venerdì 19 marzo 2021

Metaestetica Lab di Carlo Santoro in Cambogia, in mostra opere che fanno scoprire una sorprendente reinterpretazione

 INSTALLAZIONE D'ARTE IN SPAZI PUBBLICI





COMUNICATO STAMPA
Chi ha avuto modo di viaggiare in Cambogia, ha sicuramente avuto l’opportunità di visitare le note strutture di vecchi mercati e fabbriche sparse nel tessuto urbano delle principali città. Si tratta di luoghi che ormai appartengono all'identità collettiva della popolazione locale, anche se spesso sono stati originariamente costruiti durante il periodo della colonizzazione straniera all'inizio del XXI secolo o subito dopo durante la prima fase di industrializzazione guidata dalle multinazionali.  

Proprio all'interno di una di queste, Factory Phnom Penh, ora convertita in un community hub, al padiglione F1, lungo il percorso che dal Fulcrum Cafè porta allo Spazio Eventi, Metaestetica Lab ha allestito un'installazione comprendente 4 fotografie, che ci fanno scoprire una sorprendente reinterpretazione.
Inizialmente, molti di noi riconosceranno i luoghi, data la loro notorietà: il mercato di Phnom Penh, il mercato di Kampot, il mercato di Battambang e, come già detto, la Factory Phnom Penh. Ad un esame più attento, tuttavia, l'angolazione dello scatto non sarà immediatamente evidente e la densità di dettagli catturati all'interno di ogni foto apparirà insolita.

No, non vi sbagliate! In realtà, le immagini mostrate sono state ottenute copiando, specchiando e ruotando più volte una porzione di una fotografia scattata con uno smartphone dall'autore, Carlo Santoro, utilizzando un semplice software disponibile tra le applicazioni di photo editing.

Il processo compositivo è simile al gioco dei riflessi in un antico caleidoscopio, abbracciato più recentemente da fotografi, o anche blogger, che si sono cimentati nella produzione di pattern o forme più sofisticate di arte digitale. L'iper-ambiguità delle immagini, tuttavia, non ci lascia come se avessimo ormai compreso il procedimento con cui sono state realizzate.

Gli stimoli fotografici proposti cercano di andare oltre le semplici istanze di complessità, offrendo una situazione di sfida cognitiva.

L'orientamento prospettico verticale della foto originale viene alterato dalle trasformazioni operate dal software. In particolare, con l'imposizione di una forte simmetria centrale, ogni composizione viene inquadrata in una prospettiva orizzontale dove elementi accidentali, luci e ombre del contesto assumono valore su vari piani visivi all'interno di pattern rigidamente strutturati, estremamente ordinati e culturalmente connotati.

Segue un processo di sincronizzazione delle incongruenze che ognuno di noi attua personalmente, rivelando così il meccanismo di costruzione della realtà: un tentativo di dare un senso compiuto alla composizione aggiungendo o scartando informazioni considerate funzionali e non al nostro scopo.

Una realtà costruita principalmente a livello mentale, che va appunto dal livello mentale a quello fenomenologico: Rovesciamento.


AUTORE:
Carlo Santoro, professore associato all'American University Phnom Penh e membro dell'Associazione Internazionale Jartrakor, Psicologia dell'Arte, Roma. Come fondatore del laboratorio di ricerca multidisciplinare Metaestetica ha condotto una serie di esperimenti sull'arte digitale e partecipativa al Sarsus Art Center, Beijing 798 Art Zone dal 2012 al 2013 e successivamente al Kbach Art Space, Factory Phnom Penh nel 2019. Le sue opere sono state esposte in diverse manifestazioni dedicate all'arte contemporanea, tra cui quelle sostenute dal Museo Sannitico di Campobasso e dal Museo d'Arte Contemporanea di Roma (MACRO).

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