L'ing. Laudazi in SIV nel 1979 con giornalisti e amministratori. Da sinistra Talamazzi, Di Virgilio, mons. Fagiolo, Laudazi, Fiore, Bitritto e l'Amministratore Delegato Franco Gringeri |
“Si è bruscamente evidenziata la triste realtà che l’ex gioiello produttivo italiano, è divenuto purtroppo, solo un braccio - obsoleto ed ingombrante - di un operatore internazionale mondiale, di cui rischia di diventare un problema. Incredibile! Senza logistica, senza vendite e senza sviluppo le aziende non vivono”. E ancora: ““Noi non ci stiamo a morire di sfinimento. Bisogna, quindi, agire con rapidità, manifestando un chiaro dissenso a chi effettivamente decide il futuro degli stabilimenti NSG in Europa”. “Poiché il governo italiano emanerà un apposito piano per il rilancio industriale, immettendo grandi risorse negli specifici comparti produttivi – conclude Laudazi - allora è evidente che per Pilkington bisognerà trattare, difendendo a tutti i costi i posti di lavoro - che rischiano di scomparire per sempre - e tratteggiare quali siano le necessità economiche e morali da supportare, per superare la crisi contingente e rilanciare , anche diversificando prodotti e settore, la unità produttiva di Piana Sant’Angelo. La politica ed i rappresentanti del nostro territorio nelle Istituzioni ( Sindaci, Consiglieri Regionali, Deputati e Senatori ) , se ci sono battano un colpo . O tacciano per sempre”.
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