Polo Liceale Pàntini- Pudente
Sotto lo sguardo di una platea attenta e preparata, si sono svolti i primi due incontri in programma nella Prima Giornata Umanistica del 10 Dicembre 2019, quella dedicata all'Educazione alla Cittadinanza. Nell'introdurre le giornate dopo un breve saluto della Prof.ssa Rosita Paganelli, la
Preside Prof.ssa Anna Orsatti, ha ricordato
un episodio che l'ha spinta a promuovere tale iniziativa, un discorso in cui, avendo assistito casualmente, si parlava della scuola come strumento inefficace ad educare il giovane nella sua interezza. Eppure il lavoro svolto dai docenti ha una sua realtà e valenza imprescindibile. E' che spesso la declassificazione della scuola è la giustificazione più semplice a ciò che nella società non quadra. Ma la sfida va raccolta. L'educazione come fine ultimo del percorso di apprendimento, va ribadito, ha affermato il Dirigente scolastico.
Il professore Guido Saraceni docente di Filosofia del Diritto all'Università di Teramo ha amabilmente interagito con Il Prof. Andrea Travaglini del polo Liceale e con i ragazzi, gli studenti dell'Istituto e le classi ospiti dello stesso della Scuola secondaria di I grado Paolucci e dell'Istituto Palizzi. Durante gli interventi, come previsto, le classi delle scuole medie hanno partecipato alternandosi a dei laboratori con i docenti dei vari plessi.
Nel suo intervento ricco di riferimenti alla scuola, il prof. Saraceni ha parlato del suo blog, “Due minuti di lucidità” e del suo primo romanzo“Fuoco è tutto ciò che siamo”. In quest'ultimo i protagonisti sono un docente di Filosofia di un Liceo e uno studente con visioni agli antipodi del modo e della realtà, non hanno nulla in comune, ma che si incontreranno per caso durante un colloquio di psicoterapia. Saraceni ha difeso i giovani dai continui attacchi che provengono da ogni settore definendo scorretti i pregiudizi nei loro confronti, perché tali e perché ingiustificati. “Non è vero che i giovani non leggono o no studiano, avete sentito la vostra compagna che ha suonato il piano? Sapete quante ore di studio occorrano per raggiungere tali livelli? I ragazzi non sono tutti sdraiati, o nullafacenti. Sono pressappoco come eravamo noi”. La dimostrazione della sua asserzione è arrivata subito dopo, i ragazzi lettori del suo libro erano davvero tanti e gli hanno rivolto domande interessanti, niente affatto scontate, seno di una lettura attenta e abituale. Il prof Saraceni ha spezzato più lance in favore dei docenti: “I professori per me sono stati una salvezza”. Il secondo intervento, introdotto dal Prof. Pietro Lalla, da parte dell'Architetto e Storico Prof. Franco Valente ha avuto la stessa caratura, nel suo excursus sul Mito di Diomede che, secondo la leggenda ha fondato Vasto. Ma il relatore ha affrontato varie tematiche legate alla storia, al mito, alla nostra terra e ai nostri beni architettonici.
L'Architetto ha esordito dicendo, “sono figlio di una cuoca e architetto con un figlio architetto; ho anche insegnato per qualche tempo. Nel corso della mia vita ho capito che i mestieri più duri in assoluto sono quelli del cuoco e dell'insegnante”. Il viaggio di Diomede ripercorso attraverso le immagini e le parole del Prof. Valente hanno rapito i presenti conducendoli in un luogo senza tempo, dove l'uomo torna a contatto con ciò che lo rende tale, il mito e la cultura.
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