C’E' UN MALATO IN TERAPIA INTENSIVA DI CUI SI PARLA POCO.
di Angelo Del MoroHa una certa età, diversi secoli di vita, e di recente ha subito un paio dì colpi pesanti per via della pandemia, che lo hanno definitivamente steso.
E’ un italiano, anzi è l'italiano per eccellenza, ossia la nostra lingua.
Per lui dovrebbe essere un anno di gloria per via di un imminente anniversario tondo, i 700 dalla morte di suo padre, un certo Dante. Ma tutto sembra concorrere a rovinargli la festa.
La settimana scorsa è saltato un
altro anniversario tondo, la XX Settimana della Lingua Italiana nel Mondo,
appuntamento che ha lo scopo di promuovere la conoscenza dell'italiano e
dell'Italia all'estero.
Il tempo del Covid ha introdotto nel nostro vocabolario e nel nostro parlato anglismi superflui, termini come lockdown, facilmente sostituibile con "chiusura" O "blocco totale" , smart working che potrebbe essere meglio chiamate "telelavoro", "lavoro agile", "lavoro flessibile" o, in maniera più puntuale, "lavoro da casa" (curiosamente nel mondo anglosassone l'espressione smartworking non si usa, ma si privilegiano working from home o remote working, cioè "lavoro da lontano") .
Ancora, abbiamo assistito
all'abuso di formule salvifiche come recovery
pian e recovery fund (puntualmente chiamato
"faund" da molti
politici ignorantoni), che
in italiano si
possono tradurre nel modo più comprensibili la ripresa" e "
fondo per la ripresa"; oppure all'adozione di parole, prese in prestito un
po' dall'inglese un po' dalla scienza, tipo droplet,
che altro non sono che le goccioline respiratorie, e test drive-through, ossia test rapidi al volante. Ci siamo convinti che,
essendo la pandemia globale, anche noi dovessimo sembrare
"internoscional" , utilizzando espressioni molto cool, in quanto inglesi. Senza accorgerci di essere tremendamente
provinciali...
Vasto 20 ottobre 2020
2 commenti:
Hai ragione Angelo ! Meriti un applauso da tutti gl'Italiani, meno che dai politici che sono i primi ad adottare questi inglesismi. Bravo !
Hai ragione Angelo ! Meriti un applauso da tutti gl'Italiani, meno che dai politici che sono i primi ad adottare questi inglesismi. Bravo !
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