venerdì 10 aprile 2020

IL VOLTO DI DIO NELLA SACRA SCRITTURA: RECENSIONE DELL'ULTIMO LIBRO DI GIANCARLO CORVINO

UN LIBRO DEL PROF. GIANCARLO CORVINO PER SMASCHERARE ALCUNE ERRATE RAPPRESENTAZIONI DEL VOLTO DI DIO PRESENTI NELLA SACRA SCRITTURA

di LUIGI MEDEA

In questo particolare periodo di coronavirus si sta andando alla ricerca delle cause che hanno provocato questa preoccupante pandemia. Non è mancato chi ha fatto esplicito riferimento a Dio che, stanco del male presente nel mondo contemporaneo, ha voluto punire l’umanità peccatrice. L’interpretazione di un Dio giudice severo e implacabile non è nuova. Nella stessa Sacra Scrittura si incontra uno “iato” tra la visione che l’uomo ha di Dio e la rivelazione che il Signore fa di se stesso.
Durante queste lunghe giornate, in cui l’imperativo di “io resto a casa” continua ad essere importante per la difesa della nostra salute, ho letto con grande interesse “Dove la Bibbia non ha ragione”, il recente libro dato alle stampe (Cittadella Editrice) dal vastese prof. Giancarlo Corvino, docente di Teologia Biblica presso l’Istituto Teologico Abruzzese-Molisano di Chieti e docente di Sacra Scrittura presso il Centro Diocesano di Studi Biblici.

Con uno stile accattivante e scorrevole il prof. Corvino aiuta il lettore ad eliminare la contraddizione tra l’immagine crudele di Dio, impegnato a punire il peccatore, e l’immagine di Dio Padre amorevole, che Gesù ci ha fatto conoscere e incontrare.

Cinque le tematiche affrontate dall’autore nel suo percorso scritturistico e delineate attraverso l’esperienza vissuta da altrettanti importanti personaggi del Vecchio Testamento: Abramo che conosce un modello di Dio tentatore e assetato di sacrifici umani; Mosè che deve ascoltare il popolo dell’esodo, mentre è da lui guidato nel deserto, rimpiangere l’Egitto, vedendo nel Dio dei Patriarchi un padrone più crudele dello stesso Faraone; Samuele che concepisce un Dio degli eserciti forte e potente a cui il popolo deve, con la presenza di un re condottiero, la guerra santa e lo sterminio totale dei nemici (l’herem); Elia che è convinto di essere il profeta di un Dio potente, il quale semina la paura e la morte tra coloro che non lo temono; Giobbe (a cui si aggiungeranno gli amici di costui) che presenta un Dio giudice, il quale applica in modo ferreo la teoria della retribuzione temporale, decidendo il destino di ogni uomo a suo piacimento.

L’approfondimento di Corvino, che ha alla sua base due criteri di analisi degli eventi narrati (quello della discontinuità e quello della coerenza), è teso a dimostrare come “tutti e cinque i protagonisti, all’interno della loro personale esperienza spirituale, incontrano il vero volto di Dio”. Per Abramo si erge il volto di un Dio di comunione che desidera solo la felicità dell’uomo; per Mosè e il popolo dell’esodo risplende il volto di un Dio liberatore; a Samuele Dio si fa conoscere nella piccolezza del fanciullo Davide che, pur essendo un semplice pastore, è scelto alla guida del popolo; Elia scopre un Dio che si manifesta nel silenzio della brezza e che si presenta come il Signore della vita contro la cultura della morte; Giobbe, proprio nel periodo cruciale della sofferenza, conosce il mistero che avvolge il sapiente progetto divino ed è conquistato dall’incontro con il Dio buono e consolatore.

Nella conclusione del volume il prof. Corvino, dopo aver sottolineato che il vertice della rivelazione del vero volto di Dio si trova nel Salmo 103 (Dio è definito tenero e grande nell’amore), aggiunge: “L’intuizione avuta dall’autore del Salmo su Dio che agisce come un padre tenero, trova la sua piena manifestazione in Gesù Cristo, il Figlio del Padre… L’esperienza del Gesù storico è stata essenzialmente una testimonianza dell’amore del Padre per l’uomo”.

Un lavoro stimolante, quindi, quello di Corvino che da un lato vuole accendere un faro su un reale rischio che corre il lettore della Scrittura (quello di attribuire a Dio un falso volto che, in alcune pagine, i testi biblici rappresentano) e dall’altro lato vuole anche contribuire a rimuovere questo rischio, consentendo al lettore il pieno accesso alla rivelazione divina.

LUIGI MEDEA

Nessun commento: