sabato 21 novembre 2020

Tre rare foto di quando la parrocchia San Paolo aveva sede presso la cooperativa Leonardo da Vinci

Ho ritrovato in questi giorni tre rare foto del 1987 che riguardano la parrocchia di San Paolo. Sono “rare” perché di riferiscono al periodo in cui la parrocchia non aveva una “chiesa” ed era ospitata presso la sala della Cooperativa Leonardo da Vinci, al pianterreno della piccola palazzina esterna, oggi adibita a Servizi Sociali. E’ lì che la comunità di San Paolo, sotto l’attenta guida del giovane e dinamico parroco don Cassio Menna, ha cominciato a muovere i primi passi. Lì si celebravano le Messe. 

1987: il giovane parroco don Cassio Menna mentre celebra la Messa
presso la sala della Cooperativa Leonardo da Vinci.






































La parrocchia era stata istituita nel 1973, ma solo con l’arrivo di don Cassio nel 1983 si diede l’avvio
alla difficile costruzione della chiesa in via Ritucci Chinni ed alle prime iniziative . Ci vollero 4 anni prima che si potesse utilizzare almeno il salone grezzo del seminterrato. In questo lasso di tempo la comunità crebbe e la parrocchia si organizzò.


A Pasqua 1987 pensammo di pubblicare un opuscolo che io così presentai:
“Questa pubblicazione nasce dal desiderio di fare il punto sul quartiere San Paolo a poco più di 10 anni della sua nascita. Propone, sinteticamente, un flash storico, la nascita della zona 167 e le sue prospettive, la Formazione della comunità parrocchiale e una radiografia delle numerose attività della zona.

Il quartiere San paolo, infatti, è divenuto in questi anni il nuovo baricentro cittadino: conta circa 6.000 abitanti ed ha impianti sportivi, mercato, grandi magazzini, negozi, studi professionali, scuole. Ha anche molti uffici pubblici che si sono trasferiti nella zona. Restano comunque ancora cose da fare. Prima fra tutte la chiesa di San Paolo in via Ritucci Chinni, la cui costruzione dovrebbe porre fine alla precarietà di sede della neo parrocchia e dare l'avvio a quel processo di aggregazione che di solito si crea attorno ad un centro di attività ecclesiali.

Un invito, quindi ad essere più vicini alla Comunità e a "vivere" ed amare il quartiere. La sua crescita e il suo futuro dipendono soprattutto da noi. Nicola D’Adamo”

Nel suo articolato intervento il don Cassio Menna ha, tra l’altro, parlato delle scelte prioritarie della parrocchia: “Mi preme evidenziare quali sono state e quali saranno le scelte prioritarie; i punti di riferimento che hanno diretto e continueranno a dirigere il nostro cammino nello storia di ogni giorno con l'occhio sempre attento alla Stella per eccellenza: il CRISTO.   Fino od oggi due sono state le preoccupazioni prioritarie della nostra Comunità: l'attenzione catechetica e pastorale per la costruzione di una Comunità viva ed adulta nella fede; e poi la preoccupazione della costruzione della Chiesa per incontrarsi, pregare e celebrare l'eucarestia.  In tal senso vanno lette tutte le iniziative e le proposte che in questi anni sono state prese: la formazione di un gruppo educatori-catechisti; la preparazione ai sacramenti, la formazione di gruppi dell'Azione Cattolica Ragazzi e Giovani; ed infine la costituzione del Consiglio Pastorale ed economico.  Riguardo alla costruzione della Chiesa, poi, se ne intravvede già la realizzazione anche se ancora molto resta da fare”. don Cassio Menna

Nell'opuscolo del 1987 figurava,  in seconda pagina,  anche il Consiglio Pastorale di cui ha parlato don Cassio: 


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