Bellissima festa a Carunchio
Il giorno 8 Agosto, alla presenza del Sindaco Gianfranco D’Isabella, vari assessori ed abitanti si è svolta
a Carunchio una bellissima festa per nati nell’anno 1951. Durante La Santa Messa alle ore 11:30 officiata da Don Stefano parroco della Chiesa di San Giovanni Battista, si è particolarmente evidenziato da parte dei festeggiati un momento di commozione ricordando nella preghiera dei fedeli tutti i compagni non presenti, ritornati in Dio. Il compleanno è sempre motivo d’allegria ma festeggiarlo nel proprio paese e con gli amici d’infanzia è veramente un accadimento emozionante. I settantenni hanno sorriso allegramente, pensando al passato in senso positivo ed immaginandolo come ad una loro possente e mitica quercia che troneggia in zona Carunchino (meraviglia per alcuni turisti). Essi hanno affermato che Il tempo trascorso li ha fortificati accompagnandoli nei dolori e nelle gioie della vita ed ancora oggi il passato li sostiene, perché il ricordo dell’infanzia è sempre vivo in loro, anche se qualche ruga ha segnato il loro viso ed il corpo non più atletico, hanno affermato che sono e saranno in ogni dove, autentici carunchiesi, orgogliosi di essere nati in un paese nell’Alto Vastese. Naturalmente il senso di appartenenza è importante, vuol dire non essere mai soli . I festeggiati non residenti hanno ribadito che ogni volta che tornano in paese sembra quasi che i vicoletti, l’aria salubre del bosco, la Chiesa e l’armonia di tutto il paesaggio siano sempre pronti ad accoglierli sussurrando loro “ bentornati a casa”. La festa si è conclusa dopo che la consorte del poliedrico organizzatore dell’evento Valentino D’Aloisio ha declamato la poesia “Radici”. Molti sono stati i ringraziamenti per il giovane sindaco Gianfranco D’Isabella per la passione che offre nel suo lavoro e la saggezza con cui ha gestito il triste momento della pandemia. Inoltre un caloroso grazie è andato a “Manzir” un originale agriturismo in Carunchio, diretto da due intraprendenti ragazze che hanno ospitato i festeggiati e fatto gustare loro dei succulenti ed invitanti piatti tipici.Lucia Desiati
Radici
Quell’armonioso andare alle radici
nei vicoletti che ritornano
ai giochi andati.
Quell’infanzia che invita
ad una fonte antica,
a bere gocce di gioiosa vita.
Mentre fecondo è l’incontro,
disseta e avvia al presente
e si estende prorompente,
in un futuro cosciente
del niente.
Lucia Desiati
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