PROTAGONISTA DELLA PUNTATA "ANGIOLETTO" SURIANI DI 8 ANNI
Terza puntata di 3
di LINO SPADACCINI
Dopo la vittoria con Mirandola ci si appresta ad
affrontare la terza diretta televisiva in programma per giovedì 24 dicembre,
vigilia del Santo Natale, dove i detentori del gonfalone affronteranno la
cittadina di Castelfranco Veneto.
C’è molta polemica sull’opportunità o meno di
andare in onda in questo giorno, quando
il senso della tradizione è molto forte. Ma a Milano la produzione è voluta andare avanti per la sua strada, allestendo una puntata natalizia. «I dirigenti della tv hanno cercato di tenere nascosto il programma per la serata di Natale a Campanile Sera – si legge, il giorno prima della trasmissione, sulle colonne di Stampa Sera ̶ Ma qualcosa è trapelato ugualmente; si sa che questa sera verranno ammessi alla gara anche due bambini, che porteranno al giuoco una nota festosa. Ogni paese, poi, penserà per conto proprio a rendere più gaia l’atmosfera, allestendo in piazza colossali alberi natalizi, cosparsi di ciondoli».
il senso della tradizione è molto forte. Ma a Milano la produzione è voluta andare avanti per la sua strada, allestendo una puntata natalizia. «I dirigenti della tv hanno cercato di tenere nascosto il programma per la serata di Natale a Campanile Sera – si legge, il giorno prima della trasmissione, sulle colonne di Stampa Sera ̶ Ma qualcosa è trapelato ugualmente; si sa che questa sera verranno ammessi alla gara anche due bambini, che porteranno al giuoco una nota festosa. Ogni paese, poi, penserà per conto proprio a rendere più gaia l’atmosfera, allestendo in piazza colossali alberi natalizi, cosparsi di ciondoli».
Ma a Vasto il Santo Natale non si tocca e molti degli
esperti, che nelle precedenti settimane erano stati determinanti per la
vittoria, hanno già deciso la non partecipazione, mentre altri, piuttosto che
prepararsi, hanno dedicato la settimana allo shopping natalizio e alle visite a
parenti e amici.
Dopo un’attenta selezione, fra una trentina di
ragazzini, la scelta sul concorrente da mandare a Milano cade su Angioletto
Suriani, di otto anni, figlio dell’avvocato Pasquale Suriani, noto
professionista del Foro di Vasto. Prima di salire sul treno per Milano,
accompagnato dai genitori, il piccolo concorrente dichiara ai cronisti: «So che a Milano ci sono dei bellissimi treni
elettrici nei negozi. Io ne vorrei uno…». Qualche indiscrezione sul piccolo
concorrente lo fornisce il suo maestro, Levino Del Monaco: «Angioletto è un ragazzo molto intelligente,
pronto e preparato, non solo sulle nozioni scolastiche, ma anche su delle
questioni di attualità, il che, per un bambino della sua età, è una cosa
insolita, e lascia perplessi».
A Piazza Rossetti il comune ha provveduto ad allestire
un grande albero di Natale, adeguatamente illuminato, oltre al presepe della
chiesa di S. Pietro, con le statue modellate, pare, dalle mani del pittore
Filippo Palizzi.
A Castelfranco Veneto non c’è il solito entusiasmo
trovato negli altri paesi. I tecnici lavorano tra l’indifferenza della piazza.
Le prove di trasmissione del mercoledì sono andate piuttosto bene. Solo una
prova non è riuscita: si trattava di trovare un coltello da caccia, ma gli
esperti del paese hanno consegnato solo un temperino, provocando la
disapprovazione di Enzo Tortora: «Vi
siete persi per un semplice coltello», ha commentato il presentatore, «È molto grave!». Ma gli esperti, hanno
incassato il colpo, garantendo che durante la diretta televisiva non avrebbero
fallito.
Nel frattempo, nella cittadina veneta, sono arrivati
due ambasciatori di Mirandola, la cittadina emiliana battuta dai vastesi la
settimana precedente, per proporre ai castellani di sabotare la trasmissione «per il buon nome dei paesi del nord»,
offesi dalle ingiustizie della RAI, che avevano provocato la loro sconfitta.
