venerdì 21 maggio 2021

Dal taccuino di Angelo Del Moro: LIBERTÀ' E LIBERTINAGGIO NON VANNO CONFUSE, SONO DUE COSE DIVERSE


LIBERTÀ' E LIBERTINAGGIO NON VANNO CONFUSE, SO NO DUE COSE DIVERSE
di Angelo Del Moro

La libertà non va confusa con il libertinaggio, ma se non si tenta di far capire, specie alle giovani menti, che i piaceri (più che legittimi) del sesso sono altri si resta sempre ai blocchi di partenza.
E' balzato agli onori della cronaca il presunto stupro di una ragazza da parte di un gruppo di giovani fra i quali il figlio di un personaggio pubblico (ex comico noto anche per aver fondato un movimento politico ). Come tutti si affrettano a precisare è la magistratura che dovrà decidere di quale reato si tratta, ma nel contempo si incombono riflessioni su di un episodio purtroppo non raro.

La prima riflessione riguarda 1' odierna, totale "libertà", che andrebbe classificata più volte come imprudenza, se non incoscienza, da parte di fanciulle che si avventurano in luoghi incerti poco dopo aver conosciuto degli sconosciuti. Ben lontani i tempi (per fortuna) in cui le ragazze dovevano riferire ai genitori dove si svolgeva la tal festa alla quale erano invitate, magari previo controllo telefonico, ma da lì ad arrivare ad accompagnarsi con i primi venuti, specie se compaiono alcol e droghe, ce ne passa.

La giusta e paritaria libertà della donna cozza a questo punto contro pericoli reali, materiali, dato che dato che la donna, (fisicamente) resta la più indifesa.

La seconda riflessione riguarda il concetto dì sessualità sempre in questo alone libertario, da parte dei giovani maschi che più volte si concretizza in comportamenti squallidi, brutali, che poco hanno a che fare con i piaceri di un dialogo sessuale, incrementati, peraltro dalle note dinamiche di gruppo che sì scatenano (nelle mentì deboli ) quando si pensa di poter esercitare un certo potere.

Anche senza, incalza il testosterone, si affaccia la psicopatologia in un atto sessuale con partner ubriachi se non drogati. Utopistico, troppo idilliaco ?

La risposta sta nel rimarcare che una ponderata educazione sessuale, iniziando già dalle scuole primarie, potrebbe, se non risolvere almeno affrontarli al fine di contenerli.

Anziché accapigliarsi miseramente sulle modulazioni di una legge contro l'omotransfobia che non combatte di certo rimpolpando il Codice penale ma con 1' applicazione severa ma con 1' applicazione severa dì leggi già esistenti, sarebbe più fattivo impegnarsi per una formazione sulla vita sessuale (pur restando l'eterno problema di docenti preparati nonché equilibrati).

La libertà non confusa con il libertinaggio, ma se non si tenta di far capire, specie alle giovani menti, che i piaceri (più che legittimi ) del sesso sono altri, si resta sempre ai blocchi di partenza.

VASTO, 11 maggio 2021

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