di Lino Spadaccini
È una festa molto sentita quella di quest’anno, celebrata con la partecipazione dei fedeli, nel pieno rispetto del distanziamento sociale, che cade nell’anno giuseppino indetto da Papa Francesco lo scorso 8 dicembre, in occasione dei 150 anni del Decreto Quemadmodum Deus, con il quale il Beato Pio IX dichiarò San Giuseppe Patrono della Chiesa Cattolica.
Per quest’occasione speciale, il parroco, don Gianfranco Travaglini, ha voluto addobbare la chiesa con drappi e decorazioni di pregevole fattura, mentre i bambini del catechismo, nelle settimane scorse, hanno approfondito la figura di S. Giuseppe, realizzando alcuni
disegni, che sono stati esposti lungo le pareti della chiesa.La festa di San Giuseppe, a cui viene abbinata anche la festa del papà, è molto sentita nella nostra città, in quanto sono tanti coloro che hanno questo nome (ma anche Peppino, Giuseppina, Pino, Pina, Peppe, ecc.), anche per la presenza della Cattedrale di S. Giuseppe, chiamata così dal 1808 in onore di Giuseppe Bonaparte.
All’interno della chiesa, oltre alla statua lignea del XIX secolo, che viene portata in processione ogni venticinque anni, è interessante il ciclo di dipinti presenti nelle lunette delle due pareti laterali, realizzati nel 1922 dal pittore Achille Carnevale, dove sono rappresentate le tappe fondamentali della vita di S. Giuseppe: dalla nascita di Gesù, alla fuga in Egitto fino alla bella immagine del momento del trapasso tra le braccia di Gesù.
Espedito Ferrara sulle pagine dell’Histonium a proposito della festa di S. Giuseppe scriveva: "È un santo popolarissimo non solo in Abruzzo, ma in tutto il mondo, forse perché nella sua condizione di umile lavoratore, di padre di famiglia è più vicino al nostro cuore e alla nostra situazione umana". E sulla prima famiglia cristiana, in Abruzzo si ricorda una graziosa composizione, trascritta sempre da Espedito Ferrara, che recita così:
Ggesù Bbambine va pe
la case;
arrive la mamme, je dà
nu vasce
e le métte ‘n
cunnulélle:
“Fa la nanne,
Bbambinèlle…”
Lu Bbambine gnè na
rose
La Madonne gnè na
spose,
San Giuseppe
vicchiarèlle
Nghe na nnocche a lu cappèlle
Nghe na mazza fijurite
San Giuseppe fa lu
zite.
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