LA GENTE COMUNE SI ALLONTANA DAI PARTITI
di Angelo Del Moro
Bettino Craxi in un discorso al Parlamento disse: "Vedo che molti professori e dottori si industriano a spiegarci con le buone e qualche volta con le cattive cosa dobbiamo fare e cosa non dobbiamo fare. Noi li ascoltiamo (o ci sforziamo di farlo) in rispettoso silenzio anche quando ci indicano le strade sbagliate, poi ci preoccupiamo di decidere con la nostra testa".
Ma la "linea politica" può far anche sbagliare le decisioni come nel caso di Massimo Bontempelli - scrittore eletto senatore – che nel 1950 perse il seggio con votazione del Senato, perché curatore, nel 1935, di un’antologia scolastica giudicata «di propaganda fascista»
Per capire la vicenda è utile la lettura de II caso italiano di Paolo Aquilanti (Sellerio pagine 190, euro 12), in cui si racconta la giornata al Senato, il 2 febbraio 1950 in cui si discusse della decadenza da Palazzo Madama del grande letterato Massimo Bontempelli.
I prò e i contro sono pronunciati in un italiano possente, polemico, giuridico, violento, mai banale. Bontempelli, eletto a Siena nel Fronte popolare, dopo essere stato mussoliniano. Il contendere verteva su un fatto: un articolo transitorio della Costituzione dichiarava ineleggibile per cinque anni chi fosse stato autore di "testi scolastici di propaganda fascista"... e Bontempelli aveva dato alle stampe nel 1935 un'antologia per la scuola media di letteratura italiana.
Ma Bontempelli nel 1937 aveva preso le distanze dal fascismo; poco dopo, s’era rifiutato di succedere nella cattedra a un ebreo discriminato. A differenza di quasi tutti – compresi i persecutori antisemiti –, Bontempelli pagava un’applicazione particolarmente rigorosa delle leggi.
Così anche oggi. Ma la gente si allontana dai partiti perchè la politica è nelle mani di persone che non conoscono a fondo i temi trattati e votano secondo propria convenienza.
Vasto, 2 aprile 2021.
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