di Angelo Del Moro
Ovviamente "il cattivo non eccede in empatia, è un narcisista neanche tanto preoccupato a non darlo a vedere". La crudeltà un tempo tenuta nascosta per paura di apparire dei mostri sembra quasi voler uscire allo scoperto come arma indiscreta degli arrampicatori sociali o di chi vuoi salire in fretta i gradini del potere. E fare le scarpe a tutti. Altro che intelligenza e capacità professionali, la determinazione priva di scrupoli non guarda in faccia a nessuno. Anzi, per qualcuno si chiama coraggio. Mantiene a galla e cavalca ogni evento.
Essere buoni significa invece essere colpevoli, molli, disinteressati, apatici, non all'altezza. Sempre più spesso si assiste a scontri dove il miscuglio velenoso di cinismo, caratteraccio, aggressività e difesa dei propri spazi ha la meglio sui buoni sentimenti.
Certo, ci sono pure i lupi travestiti da pecore che raggiungono il potere sventolando bandiere e simil croce rossa per ripulirci le tasche con imposte e tasse benefiche. Chi non ricorda quel governo fatto di lacrime e sangue. Eppure alla maggioranza delle persone va bene così. Perché se anche i massimi esponenti della società, dalla cultura alla politica, sono cattivi si sentono tutti, nel loro piccolo, in diritto di esserlo. E la coscienza è a posto.
Quel che è peggio è chi sguazza in questa brodaglia melmosa non ha nessun interesse a cambiare le cose. Anzi. Se magicamente il mondo tornasse nelle mani dei buoni e degli onesti il gioco finirebbe. I pochi "rabbiosi" non sarebbero più giustificati dal sistema basata sulla strategia del male. Che blocca ogni forma di crescita personale, culturale ed economica.
Tuttavia, i buoni e sensibili esistono ancora, per fortuna e i poveretti ci sono sempre nelle trappole dei più perfidi. Come possono difendersi ? "Prediligendo il dialogo, continuando a scegliere positività, franchezza e trasparenza emotiva. Proteggendosi con la riservatezza riguardo a se stessi e alla propria vita, in modo da non offrire terreno su cui essere colpiti. E mai rispondere al fuoco, né con le vendette. Si alimenterebbero solo rabbia e negatività. Scegliere piuttosto la gentilezza, che spiazza anche i più cattivi". Parola di psicologa.
Albert Einstein direbbe "il mondo è un posto pericoloso, non (solo) a causa di quelli che compiono azioni malvagie ma per quelli che osservano senza fare nulla".
VASTO. 11 marzo 2021.
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