e di prepararci perché volevano sentirci avendo ricevuto riscontri positivi sul nostro gruppo.
Non
era finito: potevamo tornare a Roma e
registrare in RCA. Vi lascio immaginare il viaggio Roma/Vasto, i sentimenti ed
i discorsi.
DI
NUOVO IN RCA. Intanto il giorno del
ritorno in RCA si avvicinava e, se per questo viaggio, non avremmo avuto
problemi per la macchina, grazie a Mario ed alla sua Mini Minor, dovevamo
risolvere il problema della strumentazione. Avevamo bisogno di un mezzo,
ovviamente....gratis. Il giorno di partenza si avvicinava e con esso il
problema cresceva senza una soluzione. Non perdemmo la speranza ed
infatti...l'aiuto arrivò e ci venne proposto da Gigiotto: Gli zii gestivano
l'ingrosso e la distribuzione di gelati delle migliori marche nazionali e
disponevano di un Van Volkswagen attrezzato ed adibito a
trasporto per le consegne. La data di Roma era propizia per il suo utilizzo.
Meglio di così... Arrivò il giorno e caricammo la nostra strumentazione,
acquistata a cambiali e firmate, per noi, da Italo Bondavalli (noi eravamo
minorenni e non avremmo potuto). In due salimmo sul Van con l'autista, gli
altri sulla Mini Minor. Con noi anche i panini con la frittata preparati da mia
mamma Lucia. Il viaggio...non fu breve ma conoscevamo la strada.
Eccoci alla RCA e come la prima volta ci fu l'assalto al...bar. Il direttore ci riconobbe ed affacciandosi notò il nostro Van con gli adesivi di pubblicità dei gelati. Il suo commento fu: “Ragazzi, il rifornimento dei gelati l’abbiamo fatto ieri!”
Arrivò l'ora fissata per occupare la sala di registrazione a noi riservata. Portammo su gli strumenti e facemmo un'altra....scoperta.
La sala era immensa e ci fecero posizionare gli strumenti distanti e tra essi dei pannelli fonoassorbenti che evitavano anche la possibilità di vederci. Ci spiegarono, alle nostre domande, che avremmo dovuto suonare così e che avremmo dovuto registrare prima il tracciato musicale e solo dopo, sulla traccia musicale registrare le voci. Panico.... Non avevamo mai pensato e non eravamo preparati ma ormai....eravamo lì e dovevamo tirar fuori il coraggio. Lo facemmo.
Con
grande difficoltà, nel corso della mattinata ci riuscimmo. Dopo che i tecnici
sistemarono la traccia, fummo chiamati e preparati per la seconda traccia,
quella vocale.
Con delle cuffie alle orecchie ascoltavamo la musica appena registrata e su quella incidemmo le voci.
Ricordo la grande difficoltà e le volte che ricominciamo dall'inizio o da un accordo. Era difficilissimo ma dovevamo farcela e riuscimmo a venirne a capo o almeno così ci dissero.
I pezzi buoni furono montati dai tecnici e la canzone venne fuori per intera. La canzone era la traduzione italiana, arrangiata da noi, di un pezzo di un famosissimo complesso inglese. La giornata si chiuse con l'incontro con uno dei responsabili che ci aveva seguito. Ci disse di aspettare una loro comunicazione. Per noi, l'aver vissuto quell'esperienza era già....una vittoria!
Rientrammo a Vasto pieni di grande soddisfazione e tanta nuova esperienza e anche un pochino...gasati. Passarono alcune settimane ed RCA ci comunicò, con una lettera, che eravamo un gruppo interessante su cui poter lavorare ma avevamo bisogno di un manager e soprattutto di un produttore. Produttore e manager? Non avevamo il manager, figuriamoci il produttore che non sapevamo neanche a cosa servisse.
FINÌ COSÌ CON RCA. Ma non finirono i The Dandies. Continuammo a suonare ed a esibirci con altre centinaia di serate riscontrando un grande successo tra i giovani vastesi. Pagammo le cambiali ed ampliammo la strumentazione con amplificatori e microfoni migliori.
Arrivò la fine dell'estate del '68 e, nel mentre suonavano a Mimi, dalle 21,00 alle 2,00, la mattina dalle 8,30 sostenevano gli esami di maturità. Con la maturità ottenuta, era necessario passare alla università o al lavoro. In autunno, con Maurizio e Gigiotto già all'università ed io a lavorare fuori Vasto, le serate dei The Dandies...finirono.
Non finì la nostra passione per la musica ma soprattutto non finì e non è finita la nostra amicizia che ancora oggi, grazie a Dio, continua ancora come allora. Io, Enzo, Lino, Maurizio, Gigiotto, Remo siamo ancora qui ed ogni mattina ci diamo il buongiorno e ci auguriamo buona giornata aspettando che questo COVID ci consenta di tornare a vederci sistematicamente come facevamo fino a febbraio del 2020.
Con noi sempre, come allora, Tonino D'Adamo che da sempre consideriamo il settimo componente del gruppo anche se non ha mai suonato.
Un ricordo di un periodo vecchio di 50 anni che mi piacerebbe serva soprattutto a sottolineare che l'amicizia vera resiste al tempo e che può essere...infinita!!!
MICHELE SPADACCINI
Ho
raccontato l'esperienza del nostro gruppo "The Dandies" in RCA nel
lontano 1966. Ma voglio aggiungere un altro
episodio che ha preceduto quei due giorni.
Arrivammo a Roma alla RCA come vincitori di un concorso musicale. Dopo la selezione di Vasto e della finale a Lanciano avremmo dovuto superare la selezione di Termoli. Per quella sera avevamo definito i pezzi ma volevamo anche stupire un pochino.
A quel tempo non avevamo ancora le nostre originali divise, in foto il bozzetto ritrovato e poi realizzate e indossate. Ricordo che erano di 6 colori diversi tutti tenui.
Comunque tornando alla gara di Termoli, pensammo che avremmo potuto indossare delle giacche di pelle e al termine della nostra performance sfilarle e lanciare verso il pubblico. Bella idea ma...le giacche di pelle, a quel tempo, chi di noi le possedeva? Nessuno. Come al solito ci venne in aiuto Italo Bondavalli con alcuni suoi amici come Mario Soria, Gianfranco Castaldi, Mario Fiore e qualcun altro che non ricordo. Queste persone, poco più grandi di noi, ci seguivano con tantissimo affetto ed...interesse (noi avevamo un repertorio di..lenti per mattonelle di max 30x30). Riuscimmo a trovare, grazie a loro, 6 giacche.
Saliti sul palco ci esibimmo, ricordo di una grande esibizione e tantissimo pubblico e, al termine, come previsto, ci sfilammo le giacche e le lanciammo dal palco. Tutto bene? No, non avevamo previsto la difficoltà di recuperarle tra chi le calpestava e chi pensava di portarle via. Scesi di corsa, dal palco, fummo costretti a lanciarci tra le persone e aiutati anche da Tonino D'Adamo e qualche altro amico che ci aveva seguito, riuscimmo a raccoglierle. Ovviamente qualcuna aveva subito qualche...danno ma, gli amici ci perdonarono forse perché vincemmo anche....per il lancio. Guadagnammo Lanciano e poi come sapete la RCA di cui ho lungamente raccontato. Ricordi che...l'epidemia risveglia!
Michele Spadaccini
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