La storia di un rito
di Michele Tana
di Michele Tana
(histonium.net)
Niente processione del Venerdì Santo, quest'anno, per le vie di Vasto Marina. Per una delle tradizioni più sentite nella comunità, privilegio della parrocchia di Santa Maria Stella Maris retta dai frati cappuccini, l'emergenza Coronavirus ha determinato l'annullamento, così
come avvenuto in ogni dove.
Il rito. Raccoglimento e partecipazione sono i sentimenti che maggiormente caratterizzano questo rito che vanno ad evidenziare anche l'orgoglio della comunità ed il senso di appartenenza per questo privilegio. Chi scrive l'ha vissuta sin da bambino, all'epoca del parroco Padre Luca Tarquini. Una tradizione andata poi avanti con le successive guide della comunità di Padre Agostino Frezza e dell'attuale parroco Padre Luigi Stivaletta.
Essenziali i simboli della Passione che vengono portati in processione per le vie della riviera, in uscita, da qualche anno a questa parte, dalla Chiesa di San Francesco d'Assisi per fare poi rientro nella Chiesa di Stella Maris.
Tra questi spiccano la statua in cartapesta del Cristo Morto, realizzata nel 1933 dalla premiata ditta Longo di Lecce, e quella lignea della Madonna Addolorata, risalente agli anni Cinquanta per mano dei maestri Stuflesser di Ortisei (Bolzano) e sottoposta anche a restauro tempo addietro.
I due simboli, di cui vi mostriamo alcuni scatti, sono custoditi in uno spazio della Chiesa di San Francesco, nell'area dell'omonimo Istituto e Centro di riabilitazione.
Niente processione, insomma. L'occasione è di vivere questo tempo forte della cristianità a livello interiore, potendo comunque partecipare alle diverse opportunità proposte in tv e dai mezzi telematici.
Tutto questo in attesa della Domenica di Pasqua e, anche in questo caso, Vasto Marina può vantare un'altra pregevole statua, quella del Cristo Risorto, pure portata in processione nelle festività degli anni passati e comunque celebrata all'uscita del piccolo sacro tempio con i palloncini bianchi dei bambini.
Michele Tana histonium.net
come avvenuto in ogni dove.
Il rito. Raccoglimento e partecipazione sono i sentimenti che maggiormente caratterizzano questo rito che vanno ad evidenziare anche l'orgoglio della comunità ed il senso di appartenenza per questo privilegio. Chi scrive l'ha vissuta sin da bambino, all'epoca del parroco Padre Luca Tarquini. Una tradizione andata poi avanti con le successive guide della comunità di Padre Agostino Frezza e dell'attuale parroco Padre Luigi Stivaletta.
Essenziali i simboli della Passione che vengono portati in processione per le vie della riviera, in uscita, da qualche anno a questa parte, dalla Chiesa di San Francesco d'Assisi per fare poi rientro nella Chiesa di Stella Maris.
Tra questi spiccano la statua in cartapesta del Cristo Morto, realizzata nel 1933 dalla premiata ditta Longo di Lecce, e quella lignea della Madonna Addolorata, risalente agli anni Cinquanta per mano dei maestri Stuflesser di Ortisei (Bolzano) e sottoposta anche a restauro tempo addietro.
I due simboli, di cui vi mostriamo alcuni scatti, sono custoditi in uno spazio della Chiesa di San Francesco, nell'area dell'omonimo Istituto e Centro di riabilitazione.
Niente processione, insomma. L'occasione è di vivere questo tempo forte della cristianità a livello interiore, potendo comunque partecipare alle diverse opportunità proposte in tv e dai mezzi telematici.
Tutto questo in attesa della Domenica di Pasqua e, anche in questo caso, Vasto Marina può vantare un'altra pregevole statua, quella del Cristo Risorto, pure portata in processione nelle festività degli anni passati e comunque celebrata all'uscita del piccolo sacro tempio con i palloncini bianchi dei bambini.
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