domenica 29 dicembre 2019

Dai depositi d'Avalos: in mostra Galante , d'Aloisio, Cardone e Lattanzio, pittori vastesi del '900

Carlo d'Aloisio da Vasto, Golfo di Vasto

Inaugurata a Palazzo d'Avalos la mostra dedicata a quattro grandi artisti vastesi attivi tra la seconda metà dell'Ottocento ed il Novecento: Francesco Cardone, Carlo d'Aloisio, Nicola Galante e Filandro Lattanzio.
Promossa dal Comune di Vasto, Assessorato ai Beni e Attività Culturali, e l'organizzazione di Coop Archeologia e Coop Zoe, la mostra rende la giusta visibilità a opere custodite nei depositi di Palazzo d'Avalos, alcune
delle quali esposte per la prima volta.
Si tratta di opere profondamente legate alla storia di Vasto, perché realizzate da pittori vastesi o appartenute a famiglie di collezionisti locali, o per i soggetti che riproducono luoghi e personaggi della nostra città. Si tratta di un significativo patrimonio di identità culturale e artistica, la cui esposizione vuole sottolineare la relazione di appartenenza al territorio e trasmettere un concetto di comunità che attraverso iniziative di arte partecipata si apre all’esterno.
L'obiettivo dei Musei Civici e del Comune di Vasto, così come hanno sottolineato il sindaco Francesco Menna e l'Assessore Peppino Forte, è quello di continuare su questa strada e proporre al pubblico opere provenienti dai depositi, olii su tela e su rame, xilografie, disegni, maioliche, ecc, organizzando mostre temporanee per restituire o riproporre, con mostre temporanee, la maggior parte del patrimonio artistico conservato a Palazzo d'Avalos.
A Silvia Bosco, storica dell'arte, è toccato il compito di tracciare un breve profilo degli artisti e delle opere presenti in mostra a partire da Francesco Cardone (Vasto 1865 -1937), sicuramente il meno conosciuto dei quattro, presente con una serie straordinaria di ritratti caratterizzati da un tratto originale che esprime una grande sensibilità e dall'attenzione alla dimensione espressionista di colori e forme pittoriche, in cui si rispecchia il carattere stravagante dell'autore e la predilezione per il lato emotivo della realtà rispetto a quello oggettivo.
Carlo D’Aloisio (Vasto 1892 – Roma 1971), presente in mostra con dodici xilografie dedicate alle tradizioni, usi e costumi della sua terra d'origine, l'Abruzzo, e alcuni acquerelli dove spiccano i paesaggi vastesi. Di Nicola Galante (Vasto 1883 – Torino 1969), di cui quest'anno ricorre il cinquantesimo della morte, sono esposte alcune xilografie del 1912 pubblicate sul libro di Curt Seidal"Torino mia. Impressioni di uno straniero".Infine, di Filandro Lattanzio (Vasto 1908 -1986)sono esposte le opere donate nel 1987 dalla moglie Hélène Castex.
L'Assessore Forte ha rimarcato l'abbandono di Palazzo d'Avalos da parte di quegli enti preposti che dovrebbero fare qualcosa per salvare lo storico palazzo vastese. In particolare, occorrono fondi per il muro di contenimento dei Giardini Napoletani, per l'ala orientale del palazzo, e per la sistemazione dei sotterranei, a rischio crolli, con numerosi reperti che vanno riportati alla luce. Inoltre, Forte ha ricordato l'accordo con la Soprintendenza per riportare nella nostra città, nella Sala Michelangelo di Palazzo d'Avalos, tutti quei reperti provenienti dal vastese sparsi nei vari musei d'Abruzzo.
La mostra, con ingresso gratuito, rimarrà aperta fino al 31 marzo 2020, con il seguente orario:
martedì, mercoledì, giovedì h 10-12
venerdì h 16-19
sabato, domenica e festivi h 10-13; 16-19
Capodanno chiuso

Lino Spadaccini


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