Carlo d'Aloisio da Vasto, Golfo di Vasto |
Inaugurata
a Palazzo d'Avalos la mostra dedicata a quattro grandi artisti vastesi attivi
tra la seconda metà dell'Ottocento ed il Novecento: Francesco Cardone, Carlo
d'Aloisio, Nicola Galante e Filandro Lattanzio.
Promossa
dal Comune di Vasto, Assessorato ai Beni e Attività Culturali, e
l'organizzazione di Coop Archeologia e Coop Zoe, la mostra rende la giusta
visibilità a opere custodite nei depositi di Palazzo d'Avalos, alcune
delle quali esposte per la prima volta.
delle quali esposte per la prima volta.
Si tratta di opere profondamente legate alla storia di
Vasto, perché realizzate da pittori vastesi o appartenute a famiglie di
collezionisti locali, o per i soggetti che riproducono luoghi e personaggi
della nostra città. Si tratta di un significativo patrimonio di identità
culturale e artistica, la cui esposizione vuole sottolineare la relazione di
appartenenza al territorio e trasmettere un concetto di comunità che attraverso
iniziative di arte partecipata si apre all’esterno.
L'obiettivo
dei Musei Civici e del Comune di Vasto, così come hanno sottolineato il sindaco
Francesco Menna e l'Assessore Peppino Forte, è quello di continuare su questa
strada e proporre al pubblico opere provenienti dai depositi, olii su tela e su
rame, xilografie, disegni, maioliche, ecc, organizzando mostre temporanee per
restituire o riproporre, con mostre temporanee, la maggior parte del patrimonio
artistico conservato a Palazzo d'Avalos.
A
Silvia Bosco, storica dell'arte, è toccato il compito di tracciare un breve
profilo degli artisti e delle opere presenti in mostra a partire da Francesco Cardone (Vasto
1865 -1937), sicuramente il meno conosciuto dei quattro, presente con una serie
straordinaria di ritratti caratterizzati da un tratto originale che esprime una
grande sensibilità e dall'attenzione alla dimensione espressionista di colori e
forme pittoriche, in cui si rispecchia il carattere stravagante dell'autore e
la predilezione per il lato emotivo della realtà rispetto a quello oggettivo.
Carlo D’Aloisio (Vasto 1892 – Roma 1971), presente in mostra con dodici
xilografie dedicate alle tradizioni, usi e costumi della sua terra d'origine,
l'Abruzzo, e alcuni acquerelli dove spiccano i paesaggi vastesi. Di Nicola Galante
(Vasto 1883 – Torino 1969), di cui quest'anno ricorre il cinquantesimo della
morte, sono esposte alcune xilografie del 1912 pubblicate sul libro di
Curt Seidal"Torino mia. Impressioni di uno straniero".Infine, di Filandro Lattanzio (Vasto
1908 -1986)sono esposte le opere donate
nel 1987 dalla moglie Hélène Castex.
L'Assessore
Forte ha rimarcato l'abbandono di Palazzo d'Avalos da parte di quegli enti
preposti che dovrebbero fare qualcosa per salvare lo storico palazzo vastese.
In particolare, occorrono fondi per il muro di contenimento dei Giardini
Napoletani, per l'ala orientale del palazzo, e per la sistemazione dei
sotterranei, a rischio crolli, con numerosi reperti che vanno riportati alla
luce. Inoltre, Forte ha ricordato l'accordo con la Soprintendenza per riportare
nella nostra città, nella Sala Michelangelo di Palazzo d'Avalos, tutti quei reperti provenienti dal vastese sparsi nei vari musei
d'Abruzzo.
La mostra, con ingresso gratuito, rimarrà aperta fino al 31 marzo 2020, con
il seguente orario:
martedì,
mercoledì, giovedì h 10-12
venerdì h
16-19
sabato,
domenica e festivi h 10-13; 16-19
Capodanno
chiuso
Lino
Spadaccini
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