A Castelfranco si consuma anche un piccolo giallo. Sin
dal mattino si sono viste circolare per le strade, nel bar e nelle vicinanze del
palco, già pronto per la trasmissione, delle strane persone con forte accento
meridionale, che chiedevano notizie sui preparativi della trasmissione. In
piazza qualcuno comincia a mormorare «Ghexe
le spie de Vasto». Tutto il paese si allarma e circolano voci che i vastesi
abbiano mandato delle spie a Castelfranco, per carpire informazioni sul grado
di preparazione dei loro prossimi avversari e per intrufolarsi tra il pubblico,
per sabotare le prove in piazza durante la trasmissione.
Coppia vincente non si cambia: per i vastesi
risponderanno dallo studio di Milano ancora Erminio Cardarella, 26 anni,
impiegato del Consorzio di Bonifica e il ragioniere Michele Pietrocola di 21
anni; sempre pronto Filippo Bonacci, 25 anni, studente della Facoltà di
Giurisprudenza. Per la cittadina di Castelfranco Veneto i concorrenti saranno
Luciano Xicato, impiegato di 40 anni, per la cultura generale, Nicola Negro, 24
anni, geometra e lo studente Manlio Brusatin di 16 anni come riserva.
«Vasto priva di
mordente e a ranghi ridotti ha ceduto lo scettro di Campanile Sera», con
questo titolo il quotidiano Il Tempocommenterà
la disfatta dei vastesi.
I timori della vigilia si sono puntualmente
verificati: il clima natalizio ha allontanato la gente dalla piazza e dai
teleschermi. Le scuole sono chiuse per le festività natalizie e lo stesso
pensatoio, allestito nelle precedenti puntate all’interno della Biblioteca
Rossetti, non c’è più. Piazza Rossetti opportunamente addobbata per
l’occasione, non fa registrare il gran pienone di folla. Anche la squadra degli
esperti non è al completo in quanto in molti hanno preferito passare la vigilia
del Santo Natale in famiglia. Contro, c’è anche il pronostico della maga Madama
Dorè, che ha scomodato i suoi poteri occulti, pronosticando l’inesorabile
sconfitta dei propri compaesani.
Alle 21 in punto si accendono i riflettori dagli studi
della Fiera di Milano e dalle piazze delle due cittadine in gara. Mike
Bongiorno chiede a Michele Pietrocola come mai è arrivato in ritardo nello
studio. Il concorrente vastese un po' imbarazzato risponde «Sono andato in giro in cerca di lavoro».
La trasmissione fila via piuttosto noiosa, senza
mordente e priva del pathos che ha caratterizzato le precedenti serate. Il
punteggio di 9 a 0 in favore dei veneti la dice tutta sull’andamento della
gara, mai in discussione. «Si son visti
alberi di Natale con lampadine luminose, Babbi Natale arrancati tra la folla,
quesiti natalizi e sollazzi di famiglia come la tombola – si leggerà
l’indomani sulle colonne de La Stampa – Non
poteva mancare l’infanzia con la quale si è certi inumidire il ciglio a milioni
di spettatori: infatti sono intervenuti due sapienti bambinelli, che hanno
partecipato alla fiacca gara del pulsante. Nel finale Mike Bongiorno ha
intonato gli auguri di rito, accompagnato dalle tremule voci dei ragazzini.
L’invito a cantare è stato esteso alle piazze: e dalle piazze hanno risposto
cori mugghianti e ondeggianti». Ma andiamo per ordine e torniamo alla
cronaca della serata.
Il primo confronto al pulsante, fra Carderella e
Xiccato si conclude a favore del primo,dopo una serie di false partenze a causa
del mal funzionamento dell’apparecchio luminoso. Quattro le risposte esatte
date dal concorrente vastese, contro le tre dell’avversario, che non ha saputo
rispondere sull’autore del libretto dell’opera “Trovatore”. Punteggio 2 a 0 per Vasto.
La prova collettiva da svolgersi nella piazza centrale
di Vasto, consiste nel far accendere cinque stelle luminose del grande albero
di Natale, una per ogni risposta esatta, entro i cinque minuti stabiliti. Sotto
l’albero sono sistemate le giovani coriste dell’Orfanotrofio “Genova Rulli”,
pronte ad intonare un canto natalizio, ma la regia preferisce inquadrare i
fuochi d’artificio sparati dal campanile della chiesa di S. Maria Maggiore, che
annunciano l’accensione delle luci del grande albero di Natale. Si passa alle
domande. Cinque i quiz da risolvere.
