lunedì 20 aprile 2020

Ridisegnare la casa post Covid: se ne discute anche a Vasto

“Ridisegnare lo spazio vitale nella casa post Covid”. Questo è l'ultimo tema sollevato dall'arch.  Fuksas e dallo studio Archea di Firenze, in una lettera aperta inviata al presidente della Repubblica, con l'intento di illustrare le linee guida sulle quali disegnare un ambiente in cui sentirsi meno isolati e più sicuri ; e far introdurre  questi temi nella task force sulla ripartenza dell’Italia. 
L'ing. Antonio Santoro condivide pienamente questa iniziativa e spiega il suo punto di vista sulla  casa del futuro.









Riflessioni in casa
di Antonio Santoro
Abitare in case indegne rovina la nostra salute e la nostra morale.
Siamo diventati esseri sedentari, la casa ci consuma costringendoci all'immobilità,
come una tisi.
Sfuggiamo le nostre case frequentando caffè e sale da ballo o ci rifugiamo in esse smorti e nascosti come in animali tristi.
L'architettura colpisce per delicatezza, brutalità, tumulto o serenità, elementi tutti plastici, forme che gli occhi vedono chiaramente che la mente misura.
Forme primarie e sottili, morbide o brutali, agiscono sui nostri sensi.
Lo stato di godimento che ci procurano è una consonanza con le leggi dell’Universo alle quali tutti nostri atti si assoggettano.

In seguito alla macchina tutto si è trasformato. Abbiamo un'ottica nuova ed una nuova vita sociale, ma non vi abbiamo adattato la casa.
Muri troppo stretti, oggetti inutili, volumi ridotti, stili di ogni genere, bazzecole varie.
L'uomo d’iniziativa, d’azione e di pensiero cerca un riparo per meditare, uno spazio sereno è sicuro.
Il nostro occhio si muove in un passaggio fatto di strade e di case, ricevendo uno choc continuo di volumi che si levano intorno.

Se la disposizione che ci raggruppa esprime un ritmo chiaro e non un insieme incoerente, se i rapporti dei volumi dello spazio sono costruiti in proporzioni giuste, l’occhio trasmette al cervello sensazioni coordinate e lo spirito si eleva.

L’architettura non è identificabile con le arti decorative. Portalampade, lampade, ghirlande, salottini pieni di cuscini che sembrano zucche di velluto, colori di moda, non sono altro che testimoni insopportabili di uno spirito morto.
La casa è una macchina da abitare, una panca è una macchina per sedersi, le brocche sono macchine per lavarsi, l'arte non è decorazione.
L’arte è una cosa austera, non è frivola.

Oggi c'è bisogno estremo di armonia. L'armonia è l'essenza come il Partenone e il Colosseo.
Si può realizzare il bello armonico se vengono soddisfatti i fattori primordiali.
La pianta della casa come stata oggi concepita respinge l'uomo in quanto è atta a conservare mobili.
Non interpreta il senso della famiglia. Se non c'è focolare con nonni e bambini non c'è famiglia.
Antonio Santoro

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