di Angelo Del Moro
Le letterature estive sono per lo più d' evasione. Poco impegnative e chi decide di aprire un libro in tempo di vacanze, privilegia di solito le avventure dell'eroe di turno, impegnato a combattere i cattivi, vincendo regolarmente la battaglia: accade oggi e accadeva parecchi decenni or sono, negli anni Trenta, con le dispense che raccontavano le imprese dì Buffalo Bill.
Le letterature estive sono per lo più d' evasione. Poco impegnative e chi decide di aprire un libro in tempo di vacanze, privilegia di solito le avventure dell'eroe di turno, impegnato a combattere i cattivi, vincendo regolarmente la battaglia: accade oggi e accadeva parecchi decenni or sono, negli anni Trenta, con le dispense che raccontavano le imprese dì Buffalo Bill.
Nel 1937 l'editore Nerbini di Firenze, che pubblicava le storie della leggenda del West, rivelò che non solo Buffalo Bill era italiano, ma addirittura romagnolo come il Duce, e si chiamava Domenico Tambini. Scrive Massimiliano Galanti nel suo "Buffalo Bill", gli indiani d'America e altri indigeni in Romagna": "La prima volta che apparve la tesi di Buffalo Bill romagnolo fu il 13 febbraio del 1937 sul " Corriere Padano" - In quell'articolo e nei molti altri che seguirono si raccontava di una presunta grossa eredità di Buffalo Bill, il quale non sarebbe stato altro che tale Domenico Tambini nato vicino a Faenza, fuggito negli Stati Uniti per motivi politici nel 1849 e là morto nel 1911.
Quando il " Wild west show" fece tappa a Forlì vi furono dei faentini che credettero di riconoscere alla cassa il Tambini e per ciò stesso lo identificarono con Buffalo Bill.
Alla fine del 1941, con la dichiarazione di guerra agli Stati Uniti, sembra che la censura fascista abbia imposto alla Casa Editrice Nerbini, che pubblicava un fumetto il cui eroe era Buffalo Bill, di evidenziarne l'origine faentina". Il trucco, un'invenzione dello scaltro editore, consentì di continuare a pubblicare le avventure di un eroe americano al 100%, ma mi piace pensare che ci fosse un fondo di verità: quale personaggio più di William Frederick Coody, capace di impiantare un circo con Toro Seduto (quello vero che interpretava se stesso!) e Calamity Jane in carne e ossa, sarebbe più adatto ad un "Amarcprd " del Far West in Romagna, nel centenario di Fellini.
Vasto, 03 sett. 2020
Vasto, 03 sett. 2020
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