Nella prima domanda si richiede l’anno di nascita dell’autore della poesia i cui versi cominciano con questi versi: “Ullero, Ullero, è nasciuto il re del cielo, che nel candido suo velo, sulla terra calerà”. Panico totale nel pensatoio vastese. L’assenza degli esperti si fa sentire. Dopo ben nove tentativi sparati pressoché a caso, viene indovinato l’anno, il 1860, ma sono passati quasi tre minuti preziosi. Alla seconda domanda, viene chiesto chi è l’autore della Natività custodita a Villa Albani o Torlonia. Mancando l’esperto d’arte, la risposta esatta arriva al quarto tentativo, ma viene consumato tutto il tempo a disposizione. Solo due le risposte esatte, ma non va meglio agli avversari veneti che inciampano su una domanda musicale in cui bisognava riconoscere nel Cherubini il suo autore.
Nella prima domanda si richiede l’anno di nascita dell’autore della poesia i cui versi cominciano con questi versi: “Ullero, Ullero, è nasciuto il re del cielo, che nel candido suo velo, sulla terra calerà”. Panico totale nel pensatoio vastese. L’assenza degli esperti si fa sentire. Dopo ben nove tentativi sparati pressoché a caso, viene indovinato l’anno, il 1860, ma sono passati quasi tre minuti preziosi. Alla seconda domanda, viene chiesto chi è l’autore della Natività custodita a Villa Albani o Torlonia. Mancando l’esperto d’arte, la risposta esatta arriva al quarto tentativo, ma viene consumato tutto il tempo a disposizione. Solo due le risposte esatte, ma non va meglio agli avversari veneti che inciampano su una domanda musicale in cui bisognava riconoscere nel Cherubini il suo autore.
Di nuovo il gioco passa allo studio centrale di Milano, ma questa volta i protagonisti sono due bambini, Elia Bordignon, 9 anni, di Castelfranco Veneto, dall’aria «intelligentemente malinconica dell’intellettuale in nuce», e il piccolo Angioletto Suriani, di 8 anni, dal «viso tutto acceso di lampi di furbizia e di vivacità», che da grande vuol fare (e come in effetti accadrà) l’ingegnere, e «desidera una enciclopedia ed una barca a vela». Sul palco di Piazza Rossetti, a sostenere il piccolo Angioletto, c’è tutta la sua classe con il maestro Levino Del Monaco.
Prima delle domande, il presentatore italo-americano
chiede che vengano portate in studio due panchette, in quanto i due piccoli
concorrenti non riescono a raggiungere il tavolino dei pulsanti. Ha inizio la
prova. «Quale grande pittore fu scolaro
di Cimabue?». Angioletto, prontissimo, risponde: «Giotto!». Ma Mike Bongiorno ha sentito che in sala qualcuno ha
suggerito la risposta, quindi annulla la domanda. Correttamente Angioletto
conferma di aver sentito la risposta. «Quale
pianta fornisce gli alimenti al baco da seta?», chiede Mike. «Il gelso», risponde correttamente il
concorrente vastese. «Il nome di colui
che ricevette le tavole della Legge sul Sinai?», Elia Bordignon: «Mosè!». «Chi fu il primo generale che attraversò le Alpi?», Angioletto: «Annibale!». «In quale squadra di calcio gioca Nicolé?», Angioletto: «Juventus!». «Quante sono le muse?», nessuno risponde. «Quale animale fornisce l’avorio?», Angioletto: «L’elefante!». «In quale favola c’è Mammolo?», Elia Bordignon: «Biancaneve e i sette nani!». «Chi è il santo che ammansì il lupo di Gubbio?»,
Angioletto: «San Francesco!». «In quale città si trova il Colosseo?»,
Angioletto: «Roma!». «Qual è l’animale che nitrisce?»,
Angioletto, dopo un sorriso sarcastico, risponde: «Il cavallo!». La prova si chiude con sette risposte esatte per il
concorrente vastese e soltanto due per quello di Castelfranco Veneto.
Punteggio parziale 3 a 0 a favore di Vasto, ma con la successiva prova, i veneti si rifanno sotto con il signor Negro, che guadagna due punti contro Michele Pietrocola.
Punteggio parziale 3 a 0 a favore di Vasto, ma con la successiva prova, i veneti si rifanno sotto con il signor Negro, che guadagna due punti contro Michele Pietrocola.
Pochi i quiz proposti e più spazio ai giochi, dove non
sono richieste particolari capacità intellettive e nemmeno la prontezza di
riflessi. Per riaccendere lo spirito natalizio, il buon Mike Bongiorno
rispolvera il tradizionale gioco della tombola, adattato per la televisione, ma
pur sempre noiosissima, definita sulle pagine del Radiocorriere TV «la più
colossale partita di tombola che la domestica storia dei passatempi italiani
ricordi». Ad estrarre i numeri nello studio di Milano il disinvolto Mike
Bongiorno, coadiuvato dai ragazzini delle due città in gara. Nelle due piazze,
alle spalle degli esperti, sono presenti tre gigantesche cartelle, con alcune
persone incaricate di coprire i numeri usciti con un cartoncino nero. Il
regolamento stabilisce un guadagno di due lire per l’ambo, tre per la terza,
quattro per la quaterna, cinque per la cinquina e quattordici per la tombola.
Ai vastesi vanno le primi due vincite, ma tutto il resto è ad appannaggio dei
veneti, che balzano in testa nel punteggio totale: 5 a 3.
Tutto può ancora succedere nelle risposte finali dalle cabine. Ai veneti spetta la domanda da tre punti: «Il cognome del pittore che affrescò nel palazzo pubblico di Siena la figura a cavallo di Guidorizzo da Fogliano». La risposta esatta «Simone Martini», e i tre punti messi in cassaforte dai concorrenti di Castelfranco Veneto, tagliano di fatto le gambe ai vastesi. Gli abruzzesi tentano una disperata rimonta scegliendo la domanda da tre punti. Poco fortunati, i due concorrenti pescano una domanda shakespeariana a cui rispondono solo parzialmente: «In quali opere di Shakespeare figurano i personaggi di Falstaff?», Cardarella indovina «Le allegre comari di Windsor», ma non ricorda «Enrico IV». Il punteggio si porta sull’8 a 0 per i veneti. Con la vittoria ormai acquisita i concorrenti di Castelfranco scelgono la domanda da un punto, rispondendo correttamente, mentre i vastesi sbagliano ancora la successiva domanda da tre punti: «Autore e titolo del romanzo da cui fu tratto il film di George Stevenson: Un posto al sole». 9 a 0 il punteggio finale: Castelfranco strappa meritatamente il “Gonfalone” di “Campanile Sera” alla città di Vasto.
La chiusura della trasmissione è tutta natalizia: Mike
Bongiorno chiama vicino a sé i due piccoli concorrenti e intona una canzone
augurale, invitando le due piazze a fare altrettanto.
La sconfitta viene accettata con signorilità dalla
piazza vastese contro una squadra che nelle settimane successive dimostrerà di
essere molto forte e ben preparata, capace di vincere per ben sei puntate
consecutive, un vero record per la trasmissione.
«Vasto ha
vissuto due settimane di celebrità, grazie all’intelligenza, alla prontezza,
alla disciplina di tutti i suoi figli – scriverà Giuseppe Catania sulle
colonne de Il Tempo, commentando la
disfatta vastese – Quanti episodi
caratteristici ed addirittura patetici, in questi quindici giorni di febbrile
volontà di vincere! Quante lettere e quante cartoline e telegrammi giunti a
Vasto da ogni parte d’Italia e dall’Estero anche da gente sconosciuta per
incitare alla vittoria!... Alla fine di questa impresa, nella quale le forze
dell’intelletto e dello spirito, hanno avuto la loro parte principale, ci sia
consentito, con quella spregiudicata sincerità che ci distingue, rivolgere un
vivo e sincero elogio a tutti gli organizzatori di Campanile Sera».
Sono
passati 60 anni da quel memorabile evento televisivo, che ha segnato una bella
pagina di storia vastese e che, nel nostro piccolo, abbiamo cercato di far
rivivere attraverso questi tre articoli.
Lino
Spadaccini
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